Stufe e camini

Se il camino deve integrarsi, adattarsi a uno spazio arredato preesistente, la sua scelta dev’essere particolarmente meditata. Se invece si parte da zero, il camino può essere scelto in contrasto con alcuni elementi e in consonanza con altri, come avviene nell’interno qui riprodotto: un camino moderno tra pietre e mobili antichi.

Il fuoco è un elemento primordiale, una forza della natura che l’uomo ha sempre temuto ma che ha saputo costringere al suo servizio: in cucina per cucinare e nelle altre stanze per riscaldare. Oggi usiamo il gas di città per i fornelli e caldaie nascoste per i termosifoni; il fuoco, nel suo aspetto primordiale di fiamma e faville, l’abbiamo cancellato. Ma
nel profondo di noi stessi, forse nell’inconscio collettivo, ne sentiamo quasi fisicamente ancora il bisogno.

Di qui deriva l’attuale riscoperta del camino: un oggetto ancestrale che fa da cornice al fuoco e che, grazie ad antichi accorgimenti, lo rende innocuo e salutare. Il fatto che oggi si preferisca dargli una cornice moderna o si ricorra ad elementi decorativi del passato, non cambia nulla: il camino rimane un elemento simbolico che rimanda a memorie ancestrali e che, in un momento di meditazione, ci fa ricordare quando eravamo esseri primitivi, infreddoliti e indifesi davanti a una fiamma.

Il camino come elemento dell’arredo non lo si può minimizzare in un semplice gesto di bon ton, perché è carico di risonanze come una culla. E rimane sempre un protagonista. W.P.

Un’incisiva presenza di stile

A Sant’Ambrogio di Valpolicella, in provincia di Verona, c’è un’azienda specializzata nella lavorazione artistica del
marmo che esegue con grande maestria elementi decorativi per l’arredamento, soprattutto cornici per camini in stile. La società si chiama Savoia Mario & Pietro, un nome affermato da decenni che viene mantenuto anche ora che i proprietari sono altri due membri della famiglia: Marco e Milena. Sul loro sito internet scrivono: “La nostra professionalità, unita all’amore per il bello e per l’architettura, ci aiuta a realizzare i tuoi sogni, e la nostra esperienza traduce in arte le tue idee.” È un accattivante messaggio per chi sta immaginando la sua futura casa e ha bisogno proprio di chi è in grado di realizzare il suo sogno. Quindi non solo propongono modelli già eseguiti, ma sono disposti a riprodurre camini anche da disegni o da foto di esemplari esistenti. Nello show-room vi sono in esposizione ben centocinquanta camini già pronti in una trentina di marmi diversi ma, volendo, l’azienda è in grado di realizzare un camino su misura in soli dieci giorni se il disegno è semplice.

Il segreto sta tutto nelle antiche tradizioni di Sant’Ambrogio di Valpolicella: un paese dove la professione di marmista si tramanda di padre in figlio e la catena di trasmissione di tale abilità artigianale risale ai lapicidi del Medio Evo. Una parola va detta a proposito delle cornici di camino in marmo, eseguite da Savoia Mario & Pietro, presenti in questa pagina: si tratta di tre diversi momenti storici, ognuno rappresentato da un modello di grande qualità decorativa, ma molto contenuto, sobrio e facile da inserire in un appartamento dei nostri giorni. In alto a sinistra: un tipico camino del periodo Reggenza (tra Luigi XIV e Luigi XV) caratterizzato da un motivo centrale a conchiglia e due mensole scanelate angolari. In alto in mezzo un elegante camino neoclassico dominato da elementi floreali stilizzati: la rosetta ovale centrale e due foglie di acanto sui montanti che terminano sotto una rosetta quadrata. In alto a destra: un altro camino neoclassico, ma di gusto inglese, in uno stile in voga alla fine del ‘700 chiamato col nome di Hepplewhite, che era un famoso mobiliere influenzato dal gusto di un grande architetto del tempo: Robert Adam.

Una grande passione: le stufe monumentali

Chi dal calore vuole sentirsi accarezzato con dolcezza deve scegliere una stufa, meglio se è grande e ingombrante,
perché la trasmissione del tepore avviene per “convezione” (cioè le molecole dell’aria si riscaldano l’un l’altra con calma e senza provocare correnti d’aria). Chi, come il popolo delle Alpi, deve riscaldare per molti mesi all’anno l’ambiente in cui vive, ha da secoli preferito le stufe in maiolica facendole diventare un elemento decorativo della casa, anzi il fulcro dell’attenzione nella stanza dove è posta. Le stufe di questo tipo nell’area tirolese vengono costruite, ancora ai giorni nostri, secondo i modelli tradizionali fissati nel ‘500, costituiti da un grande cubo inferiore (attorno al quale gira la panca) sopra il quale poggia un altro parallelepipedo a base quadrata o esagonale sormontato a sua volta da una cupoletta o da un semicilindro (la versione più antica).

La maiolica invetriata può essere monocroma (giallo oro o verde smeraldo) oppure bianca con decorazioni cobalto. Sotto la panca c’è una parte in muratura intonacata che sorregge il tutto. Tradizionalmente erano appoggiate alla parete che dava sul corridoio, in modo che da lì la si potesse governare senza che le eventuali perdite di fumo invadessero la zona del soggiorno. In alto in mezzo si può vedere una di queste stufe in un modello del ‘600 col tiburio decorato da nicchie che ospitano figure di santi, secondo la pietas del tempo.

Con un pizzico di sapore ‘800

Nella pagina a fronte in alto, una stufa in maiolica bianca e blu con volta a botte di Zardini a Cortina d’Ampezzo: un vero status simbol per chi possiede una villa da quelle parti. Di fronte in basso, una stufa in muratura dal design moderno ma altrettanto monumentale di Vandini di Serramazzoni in provincia di Modena: qui si possono intuire dall’esterno i giri che l’aria calda è costretta a percorrere per cedere tutto il suo calore alla stanza prima di infilarsi nella canna fumaria e uscire dal camino. In basso a sinistra una stufa in maiolica bianca e blu con mensole angolari nella parte superiore venute di moda all’inizio del ‘700. Tutt’altra atmosfera circonda le piccole stufe in ghisa della seconda metà dell’800 che si possono vedere in questa pagina: eseguite a stampo e non certo decorate a mano come quelle in maiolica, hanno il pregio di essere praticamente indistruttibili e di costare meno, come avviene sempre nei prodotti che da artigianali si trasformano in industriali. Quella in basso a destra è molto semplice, ma ha una superficie color grigio azzurro che la rende particolare.

In alto in mezzo, invece c’è un pezzo da collezione proposto dalla Fumisteria Vigorelli di Milano, specializzata in stufe e camini antichi: per questa stufa di ghisa è notevole l’accanimento decorativo con cui vengono riprodotti motivi dell’austero Rinascimento. Le stufe d’epoca hanno bisogno di un minimo di ambientazione: nel caso di quest’ultima è consigliabile metterla in un interno cittadino arredato con mobili dell’800, mentre quella precedente si adatta meglio (come si può vedere nella foto) a un ambiente rustico ancora molto contadino. Per le stufe alpine in maiolica bianca e blu il contesto dove vanno inserite è quello con pavimenti e soffitti in legno e pareti della stessa essenza o in intonaco bianco. Il legno deve essere quello delle conifere presenti sulle nostre montagne: pino, abete, larice o cirmolo. I mobili che legano benissimo con tali stufe sono i “bauernmoebeln” tirolesi, mobili dipinti che la gente di montagna usava nei secoli passati. In Italia intorno a queste stufe si è sviluppato lo stile d’arredamanto detto cortinese, diffuso nelle case montane.

Progettare sistemi di riscaldamento considerando in primis l’ambiente

Il camino da incasso con cappa incorporata dentro la parete è quello che più si adatta a un interno piccolo e moderno. Lo spazio che occupa è il minore possibile, ed anche l’impatto visivo è limitato alla pura fiamma. È una specie di quadro dove all’interno della cornice non c’è un dipinto ma il fuoco, come in certe videoinstallazioni di Plessi, dove dentro a più schermi televisivi si vedono muovere in sincronia fenomeni naturali come le lingue del fuoco o i movimenti dell’acqua.
Quello che qui presentiamo è un modello recentissimo di cornice per caminetto realizzato dalla Edilkamin di Lainate presso Milano, un’azienda attiva dal 1963 con cinque stabilimenti di produzione in Europa e molte filiali commerciali. Il design moderno (addirittura minimalista) applicato al camino, è stato preso in seria considerazione da questa azienda e il risultato più brillante è la serie Sintesi di cornici rastremate in quattro varianti: marmo bianco arabescato, travertino e acciaio, acciaio verniciato grigio chiaro o scuro (a cui è stato dato il nome di Iron, visibile nella foto qui sotto).

In Edicola

La sua ambientazione migliore è vicino a opere d’arte contemporanea, a essenziali mobili di design o accanto
a elementi naturali come le piante d’appartamento scelte e assemblate con moderna sensibilità. All’interno della cornice, che è assortita in due misure (cm 108 x 94 e 113 x 104) vanno inseriti focolari di luce 54 o 62 prodotti
dalla stessa ditta. La gestione di questo caminetto è semplice: si ruota la cornice, s’inserisce la legna, l’innesco per il fuoco e lo si fa partire. Dopo, si dovrà solo togliere la cenere. È un giocattolo da salotto che diverte sempre senza dare problemi.

Perché i focolari Palazzetti sono molto meno inquinanti rispetto alla norma? Perché sono dotati del sistema doppia combustione che sfrutta al massimo il potere calorifico della legna. Questo meccanismo affida alla cosiddetta combustione secondaria il compito di bruciare il monossido di carbonio presente nei fumi della combustione primaria, riducendo così le emissioni inquinanti. Infatti Olivia, il modello che presentiamo nell’immagine è una stufa moderna a legna, realizzata in acciaio con coperchio e basamento in maiolica.
Il focolare in ghisa ad alto spessore è appunto dotato del sistema a doppia combustione e prevede l’uscita fumi reversibile, posteriore e superiore. Per questo ed altro, Palazzetti è considerata una delle aziende più attente al benessere dell’uomo e di un ambiente sano e pulito.

Saper coniugare design e tradizione

Il senso più alto della modernità per una stufa potrebbe essere quello di concepirla secondo i
canoni della tecnologia domotica. Così anche un sistema di riscaldamento tradizionale come quello a legna può diventare un sistema altamente innovativo e automatizzato. Nell’immagine in mezzo Palazzetti presenta Nuovo EcoFire Freddy, la stufa automatica a pellet, cioè dotata di un meccanismo centralizzato che ne regola l’accensione, lo spegnimento ed il funzionamento in generale. Oltre alle stufe la cui combustione è affidata a un dispositivo completamente automatico, ci sono anche caminetti integrati con meccanismi che offrono lo stesso tipo di funzionalità e grado di comfort. Un concetto diverso viene espresso dalla produzione di stufe in maiolica Thun (nella foto in basso a sinistra il modello Mormolada). Prerogativa sostanziale è quella di pretendere di costruire ogni stufa pezzo per pezzo, senza alcuna parte esterna prefabbricata. Da qui un ottimo effetto visivo e una compattezza straordinaria.

La realizzazione segue al millimetro le eventuali imprecisioni dei muri, gli angoli e gli spigoli; vengono utilizzate argille refrattarie per ottenere la massima dilatazione e morbidezza d’impasto che garantisce a sua volta una lunga durata nel tempo e impedisce il preassemblaggio delle maioliche in azienda. Quelle utilizzate per i prodotti Thun sono tra le migliori al mondo. Un’altra linea di stufe di nuovissima generazione in grado di riscaldare in maniera pulita e naturale è Functio, di NunnaUuni, marchio distribuito da Paccagnel. Si tratta di una gamma di stufe leggere ad accumulo in formato compatto. La tecnologia NunnaUuni si fonda sull’utilizzo della pietra ollare. Dei tre modelli della serie, riprodotta nella foto in alto a destra, Optima: dalla struttura innovativa, accumula calore in relazione al proprio peso con un risultato di gran lunga migliore rispetto a stufe più pesanti e ingombranti. Leggera, dalle dimensioni ridotte non sottopone il pavimento ad un carico eccessivo ed è facilmente collocabile e maneggevole.

Le inclinazioni personali di ognuno di noi possono essere il punto di partenza per conferire un aspetto nuovo ad un ambiente che in qualche modo ci appartiene, tanto da imprimergli caratteristiche che parlino di noi. Dalla convinzione che, in quanto spazi vissuti, sia quasi un processo innato quello di personalizzarli, Supra ha sviluppato nel tempo una vasta collezione di prodotti per il riscaldamento a legna che vanta un eccellente livello sia sotto il profilo estetico che ovviamente sotto il profilo tecnologico. Dalle stufe ai focolari, dal funzionale e snello caminetto al tradizionale camino di alta categoria.
La società francese è prima esportatrice del suo Paese di apparecchi di riscaldamento a legna. Sapendo da sempre conservare il french touch che la contraddistingue, ha anche saputo adeguarsi ai gusti e alle tendenze dei paesi che hanno adottato il marchio. Dai classici camini dalle linee eleganti e una potenza eccezionale ai caminetti rustici. Dagli affascinanti focolari incorniciati dalla raffinata bellezza di marmi pregiati, allo stile contemporaneo che stilizza la visione delle fiamme. Arrotondate, prismatiche o semplicemente protese verso l’alto, sapranno così integrarsi perfettamente in qualsiasi ambiente. Il Kasari, che vediamo nell’immagine in alto, viene tagliato in un materiale di primissima scelta, la pietra di Dordogna, e ha il focolare che rappresenta la gemma estetica e tecnologica dei focolari Supra: l’Univers 2, concepito in perfetta sintonia con le più esigenti normative di salvaguardia ambientale. È disponibile secondo tre livelli di finitura: "Premium", "Pack" e "Pack ventilato". La versione "Premium" contempla una camera di combustione "triplice involucro", meccanismo di porta "una mano" confortevole e silenzioso, scambiatore a valvola “by pass” per un recupero maggiore del calore all’interno del focolare. La versione "Pack", oltre a tutta l’attrezzatura della versione Premium, ha il vantaggio di disporre di un sistema a doppia combustione, dunque innovativo dal punto di vista ecologico, di una capacità d’isolamento termico del focolare e un altissimo rendimento. "Pack ventilato"prevede la ventilazione integrata sin dall’origine, con ventole accessibili dall’interno del focolare.

Fondato nel 2000, il marchio Calimax nel giro di pochi anni si è inserito a pieno titolo nei mercati internazionali della produzione per il riscaldamento a pellet. E stando a quel che afferma il responsabile vendite dell’azienda, Egon Zechmann «le possibilità di una crescita ulteriore sono più che garantite». Il segreto di questo grande e veloce successo? Aver circoscritto il proprio raggio d’azione alla produzione di stufe a pellet e
per questa assicurare una specializzazione di prim’ordine che non teme alcun concorrente. L’azienda ha creato nuovi trend e norme nel campo del design, della tecnoligia e del comfort, per i quali rappresentante d’eccezione in questo momento è Bellina, la piccola grande stufa di casa Calimax. Un’autentica innovazione, ideale per piccoli ambienti abitativi o appartamenti. A ventilazione forzata con 5 kw di potenza termica, grazie al suo aspetto compatto dalle linee bilanciate è come un vero e proprio mobile di riscaldamento che si adatta perfettamente a vari stili d’arredamento. Costruita in ghisa, è molto robusta e garantisce lunga durata nel tempo. Dotata di una preziosa candeletta in ceramica, accensione e spegnimento automatici, una centralina semplice da leggere per una pratica gestione della stufa, termostato integrato, Bellina non è solo economica ma soprattutto è ecologica.

Progetto Fuoco

In attesa di energie veramente alternative, il legno rappresenta ancora la più valida delle soluzioni. Questo il tema
della prossima edizione di Progetto Fuoco, l’evoluzione tecnologica per l’energia derivata dal legno. Dal 16 al 19
marzo 2006 in mostra alla Fiera di Verona, una manifestazione unica al mondo. Su una superficie espositiva di
40.000 mq, oltre 400 aziende espongono caminetti, stufe, caldaie, termocucine, termocamini, barbecues, accessori
e servizi collegati all’energia termica. Saranno organizzati convegni e dimostrazioni pratiche per presentare le
novità in fatto di strategie, sistemi e impianti dalle massime prestazione per un impatto ambientale minimo.

L’ultima novità Jolly-Mec è la versione “a fuoco continuo” della termostufa Caldea, che si alimenta sia a legna che a pellet. Rendimenti elevatissimi, tanto efficiente che per la sua
installazione è possibile richiedere sgravi fiscali fino al 36%.

In esclusiva e su scala internazionale MontExport distribuisce i migliori marchi europei di stufe-caminetto e di caminetti contemporanei. Austroflamm, azienda austriaca leader nella produzione di stufecaminetto; Nibe Caminetti dalla Svezia, attenta a sviluppare tecnologie nel massimo rispetto dell’ambiente; Don Bar – Artimat che dal Belgio si distingue per il design di prodotto dalle linee essenziali adattabile a qualsiasi tipo d’arredamento; e poi gli esclusivi caminetti girevoli dall’Olanda di Harrie Leenders e gli ottimi accessori prodotti
dall’azienda tedesca Mitko Design.
Nell’immagine sopra il modello Stûv 30 prodotto da Stûv, l’azienda belga di monoblocchi d’eccellente qualità dall’ampia bocca-fuoco. Stûv da 25 anni progetta focolari non solo con l’idea di riscaldare la vostra casa in modo efficiente, nel pieno rispetto delle normative ecologiche e in armonia con i vari contesti architettonici. Per Stûv progettare significa anche immaginare un oggetto in grado di creare un’atmosfera particolare intima ed avvolgente. In particolare Stûv 30 (nell’immagine di questa pagina), con il suo ampio vetro ricurvo vi offre una suggestiva visione panoramica delle fiamme per una durata addirittura superiore da quella prevista dalle normative europee. E poi in un batter d’occhio potete aprire il pannello vetrato e trasformare il focolare in un caminetto vero e proprio. Ma non è finita qui! Esiste un possibile terzo utilizzo: infatti aggiungendo il grill barbecue previsto appositamente per questo modello di stufa, potreste concedervi una grigliata con i fiocchi in ottima compagnia e con

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