Vivere in montagna vuol dire essere lontano dal rumore assordande, se non noioso, della per forza caotica, vita cittadina. Anche se,negli ultimi tempi purtroppo,il ritmo frenetico si sta allargando anche nella cerchia,una volta ben più tranquilla, dell’interland di ogni grande centro. In montagna invece, il tempo riprende ad avere il suo ritmo naturale; perchè i rumori, gli odori e gli spazi urbanistici, fatti di luci e ombre, di elementi nati e cresciuti dove si trovano,donano a chi li osserva un’altra dimensione della vita. Una vita scandita dal sole e dalle nuvole,dalla pioggia scrosciante e dalla luce abbagliante; ma la natura montana, ancora forte e benevola, rimane immutata nella sua essenza,in ogni circostanza, nonostante le sferzate della mutevolezza delle stagioni. Chi vive da anni in montagna, può ancora raccontare di “dove”e di “come” si doveva e “si deve costruire”, per poter convivere con la forza della montagna. La grande signora naturale che rispetta chi la ama e la conosce ma, che è capace di rendere difficile l’esistenza,se non peggio, a chi arrogantemente, sopravalutandosi, la sottovaluta, (e questo purtroppo non capita solo in montagna). Ecco perchè, gli elementi delle abitazioni, le volumetrie degli spazi e la scelta dei materiali, devono essere in stretto rigore con le regole naturali esterne. Solo conoscendone a fondo le peculiarità, si può così ottenere materiale energetico che va a favore sia delle "bollette" di ogni persona e sia a favore, più che doveroso, a Madre Natura. Una Natura che negli ultimi tempi sta soffrendo, per l’irresponsabile uso delle risorse,da parte di una società, si certo produttiva, ma allo stesso tempo troppo egoista e sottovalutante dei rischi ecologici imminenti. In questo numero, ampio spazio è stato dato al riscaldamento a legna, che può essere adattattato ad ogni singola esigenza, sotto il punto di vista abitativo, estetico e funzionale. Stufe e camini, ampiamente illustrati sotto tutte le loro caratteristiche, con tutti quei loro contenuti tecnici che obbedienti alla tradizione, sono ancora in gradao di tramandare Eleonora Isabella Jonghi Lavarini
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