Gallerie

Testo di: Mircea Masserini
Foto di: Barbara Piemonte

A pochi kilometri dal deserto sorge Marrakech: origini berbere, contaminazioni arabe, influssi europei la rendono mèta
obbligata per viaggiatori d’ogni tempo alla ricerca di un diverso modo di vivere.

La chiamano la ‘città rossa’ per via del colore che prevale per le vie sia quelle della Medina che della Ville Nouvelle. Eletta mèta di ‘buen retiro’, gli europei che vi si sono stabiliti ci aprono le porte dei loro riad, entriamo così nella
galleria d’arte Ministero Del Gusto e nella villa di due arredatori, famosi a Marrakech per l’originalità delle loro creazioni.

Da Ministero del Gusto lo stile è un’omaggio all’Africa sahariana con i camini fortemente etnici, panciuti e dalle inusuali canne fumarie, con il soffitto a cassettoni multicolore, che raccoglie in sé tutte le tonalità presenti nella
‘campagna’ marocchina, e con finestre che propongono un’intelaiatura realizzata con il legno non lavorato ma ancora nella sua veste “a ramo”. La maison degli arredatori invece è un omaggio all’Oriente.

Nella foto: LOVE, candelabro, MDG, 2000; GRANDE NEMO, lampada, MDG 1998; lampada anni ‘60 per IGuzzini; quadro di destra Ribka, PHON KELAPA, 2004; quadro di sinistra Ribka, PALAU BANDA NEIRA, 2004; CABINET OTERO, serpente, MDG 2002; tavolino basso, anni ‘60, struttura in acciaio e top in alabastro; fermacapelli in ebano, MDG; civetta, anni ‘50, anonimo; ELDA CHAIR, di Jo Colombo, 1969. Nella pagina accanto: 1. PAX, candelabro, MDG 2000; ART, tavolo, MDG 2001; vasi di uova di struzzo; sediole basse, anonimo anni ‘40, restaurate dal MDG; tappeto, capra assemblata, MDG; vaso veneziano, Murano anni ‘40; poltrona 670 di Charles Eames per Vitra; divano piccolo maculato. 2. piano terra, ninfeo piscina; istallazione di François Lelong, 2002; CLUB, poltrone, restaurate da MDG, cuoio e zebra; sgabello di Arsan Ajajrjj; cubi in specchio, Fabrizio Bizzarri per MDG, 2004.

Se il ninfeo della galleria d’arte riflette la luce calda e intensa che filtra dall’impluvium i mosaici, l’intonaco lucidato delle pareti e del pavimento stellato risplendono proponendo atmosfere da Mille e una notte. Spiccano in entrambe le dimore pezzi d’arredo notevoli o opere di importanti artisti (ed artigianato locale) o progettate da Ministero del Gusto: la poltrona Elda chair di Jo Colombo, le poltrone Eams per Vitra, le sedie di Philippe Starck per Kartell e l’istallazione nel ninfeo di François Lelong, quali ricordo dell’Europa così lontana eppure così vicina.

Camini disegnati da MDG. Nella pagina accanto: lampadario della corte di artigianato locale
come quasi tutto fuorché le sedie e tavolo di kartell disegnate da Philippe Starck

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