Il giardino nel cuore della casa

Per il giardino interno di questa casa realizzata secondo i dettami dell’antica arte del Feng shuy,
sono state scelte piante dal forte significato simbolico come l’ulivo, il papiro e le ninfee.

In un piccolo paese della Brianza, a due passi da Lecco, lo Studio Hanasck ha realizzato questa casa dopo un’attenta analisi feng-shui degli spazi e un test di biorisonanza elettronica per valutare la compatibilità dei materiali con la personalità dei proprietari. Il cuore dell’abitazione è rappresentato da un “giardino d’inverno” vivacizzato da una fontana e sormontato da una piramide vetrata, i cui quattro lati si aprono e si chiudono in automatico quando la temperatura sumera i 20° e in presenza di acqua o vento.Tra questa apertura ed una griglia aperta nella parete sud della taverna si forma un camino d’aria che contribuisce a mantenere una temperatura gradevole all’interno della casa anche durante i mesi più caldi.

Al centro di questo suggestivo spazio verde, un ulivo secolare, albero che per tradizione simboleggia pace e saggezza. Attorno al giardino si sviluppano i vari ambienti di questa casa: al piano terra, la zona giorno; al piano superiore (raggiungibile tramite una scala in legno che conduce ad un ballatoio affacciato sul giardino)
la zona notte; nel piano interrato sono state create la lavanderia, una stanza per gli ospiti ed una sala per la meditazione. La maggior parte dei mobili e degli elementi d’arredo sono stati acquistati nell’isola indonesiana di Bali.
L’idea fondamentale di questo progetto era quella di permettere alla natura di “entrare in casa” e per questo stesso motivo i materiali di costruzione e gli arredi sono stati scelti biocompatibili.

In queste foto dello studio Hanasck si vede la differenza tra la posizione aperta e quella chiusa della piramide in vetro,
dotata di meccanismo automatico, posta sopra il giardino.

In a small town in Brianza, Lecco, a stones throw away from the Hanasck Studio, a house was created that was carefully studied to recreate the fengshui way of space and a biorisonanza test to study the compatibility of the materials with the personality of the owners. The heart of the residence has a “winter garden " revived with a fountain and surmounted with a glass door pyramid, that’s four sides open and close automatically when the temperature is 20°
and when there is water or wind. Between this opening and an open grill in the south wall of the tavern, there is a fireplace and the air contributes to maintain a pleasant temperature inside the house even during the warmest months at the centre of this suggestive green space, a secular ulivo / Lovage, a tree that traditionally symbolizes peace and wisdom. Around the garden there are various environments developing by the house: on the first floor, the day
area; on the second floor (attainable with a wooden staircase that links the gallery and the garden) the night area; on the floor below the ground floor they have created the Laundromat, a room for the guests and a room for meditation. Most of the furniture was purchased in the Indonesian island of Bali. The main reason to build this project was to allow
nature "to enter houses" and for this same reason the materials and the furniture of this construction were selected as they are biocompatible.

Appunti
Il giardino all’italiana
Il cosiddetto “giardino all’italiana” nasce a Firenze nel quindicesimo secolo. Diversamente dall’“hortus conclusus” di concezione classica e medioevale, quello italiano rinascimentale è un giardino “aperto”, pensato come parte integrante ed estensione della casa, un luogo privato che, dopo secoli di oscurantismo, si apre fiducioso verso il mondo esterno. Una delle prime grandi dimore patrizie con “giardino all’italiana” è Villa Medici, costruita a Castello, vicino a Firenze, per i signori del capoluogo toscano. Il giardino di Villa Medici ha una struttura geometrica e quasi perfettamente simmetrica, la stessa struttura che si ritrova in tutti i grandi giardini italiani del Cinquecento. La concezione del giardino italiano rinascimentale nasce dal desiderio, tipico di quel periodo storico, di trovare il giusto equilibrio fra rigore razionale e fantasia creativa. Se Firenze è la culla del giardino all’italiana, è nei pressi di Roma che vengono realizzate le ville con i giardini rinascimentali più famosi e più belli: Villa d’Este a Tivoli, Palazzo Farnese a Caprarola, Villa Lante a Bagnaia, Villa Giulia a Roma, solo per citare le più sontuose. Le caratteristiche che accomunano tutti questi giardini sono la geometria dei tracciati e delle aiuole, il grande uso di sempreverdi, le siepi potate in forme regolari, le stupende architetture e la presenza costante, e a volte massiccia, di statue e fontane. Nel XVII secolo il giardino italiano si trasforma e da sobrio e raffinato diventa estroso ed esuberante. Il Seicento è il secolo del barocco e i giardini vengono realizzati più con l’intento di stupire e meravigliare che non per essere ammirati in religioso silenzio. Gli esempi più belli di giardino barocco sono Villa Aldobrandini a Frascati, Boboli a Firenze e Villa Garzoni a Collodi, presso Lucca. Anche se lo stile è “all’italiana”, questo dell’Orto Botanico non è un giardino rinascimentale o barocco, ma decisamente moderno e la sua funzione è principalmente ostensiva. L’area è stata pensata più come “vetrina” per il cittadino che esempio di giardino storico, anche se la sua configurazione, con aiuole di forma geometrica cinte da basse siepi e ricolme di fiori vivacemente colorati, si ispira in un certo modo ai giardini olandesi del Seicento ideati dal famoso botanico fiammingo Carolus Clusius. D’altro canto, l’amore per le fioriture copiose, i colori vivaci e le piante sempreverdi è un sentimento comune a molti italiani, di ieri e di oggi. Sempre con funzione ostensiva, durante la buona stagione vengono collocati, a una estremità del giardino, alcuni vasi con palme, agrumi e altre piante del paesaggio mediterraneo.
Nella foto: veduta estiva del “giardino italiano” (in
primo piano aiuola con ibridi variopinti di Dahlia)

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