Servizio di: Walter Pagliero E’ stato pubblicato da poco a New York un affascinante libro sugli spazi interni organizzati a verde, non i soliti agglomerati di vasi con piante d’appartamento, ma esuberanti giardini indoor. A chi è interessato al verde in casa e ama la natura come viene ricreata in un giardino, questo libro apre nuovi orizzonti, anche di spesa. Qui si dimostra come si può vivere in spazi interni, ben riparati e climatizzati, dove accanto a noi prosperano alla grande anche piante e fiori come in un giardino all’aperto. Basta scegliere le piante giuste e organizzarle in una famiglia coerente con una sua personalità, continuando ad accrescerla fino a quando ci si sente piacevolmente invasi dall’elemento verde. Allora saremo arrivati al “glorious indoor garden” come recita il titolo del libro. L’importante è avere la vocazione, il cosiddetto pollice verde, il resto verrà dopo. Lo si può conseguire con grandi mezzi e il risultato sarà spettacolare, o con mezzi più limitati e l’effetto sarà più intimo. Nel mondo anglosassone ci sono varie tipologie per quanto riguarda gli interni arredati con piante: i “solarium” di chi vive in ville ai margini della città (sono padiglioni con grandi vetrate), i portici e i berceaux che si trovano all’interno di un giardino, i luoghi di passaggio, le verande e le terrazze nelle case di città, le serre arredate in modo formale per ricevere stando nel parco: sono situazioni legate a status sociali molto diversi, ma legate a un’unica passione. Molto dipende dalle capacità tecniche messe in atto e dalla regolarità della loro applicazione. In un capitolo fondamentale di questo libro, intitolato “Come curare le vostre piante d’interno”, si esaminano tutte le varianti da tenere strettamente sotto controllo. Esse sono nell’ordine: la luce, la temperatura (che deve avere una certa forbice termica tra giorno e notte, estate e inverno), l’umidità ambientale, l’innaffiatura, la concimazione, la cura delle malattie, il trattamento dei bulbi. Oggi la tecnologia ci dà un notevole aiuto, ma per ottenere gli splendidi risultati visti nel libro occorre avvicinarsi alla pratica professionale dei vivaisti. Tale è la lezione impartita da questa giornalista, che ama sì i fiori e le piante come tante signore dall’animo sensibile, ma da buona americana si pone il problema della loro cura in termini di efficienza. Se le piante sono organismi viventi trasferiti forzatamente da altre zone e altri climi, è necessario ricreare intorno a loro le condizioni ambientali originarie perché possano vivere bene, non solo sopravvivere.
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