EDITORIALE

Una volta c’era il grattacielo Pirelli (il “Pirellone”), la vetta più alta della città, simbolo della Milano della ricostruzione, che sta al pari con le altre metropoli del mondo. Ma la città si aggiorna: inaugurato nel 2011, il nuovo Palazzo Lombardia raggiunge 161 metri di altezza, ben più dei 127 metri del Pirellone, seppure molto meno dei grattacieli che caratterizzano gli USA, gli emergenti paesi arabi, la Cina, la Corea. Tuttavia, se il parametro dell’altezza è significativo, non è l’unico per rappresentare l’importanza di un grattacielo. Esso va visto nel contesto: a Milano, e in Italia, paese dagli inconfondibili pregi paesaggistici e artistici, non avrebbe senso ingaggiare la corsa al primato in altezza. Ha senso invece realizzare edifici energy-saving. Ha senso, soprattutto, inserirli con attenzione nell’intorno intessuto di bellezza. Come Gio Ponti disegnò con eleganza il “Pirellone”, oggi Pei Cobb Freed & Partners firmano, secondo i desideri della Regione Lombardia, un palazzo ecosostenibile e dalle spiccate doti estetiche, che ben si inserisce tra gli importanti grattacieli del mondo.
Questo Pocket DI BAIO EDITORE è dedicato allo skyline della Milano che cambia, al paragone con le altre metropoli, dove i grattacieli esprimono la tecnologia di punta della città di domani, ma anche la loro qualità estetica.

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