IL VOLO DELLA COLOMBA

Fino all’ultimo, la ricerca della gioia manifestata in forma di colore, di spazio costruito, di messaggio di riconciliazione: p. Costantino Ruggeri, francescano artista e costruttore di chiese, ha sempre voluto creare espressioni di una bellezza solare e angelica. Questa cappella, da lui progettata insieme con gli architetti Luigi Leoni e Chiara Rovati, architetti, e con l’ingegnere Ivan Capoferri, è stata conclusa postuma, nel 2007. Annessa alla Casa per Anziani “Del Barba Maselli Dandolo” di Adro, paese natale di p. Costantino, si protende verso l’alto come un gesto di speranza infinita. Poggia su un terreno di cui coglie la pendenza come spunto per indicare più in alto, alla dimensione nuova del cielo: e per ottenere tale effetto è sufficiente la copertura che si inarca seguendo un andamento iperbolico mentre la facciata ne appoggia lo slancio sostenendo la croce, quasi che questa fosse l’elemento trainante dell’impeto ascendente.
Il linguaggio architettonico è volutamente, ricercatamente semplice – del resto la semplicità è una delle cifre del francescanesimo – cui il bianco che pervade ogni superficie muraria aggiunge un tocco di astrazione.
Nella casa di riposo per anziani, lo sviluppo architettonico della cappella porta un dinamismo misurato, ponderato, denso di pacatezza, derivante dal messaggio di pace significato dalla colomba bianca che si staglia nella vetrata circolare sul fronte verso mezzogiorno. All’interno della cappella la vista è subito attirata da un altro motivo circolare: questo fa da corona al tabernacolo, posto nell’abbraccio della parete absidale che definisce un presbiterio dalla pianta a mandorla, dove altare e ambone sono blocchi di pietra dai prospetti elaborati secondo motivi in cui l’astrattismo suggerisce immagini di foglie, o di fiamme.L’insieme è unitario e coerente: architettura, vetrate, sculture, oggetti liturgici nascono dalle stesse mani. Per quanto ricca di significato, l’aula liturgica non ha nulla in sovrappiù, e l’arte non indulge in eccesso alcuno. La materia e la forma sono intese a parlare col linguaggio della luce che spiove indiretta dall’ampio lucernario rettangolare, grande quanto tutto il presbiterio. La danza dei colori che p. Costantino ha diffuso nelle sue vetrate qui si riassume nel candore soffuso. Le tante melodie si raccolgono nel silenzio, sola espressione dell’infinitudine.

APPROFONDIMENTO
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