Ferro d’artista


Il fabbro diventa artista

Il ferro battuto si presta a creazioni scultoree originali e creative che trasformano il fabbro in un artista che lavora il metallo

Quando si pensa a un’opera d’arte vengono in mente pennelli, tele, colori oppure sculture in marmo e pietra, ma anche il ferro può essere lavorato ad opera d’arte secondo la fantasia e l’estro del fabbro che veste così i panni di un vero e
proprio artista. La lavorazione del ferro prevede abilità e maestria e la conoscenza di tutte le tecniche di formatura, forgiatura e saldatura. La dilatazione e la contrazione che riguardano le variazioni di dimensione del metallo in base alla temperatura a cui è sottoposto, la forgiabilità ovvero la capacità del metallo di deformarsi a caldo in modo plastico per percussione, la malleabilità, la duttilità, la flessibilità, la resistenza e la durezza sono soltanto alcune delle preziose proprietà dei metalli come appunto il ferro che permettono al fabbro di lavorare questo materiale secondo varie
forme e dimensioni. Per quanto riguarda gli strumenti da lavoro il fabbro utilizza spesso ancora oggi gli stessi attrezzi che venivano usati tanti secoli fa come i martelli, le incudini, le lime… delle vere e proprie “seconde mani” con cui il ferro passo a passo viene magicamente plasmato.
Appesi alle pareti delle botteghe del fabbro ci sono poi i martelli a penna sferica e appuntita, quelli con testa quadra e tonda, i martelli per la lavorazione a sbalzo, i martelletti e quelli con la testa in nylon; altri utensili sono poi i cosiddetti
tassi ovvero degli strumenti di supporto in acciaio impiegati per foggiare i pezzi per martellamento a freddo o a caldo. Ma in genere il cuore delle caratteristiche botteghe dei fabbri è rappresentato dalla fucina composta da una base
sopraelevata rispetto al pavimento, chiamata forgia, rivestita di mattone refrattario in cui viene bruciato il carbone e sono riscaldati i pezzi metallici e nelle cui vicinanze è posta l’incudine, spesso un utensile tramandato di generazione in
generazione, che consiste in un blocco compatto di ferro sul quale è saldato un piano di acciaio su cui si eseguono le operazioni di formatura per martellamento; l’incudine è posizionata su una base robusta e solida, in genere in legno di rovere, in grado di attutire i colpi di martello e ridurre l’effetto rimbalzo.
Tra l’incudine e la morsa da fabbro il metallo arroventato di colore rosso vivo viene così forgiato secondo alcuni processi quali l’affilatura, quando la sezione del metallo è modificata in direzione di un punto, la stiratura, che provoca un allungamento del pezzo e una riduzione della sua sezione, la laminatura, in cui la sezione viene ridotta e la larghezza aumentata, la torsione, per la creazione di forme elicoidali, l’avvolgimento a spirale, in cui il profilo del pezzo di metallo viene curvato fino a sovrapporre un’estremità sull’altra.

1 – Realizzazione: Alessandro Di Bari di Città di Castello
2-3 – Realizzazione: Alberto Alunni di Pietralunga (PG)
4 – Realizzazione: Cinzia Frontino di Umbertide (PG)
5 – Realizzazione: Luigi Bettarelli di Città di Castello

In alcuni casi il fabbro, prima di procedere alla lavorazione del ferro, prepara dei bozzetti, disegni e schizzi su carta per studiare il modello che poi in seguito a volte viene realizzato con delle sagome in cartoncino, legno o metallo di utile supporto nella realizzazione pratica del progetto. Le sagome in metallo sono soprattutto impiegate durante la forgiatura e sono utili per riprodurre più volte la stessa forma. Altre volte il fabbro traccia invece direttamente sul pavimento un disegno a grandezza naturale che servirà da confronto con i pezzi che verranno realizzati per avere conferma, man
mano che l’oggetto si sta realizzando, che esso corrisponda all’idea originale.

Il fabbro diventa artista

1-2 – Realizzazione: Alessandro Di Bari di Città di Castello;
3-4 – Pedine da scacchiera raffiguranti gli animali della fattoria e del bosco Realizzazione: Alberto Alunni di Pietralunga (PG).

All’interno di questi antichi laboratori o talvolta nelle piazzette o nei vicoli adiacenti ai loro ingressi prendono così forma opere originali e personalizzate: sculture di nudo, oggetti astratti, candelieri, cornici per specchi, stemmi, estrosi
lampadari, animali reali o fantastici, opere simboliche e metaforiche che arredano abitazioni private, locali pubblici o spazi all’aperto a seconda del tipo della lavorazione e della dimensione delle singole realizzazioni.
La lavorazione del ferro battuto per la creazione di opere d’arte è così diffusa che spesso sono organizzati dei veri e propri concorsi a livello nazionale e internazionale a cui partecipano singoli fabbri o gruppi di lavoro che a tema realizzano la loro opera dimostrando come l’arte non abbia confini se non quelli della fantasia.

 

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