Testo di: Mircea Masserini A pochi kilometri dal deserto sorge Marrakech: origini berbere, contaminazioni arabe, influssi europei la rendono mèta La chiamano la ‘città rossa’ per via del colore che prevale per le vie sia quelle della Medina che della Ville Nouvelle. Eletta mèta di ‘buen retiro’, gli europei che vi si sono stabiliti ci aprono le porte dei loro riad, entriamo così nella Da Ministero del Gusto lo stile è un’omaggio all’Africa sahariana con i camini fortemente etnici, panciuti e dalle inusuali canne fumarie, con il soffitto a cassettoni multicolore, che raccoglie in sé tutte le tonalità presenti nella
Se il ninfeo della galleria d’arte riflette la luce calda e intensa che filtra dall’impluvium i mosaici, l’intonaco lucidato delle pareti e del pavimento stellato risplendono proponendo atmosfere da Mille e una notte. Spiccano in entrambe le dimore pezzi d’arredo notevoli o opere di importanti artisti (ed artigianato locale) o progettate da Ministero del Gusto: la poltrona Elda chair di Jo Colombo, le poltrone Eams per Vitra, le sedie di Philippe Starck per Kartell e l’istallazione nel ninfeo di François Lelong, quali ricordo dell’Europa così lontana eppure così vicina. Camini disegnati da MDG. Nella pagina accanto: lampadario della corte di artigianato locale
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