Editoriale

Vivere in montagna vuol dire essere lontano dal rumore assordande, se non noioso, della per forza caotica, vita cittadina. Anche se,negli ultimi tempi purtroppo,il ritmo frenetico si sta allargando anche nella cerchia,una volta ben più tranquilla, dell’interland di ogni grande centro. In montagna invece, il tempo riprende ad avere il suo ritmo naturale; perchè i rumori, gli odori e gli spazi urbanistici, fatti di luci e ombre, di elementi nati e cresciuti dove si trovano,donano a chi li osserva un’altra dimensione della vita. Una vita scandita dal sole e dalle nuvole,dalla pioggia scrosciante e dalla luce abbagliante; ma la natura montana, ancora forte e benevola, rimane immutata nella sua essenza,in ogni circostanza, nonostante le sferzate della mutevolezza delle stagioni. Chi vive da anni in montagna, può ancora raccontare di “dove”e di “come” si doveva e “si deve costruire”, per poter convivere con la forza della montagna. La grande signora naturale che rispetta chi la ama e la conosce ma, che è capace di rendere difficile l’esistenza,se non peggio, a chi arrogantemente, sopravalutandosi, la sottovaluta, (e questo purtroppo non capita solo in montagna).
Ecco perchè, gli elementi delle abitazioni, le volumetrie degli spazi e la scelta dei materiali, devono essere in stretto rigore con le regole naturali esterne. Solo conoscendone a fondo le peculiarità, si può così ottenere materiale
energetico che va a favore sia delle "bollette" di ogni persona e sia a favore, più che doveroso, a Madre Natura. Una Natura che negli ultimi tempi sta soffrendo, per l’irresponsabile uso delle risorse,da parte di una società, si certo produttiva, ma allo stesso tempo troppo egoista e sottovalutante dei rischi ecologici imminenti.

In questo numero, ampio spazio è stato dato al riscaldamento a legna, che può essere adattattato ad ogni singola esigenza, sotto il punto di vista abitativo, estetico e funzionale. Stufe e camini, ampiamente illustrati sotto tutte le loro caratteristiche, con tutti quei loro contenuti tecnici che obbedienti alla tradizione, sono ancora in gradao di tramandare
disegni e decori, dal sapore di altri tempi,ma ancora in grado di dare a tutt’oggi grandi emozioni. Tradizione inoltre, seguita con cura e con anni di esperienza,da aziende professioniste del settore, capaci di coniugare la saggezza della tradizionecon con le tecnologie delle ultime innovazioni; ottenendo così elementi funzionali ed indubbiamente estetici.
Legna e sole sono protagonisti dove la Natura,ancora incontaminata può donare a chi la vive, l’energia. Energia non solo da ardere ma anche per illuminare e riscaldare l’acqua. Ogni singolo ambiente della casa di montagna, spiegato nei dettagli e nelle sue particolarità, affinchè il lettore, possa poter cogliere quel particolare che più si addice alla sua architettura e alla sua personalità; in modo così, da poterla adattare al meglio, al suo stile di vita, in armonia con la natura che circonda ogni casa di montagna. I pannelli solari e fotovoltaici, tanto discussi ma a volte poco conosciuti
nei loro dettagli, nelle loro differenze e nelle loro potenzialità, diventano un argomento che di numero in numero, spiegherà in modo chiaro e comprensibile, quanto sia importante saper imparare a conoscere, ciò che la Natura ci continua,nonostante tutto a donare. Un dono a quanto pare che noi, ancor oggi, non siamo ancora molto capaci a cogliere, anche se primo o poi, anzi più presto di quanto si voglia pensare, a volte per egoista superficialità, si dovranno fare i conti del grave danno, a cui tutta l’umanità sta andando in contro. Ci sono delle piccole luci di speranza però,come la regione Trentino Altoadige, che encomia con "la denominazione" "casa Clima", quegli edifici abitativi che costruiti in modo ecologico utilizzano energie rinnovabili per il proprio fabbisogno di calore. Una casa di montagna quindi, realizzata sotto atavici dettami, aiutati da innovazioni rispettose dell’ambiente, che seguendo le naturali e di chi le abita, diventa un rifugio, dove portare in casa tutto il sapore e la bellezza dell’esterno racchiuso in oggetti ed elementi che non possono che divenire parte di chi le vive.

Eleonora Isabella Jonghi Lavarini

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