Il commento – Una chiesa nata col vento della libertà

S. Francesco D’Assisi a Bratislava (Slovacchia)

La chiesa di San Francesco d´Assisi a Bratislavaè la realizzazione di un mio sogno di trentacinque anni fa. Durante il periodo della"Primavera di Praga" il popolo slovaccoè riuscito a costruire centinaia di nuove chiese su tutto il territorio del paese, eccetto che a Bratislava. A quel tempo era pronto non soltanto il terreno ma anche la concessione edilizia per avviare la costruzione della chiesa. Ciò che la rese impossibile fu semplicemente la superbia umana: la voglia di molti architetti di essere l´unico autore dell’ opera.

Nelle foto: Prospetti esterni e planimetria. Il complesso è tagliato diagonalmente da un camminamento che va nella direzione del centro della attigua piazza e separa la chiesa e i locali parrocchiali dal monastero.

Nel calendario cattolico del 1969, parlando di questa situazione, scrissi che, per non perdere la possibilità di costruirla, sarebbe stato risolutivo invitare un architetto straniero. Già allora pensai a Justus Dahinden, architetto svizzero noto nel mondo intero per le sue molte, bellissime chiese. Ogni sua chiesa è la realizzazione di uno spazio architettonico davvero sacro che tocca profondamente il cuore di un uomo.
Dopo "La Rivoluzione di Velluto" del 1989, il mio amico Martin Kvasnica, segretario del concorso architettonico per la realizzazione della nuova chiesa del quartiere di Petrûalka a Bratislava (pieno di "conigliere" socialiste capaci ognuna di circa 130.000 abitanti e dotato all’epoca di una sola chiesa, costruita su progetto del Prof. Arch. Vladimír Karfík nel
1931) invitò Justus Dahinden a presiedere la commissione del concorso. Concluso questo, l’amicizia svizzero-slovacca
continuò con la collaborazione tra gli architetti slovacchi (Ing. Martin Kvasnica, Ing. Ján Lukáè, Arch. Damián Berec e Arch. Pavol Pokorny) e il maestro svizzero. Una chiesa propizia compie sempre due missioni: la prima come luogo di incontro della comunità durante la celebrazione della messa, la seconda come spazio sacro di raccoglimento, preghiera e meditazione.
Quando per la prima volta sono entrato nella chiesa di Dahinden, nella solitudine, ho avuto l’esperienza reale di una riflessione di Thomas Merton.

Nelle foto: Lo spazio liturgico raccolto a ferro di cavallo attorno all’altare, si dilata nelle cappelle laterali.
Un lucernario a nastro perimetrale fa spiovere la luce lungo la parete rivestita di legno chiaro.
L’esterno è ricoperto da acciaio chiaro.

Questa chiesa, scrive Merton, è « […] un luogo di solitudine, quieto e pacifico, una grotta silenziosa dove un uomo può trovare rifugio dall’intollerabile arroganza del mondo degli affari […] Vi dovrebbero sempre essere delle chiese quiete […] nelle quali gli uomini possano trovare rifugio. Luoghi dove inginocchiarsi in silenzio. Case di Dio, ripiene della Sua
presenza silenziosa. Colà, anche chi non sa pregare potrà sempre rimanere tranquillo e respirare un poco. Ci sia un posto dove voi possiate respirare con calma e tranquillità, senza aver sempre il fiato mozzo. Un luogo dove la vostra mente possa rimanere inattiva e dimenticare ogni preoccupazione, immergersi nel silenzio e adorare il Padre in segreto. Non vi può essere contemplazione là dove non vi è segreto… ». L´aspetto esterno di questo edificio è quello di un castello medievale, una cittadella collegata a una nave spaziale dove il divino si interseca con tradizione
e progresso, passato e futuro, stabilità e movimento, Gerusalemme terrestre e Gerusalemme celeste.
E il suo interno? Considerando la spiritualità sullo sfondo della storia dell’umanità e dell’evoluzione dello spazio sacro potremmo, a scopo esplicativo, evidenziare le differenze tra S. Maria del Fiore a Firenze e la Chiesa di San Francesco a Bratislava. Anzitutto la posizione della cupola: questo simbolo del cielo a Firenze è quasi fuori della nostra vista, in alto, lontana. A Bratislava invece scende verso l´uomo. Siamo coperti come pulcini sotto le ali protettive della chioccia. Il cielo scende a terra. Iddio arriva al nostro incontro.Toccati dritto nel nostro cuore per aiutarci nell’aspirazione alla santità. Vlado Záborsky

Chiesa di S. Francesco d’Assisi a Bratislava (Slovacchia)

Nome in lingua: Kostol sv. Frantiska
Committente: Monastero dei Frati Minori
Indirizzo: Bratislava – Karlova Ves
Progetto architettonico: Prof. Arch. Justus Dahinden, Zurigo (Svizzera)
Project engineer: Studio For, Bratislava (Slovacchia)
Anno di costruzione: 2002
General contractor: Ikores Slovakia, s.r.o., Bratislava
Copertura: Fogli di acciaio Uginox fte

Nelle foto: vista verso l’entrata. Le aperture delle cappelle ampliano lo spazio dell’aula, ma possono essere chiuse per consentire celebrazioni separate.
Vista verso l’altare. La fenditura verticale absidale introduce nell’aula l’immagine delle campane.
La luce che spiove lungo le pareti inclinate avvolge lo spazio celebrativo e lo fa vibrare.

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