Pier Franco Linari

Pier Franco Linari
Presidente EPSA
European Platform and Stairlift Association

Pier Franco Linari

Nato nel 1984, questo mercato di nicchia (poiché tale è ancora), ha avuto in 20 anni un trend di crescita che non ha mai avuto vere flessioni. Certo, la presenza di 2 avvenimenti importanti (l’Anno del Disabile 1983 e 2003) ha aiutato a creare la giusta cultura sia negli utenti che nei progettisti, sia nei costruttori che nel pubblico come nel privato. L’utente disabile sa oggi di avere dei diritti (a frequentare la scuola, a votare, ad andare allo stadio o in chiesa o in biblioteca, ecc.) e ne chiede l’adempimento. Il progettista sa oggi che ha dei doveri (progettare il nuovo senza barriere recuperando, però, l’esistente onde consentire il soddisfacimento dei requisiti di accessibilità, adattabilità, visitabilità). Il costruttore sa oggi che il suo compito è quello di progettare, realizzare ed installare impianti sicuri, funzionali, esteticamente validi.
In mezzo agli avvenimenti del 1983 e del 2003, una serie altrettanto importante di eventi, dall’ottenimento dell’IVA agevolata nel 1985 (allora al 2%) alla prima norma tecnica del settore (la UNI 9801) nel 1991, alla Legge 13 che porta ai contributi a fondo perduto per i privati. Da qui, l’andamento costantemente favorevole del mercato.
L’associazione EPSA (European Platform and Stairlift Association), che rappresenta con i suoi membri italiani circa
l’80% del mercato
, ha raccolto le statistiche relative al fatturato e le esportazioni degli ultimi 5 anni (1999-2003),
che danno una chiara idea dei risultati raggiunti (vedi tabella in basso). Prendiamo come termine di paragone il
mercato ascensoristico, dove il 2003 ha avuto incrementi di fatturato e di esportazione sul 2002 rispettivamente del
1,9% e del 4% (valori tratti da “Il Sole 24 Ore” del 6/11/04 – Fonte Anie). I numeri parlano da soli: la nostra è una
crescita più che “cinese”! Fra l’altro, anche l’anno 2004 è stato certamente positivo anche se non ci sono ancora dati ufficiali. Come vedono il futuro le imprese italiane appartenenti all’EPSA? Da un punto di vista tecnico, i prodotti
delle aziende facenti parte di EPSA non hanno nulla da invidiare a quelli costruiti all’estero e questa è una buona base di partenza per ogni programma.

INCREMENTI %
1999/2000
2000/2001
2001/2002
2002/2003
1999/2003
FATTURATO
18.3
13.0
8.2
11.7
62.6
ESPORTAZIONI
32.0
13.9
23.6
8.1
101.0

Dopodiché, pur continuando a puntare sulla crescita del mercato nazionale, vanno tenute monitorate diverse situazioni estere in forte movimento; oggi, la percentuale di esportazione sul fatturato totale è del 28%. Per restare in Europa, si può pensare a Francia e Spagna come realtà già in piena crescita e a tutti i paesi dell’Est, appena entrati nell’Unione dove c’è ancora tutto da fare. Il limite a ciò viene, però, in primo luogo dalle dimensioni aziendali, spesso troppo piccole per una vera politica di export. Un’altra ottima possibilità è data dai paesi emergenti (Giappone – Cina – Australia – Corea – Singapore) che affrontano oggi il problema dei disabili motori. In questo caso, il limite è dato dalla debolezza del dollaro che ci rende non competitivi coi costruttori del Nord America. Grandi potenzialità, quindi, ma anche grossi limiti: per questo, teniamo i piedi per terra, “accontentiamoci” della nostra progressione usuale, un bel 12% (alla cinese) di crescita annua: a questo portano i nostri studi, questo è nei nostri piani quadriennali e su questo ci strutturiamo.

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