Nuovi modelli d’impresa
I nuovi modelli di impresa passano attraverso le nuove competenze nate dopo la crisi economica. È il focus sul quale si sofferma Filippo Delle Piane.
Secondo Delle Piane, la prima competenza oggi di un’impresa di costruzioni è saper leggere il mercato ma soprattutto le sue nicchie ed il cambiamento continuamente in atto.
Delle Piane è la terza generazione della sua impresa edile famigliare. Mentre il nonno e poi il padre hanno vissuto i floridi anni del boom edilizio, Delle Piane ha vissuto il periodo della crisi economica facendola diventare una sua preziosa alleata.
La crisi economica
Negli anni antecedenti alla crisi economica gli imprenditori decidevano liberamente dove, come e quando costruire, gestendo la vendita e ricevendo facilmente i finanziamenti dalle banche. L’avvento della crisi ha portato a pensare che tale modello di impresa edile fosse ormai ad un punto di arresto senza alternative. Ma la paura del fallimento può essere una forte stimolo per chiedersi cosa di quel modello non funziona rispetto alle emergenti esigenze del futuro.
E’ così che Delle Piane si è messo in discussione rivedendo il modello di impresa familiare in cui si trovava. La constatazione primaria è stata che il contesto del mercato è cambiato. Ora è il cliente a decidere quale tipologia di prodotto necessita e a quali bisogni deve rispondere. Ora esiste una nuova attenzione alle reali necessità del cliente.
La comunicazione verso il cliente prima era mal funzionante poiché non esisteva un reale bisogno di comunicare, infatti il cliente arrivava comunque. Ora questo non accade più, i modelli di comunicazione sono cambiati per avere una maggiore forza attrattiva.
L’impresa non è più al centro, ma esiste una pluralità di soggetti che coordinano il processo edile e che hanno bisogno di competenze specifiche. Oggi la sfida passa attraverso le nuove competenze all’interno delle imprese di costruzioni.
Per oltrepassare la crisi quindi è necessario ragionare sui nuovi modelli di sviluppo e capire il proprio ruolo sul mercato ed evolversi in una figura che possa risolvere i problemi nel modo migliore possibile. Per questo non esiste una unica soluzione poiché tutto è in divenire.
Il cambiamento
Dalle Piane tratta inoltre il tema del cambiamento. Il cambiamento non è connaturato in noi. Non è naturale. È necessario un trauma, una crisi per mutare e andare avanti. È grazie alla crisi che si capisce che i vecchi schemi non funzionano più. Il cambiamento è doloroso e porta sofferenza, per questo va contro l’inerzia umana. Sussistere nella confort zone significa essere statici.
La crisi economica ha messo a nudo i problemi esistenti dei vecchi modelli. Nelle imprese edili l’universo è solo il tempo del cantiere ma è un breve periodo rispetto al prodotto realizzato.
L’inerzia al cambiamento è maggiore per le piccole imprese. Per questo esse necessitano di associarsi per superare la crisi. Associandosi possono unire le energie per trovare nuovi lavori e per fare ricerca e sviluppo. Ma nelle attuali associazioni l’urgente prende il posto dell’importante e questo fa perdere il punto di vista principale dell’aggregazione imprenditoriale.
Il futuro dell’edilizia
Secondo Delle Piane il futuro dell’edilizia consiste nell’edificio in locazione secondo un nuovo modello di mercato. Un edificio deve essere progettato fin dall’origine per essere disposto in locazione in modo che l’impresa edile possa prenderlo in gestione. In seguito dovrà attuare una corretta e costante manutenzione fino alla morte e alla sostituzione dell’immobile. Infatti oggi le persone pagano per usare un prodotto più che per averlo in proprietà.
Il settore immobiliare produce il 40% delle emissioni di anidride carbonica e le attuali normative inducono ad azzerarle. Ma le attuali ristrutturazioni per l’efficientamento energetico non sono sufficienti per riqualificare gli edifici fino ad arrivare a questo ambizioso obbiettivo. La demolizione e ricostruzione è la soluzione ideale per creare una tipologia edilizia effettivamente efficace contro il cambiamento climatico. Quindi la tendenza dovrà essere quella di fornire nuovi incentivi per demolire e ricostruire immobili di qualità, in modo da trasformare quella che è un problema in una nova fonte economica e di valorizzazione immobiliare
Arch. Paola Bettoni