LO SPAZIO CHE DIVIDE E CHE UNISCE

“Sul piano liturgico, il progetto evidenzia un interessante impianto complessivo, ben articolato e flessibile; sul piano dell’architettura… ricorre all’uso della luce come efficace elemento architettonico…”: questa la motivazione con cui nel 2006 quest’opera di Davide Raffin vinse il concorso “Progetti Pilota” della CEI.

L’organizzazione planimetrica del complesso parrocchiale del Sacro Cuore si configura come un esteso edificio a doppia altezza di tipologia conventuale con un grande chiostro al centro segnato da un percorso ciclo-pedonale che divide il quadrilatero in due corpi a “C” contrapposti: uno, piu’ “terreno” e funzionale, raggruppa i luoghi dell’abitare e dell’aggregazione sociale (salone, aule e canonica), l’altro contiene l’aula liturgica dal forte carattere simbolico, la cappella feriale e la sagrestia. Una pensilina continua funge da trait d’union complessivo.
Nella progettazione di una chiesa contemporanea è necessario ricercare i caratteri specifici, archetipici che contraddistinguono senza tempo lo spazio dell’edificio-chiesa a prescindere dalla forma architettonica. Uno di questi è la presenza nello spazio liturgico di due dimensioni. Cielo e terra, materiale e spirituale, visibile e invisibile, presenza e assenza, suggeriscono uno spazio non assoluto, non definitivo, ma di anticipazione e di passaggio.
Nel Sacro Cuore la contrapposizione dialettica di queste due diverse dimensioni, è leggibile sia in pianta che in alzato. Al di sopra dell’aula si eleva una grande “cupola” prismatica, sospesa rispetto al basamento, che traduce in termini spaziali la tensione escatologica del “già e non ancora”, presentando l’ambiguità di uno spazio sospeso, visibile ma irraggiungibile. Sia all’esterno che all’interno dell’aula liturgica, il solido basamento in pietra e intonaco, con il suo carattere materico stereotomico, mostra di appartenere alla terra. Al contrario la “leggera” scatola soprastante dall’evidente carattere tettonico-tessile, si presenta come struttura diafana e smaterializzata da sottili intagli verticali, priva di appoggi evidenti, eterea…

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Progetto e d.a.: Arch. Davide Raffin con Arch. Giulia Iseppi Perosa
Committente: Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, Parrocchie del Sacro Cuore di Gesù, del Preziosissimo Sangue di N.S.G.C., dell’Immacolata Concezione
Opere d’arte: Massimo Poldelmengo
Liturgista: Don Roberto Tagliaferri
Progetto strutture: Ing.Andrea Trame, Ing. Giacomo Cadelli
Rivestimenti: Casalgrande Padana, Casalgrande (Reggio Emilia)APOSTOLATO LITURGICO
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