Tante soluzioni diverse per un unico scopo: fare dello stare a tavola un momento di bellezza. Prendete la casa dei Vetti a Pompei. Anche lì la cucina ha un ruolo primario nell’economia distributiva degli ambienti. Addossata alla parete, definita dal muro su un lato, i fornelli sono come un camino con apertura a semicerchio: come una piccola fornace in mattoni. Sotto un piccolo antro conteneva la legna: il combustibile. Il piano superiore dai bordi rialzati era come un vasto braciere: pentole e tegami erano direttamente appoggiati sui tizzoni ardenti oppure su griglie in ferro. In alto: la cucina in muratura, col fornello sovrapposto; l’atmosfera è quella della casa contadina, dal vigore essenziale. Above, masonry kitchen with cooker; the atmosphere is that of a country home, and has all the bare essentials. Take the House of the Vetti in Pompeii. Even there the kitchen plays a key role in the distribution of rooms. Placed against a wall, defined by the wall on one side, the cookers are like a fireplace with a semicircular opening, just like a small brick furnace. Below, a small hole was used to store the wood. The upper level with raised edges was like a vast brazier; pots and pans would rest directly on red hot embers or iron grilles. All said, not much has changed since then. It was a patrician’s house and the hob was very large, being able to accommodate a dozen or so containers at the same time. And the cookbook of the ancient Romans was vast, ranging from meat and fish dishes to various types of wheat. Wine was a crucial ingredient too. It was not as refined as today’s, and was diluted depending on the time and circumstance. The book ‘ Küchen design’ by Terence Conran (DuMont Buchverlag Editions) carefully examines kitchens and dining areas, and it starts with an in-depth historical study. This is an important touchstone and also a source of inspiration. Before embarking on a new road, it is a good idea to see where we come from. Indeed, various universal elements can be found, and one appreciates the variations of stylistic features and techniques over time. The oven should also be seen as an element that characterises the kitchen, rather than being just a functional accessory. “…Gli strumenti e le spezie, la frutta e il pane. La veste della cucina cambia ogni giorno…” La muratura resta. I mobili hanno sempre un che di transitorio. Il fuoco, il camino, il piano di lavoro sono qualcosa di più. L’anima della casa non può traslocare. La nicchie sono ripostigli aperti: basta allungare una mano e prendere quel che serve. Sotto: una cucina messicana, piena di colore e di immagini devozionali. Masonry remains, whereas furniture always has that temporary feel. The fire, chimney, and worktop are something more. The soul of the house can not move. Questa è un’importante pietra di paragone e anche fonte di ispirazione. Per inoltrarsi sulla strada del nuovo, è buona regola soffermarsi nell’analisi delle origini. Infatti vi si ritrovano elementi universali e si apprezza la variazione degli stilemi e delle tecniche nel tempo. Si apprezza in particolare la concezione di cucina come “luogo” centrale della casa: cucina come ambiente dove si preparano gli alimenti, ma anche come spazio dove questi si consumano.
E, in quanto ”luogo” e non “funzione”, il forno e il suo corredo di fornelli, dove lo spazio lo consente, è meglio che sia fisso, di dimensioni cospicue, che assume non solo valore funzionale ai fini del convogliamento dei fumi, ma anche valore estetico e simbolico, per individuare e caratterizzare il sito.
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