In osmosi con il verde

progetto di Andrea Zaffaroni, architetto

Questo ambiente è costituito da due volumi principali disposti a cavallo di un lieve dislivello del terreno: la sala da pranzo, luminosa e leggera, in osmosi rispetto all’ambiente circostante esterno, grazie alla presenza di ampie pareti vetrate, e il salotto con la zona lettura, più raccolti e contenuti. Pur essendo separati da una lieve differenza di quota trovano il loro punto di contatto e di fusione nel camino circolare centrale aperto su tutti i lati, che permette di usufruire del fuoco, sia visivamente che materialmente, da ogni angolo della stanza. I due volumi sono resi omogenei dall’uso di pochi materiali caldi, come le pareti di mattoni a vista ed il parquet di legno chiaro. L’effetto indotto da questi materiali è contrastato, nella sala da pranzo, dalle ampie pareti vetrate che chiudono un intero angolo della stanza; queste vanno, in parte, a sovrapporsi alla muratura esistente, lasciata volutamente incompleta e non-finita per creare un effetto di precarietà e permettere all’ambiente esterno e alla luce di fluire all’interno del soggiorno copiosamente. Se le vetrate consentono alla natura di entrare all’interno della casa, il parquet, al contrario, esce dal perimetro della muratura per portare il soggiorno, e in particolare la sala da pranzo, all’interno del giardino, rafforzando la volontà di rendere meno tangibile, sia fisicamente che visivamente, il confine tra esterno ed interno. Salendo verso il salotto, si può notare la presenza di un ampio divano rettangolare, pensato come una serie di grossi cuscini ravvicinati tra loro oppure come un divano ribassato, dal sapore orientale, che consenta di vivere a contatto del pavimento, grazie anche alla presenza del camino, che rimane ad altezza del piano di calpestio. Per rendere l’atmosfera più rilassante ed invitante si è cercato di mitigare l’ortogonalità delle pareti e della planimetria attraverso un uso sapiente di arredi poco spigolosi e utilizzando comunque materiali e colori caldi. Importante è poi il rapporto illuminazione artificiale e diurna; la giusta atmosfera si crea infatti miscelando la luce concentrata sul pranzo con la luce puntiforme delle appliques; a queste vanno aggiunte la luce diffusa del neon coperto dal pannello, sulla parete dell’ingresso, e la luce tenue del fuoco. Un’ulteriore fonte di luce è data dalle ampie vetrate che permettono al bagliore notturno di penetrare all’interno del soggiorno.

1. In sintonia con lo spirito del progetto la lampada da tavolo “Biosfera” diventa un luminoso recipiente per accogliere il verde. Luci ALTernative
2. Costituito da elementi facilmente aggregabili il divano “Chat”, disegnato da Paolo Favaretto si distingue per gli schienali disponibili in tre varianti. Qui nella versione “Light”. Doimo

 

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