Pier Franco Linari Presidente EPSA European Platform and Stairlift Association
Nato nel 1984, questo mercato di nicchia (poiché tale è ancora), ha avuto in 20 anni un trend di crescita che non ha mai avuto vere flessioni. Certo, la presenza di 2 avvenimenti importanti (l’Anno del Disabile 1983 e 2003) ha aiutato a creare la giusta cultura sia negli utenti che nei progettisti, sia nei costruttori che nel pubblico come nel privato. L’utente disabile sa oggi di avere dei diritti (a frequentare la scuola, a votare, ad andare allo stadio o in chiesa o in biblioteca, ecc.) e ne chiede l’adempimento. Il progettista sa oggi che ha dei doveri (progettare il nuovo senza barriere recuperando, però, l’esistente onde consentire il soddisfacimento dei requisiti di accessibilità, adattabilità, visitabilità). Il costruttore sa oggi che il suo compito è quello di progettare, realizzare ed installare impianti sicuri, funzionali, esteticamente validi.
Dopodiché, pur continuando a puntare sulla crescita del mercato nazionale, vanno tenute monitorate diverse situazioni estere in forte movimento; oggi, la percentuale di esportazione sul fatturato totale è del 28%. Per restare in Europa, si può pensare a Francia e Spagna come realtà già in piena crescita e a tutti i paesi dell’Est, appena entrati nell’Unione dove c’è ancora tutto da fare. Il limite a ciò viene, però, in primo luogo dalle dimensioni aziendali, spesso troppo piccole per una vera politica di export. Un’altra ottima possibilità è data dai paesi emergenti (Giappone – Cina – Australia – Corea – Singapore) che affrontano oggi il problema dei disabili motori. In questo caso, il limite è dato dalla debolezza del dollaro che ci rende non competitivi coi costruttori del Nord America. Grandi potenzialità, quindi, ma anche grossi limiti: per questo, teniamo i piedi per terra, “accontentiamoci” della nostra progressione usuale, un bel 12% (alla cinese) di crescita annua: a questo portano i nostri studi, questo è nei nostri piani quadriennali e su questo ci strutturiamo.
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