Dante Architetto

a cura di Edmondo Jonghi Lavarini

Dante Alighieri: Architetto dell’Universo Nascosto nella Divina Commedia

Immaginate di trovarvi di fronte a uno scrigno antico, sigillato da sette secoli. All’interno, non oro né gioielli, ma un segreto così profondo e rivoluzionario da poter cambiare la nostra comprensione dell’opera letteraria più enigmatica e trascendentale di tutti i tempi: la Divina Commedia di Dante Alighieri. Oggi, grazie al connubio tra saggezza antica e tecnologia moderna, quel sigillo è stato infranto. Al suo interno, non solo la maestosità di un viaggio ultraterreno, ma un codice matematico, un disegno celeste che intreccia il destino umano con l’infinito. Questo articolo vi guiderà attraverso la scoperta epocale che unisce scienza, fede e letteratura in un’unica, incredibile rivelazione. Preparatevi a intraprendere un viaggio senza precedenti, nel cuore nascosto della Divina Commedia, dove numeri e versi danzano insieme, svelando verità sepolte da tempo immemore. La lettura di queste pagine non sarà solo un’escursione intellettuale, ma un pellegrinaggio dell’anima, alla scoperta di ciò che Dante ha celato per noi, eredi del futuro.
Schemi a croci la cui somma fa 33 come gli anni di Cristo, o 9 come gli anni che aveva Dante quando incontrò Beatrice; forme a X, una per ogni cantica, che non si toccano, non si incrociano, e una sola si sovrappone alla croce grande. Una tutta di numeri 7, quello della creazione, una tutta di 10, una di 13. | dal Corriere Fiorentino

Un mistero da 700 anni

In un’epoca in cui il mistero e la conoscenza si intrecciano in un eterno balletto cosmico, emerge una rivelazione che trascende i confini del tempo e dello spazio, portando alla luce un codice matematico segreto nascosto nei meandri della Divina Commedia di Dante Alighieri, il sommo poeta esiliato. Questa opera, un pilastro della letteratura mondiale, si rivela non solo un viaggio attraverso i regni ultraterreni dell’Aldilà ma anche un enigma intricato, celato per oltre sette secoli.

Noto critico letterario, fu uno tra i più grandi dantisti nel XX secolo, del quale studiò l’interpretazione allegorica della poesia della Commedia, ma studioso anche di Boccaccio; ha insegnato alla Johns Hopkins University lungo tutta la sua carriera accademica e, per circa un decennio, all’università di Harvard.

Il lavoro di menti eccelse, come quella di Charles Singleton di Harvard e Franco Nembrini, ha squarciato il velo dell’oblio, rivelando uno schema matematico di proporzioni divine che intesse l’intera struttura dell’opera.

Dispose i canti a specchio in un rapporto basato sul numero dei versi di ogni canto e sulla somma delle cifre ottenute nel risultato — esempio

il secondo dell’Inferno ha 142 versi, quindi 1+4+2=7, 
il terzo 136, a somma 10, tipica pratica numerologica medievale

Da Corriere Fiorentino

Quest’analisi, che si è avvalsa dell’ausilio di tecnologie moderne e dell’acume di matematici del calibro di Andrea Suli e Paolo Ferragina, ha dimostrato con certezza astrale che la casualità è un concetto estraneo a questo disegno celeste, con probabilità di coincidenza inferiore a 1 su 100 milioni.

Francesco Nembrini, detto Franco (Trescore Balneario, 15 agosto 1955), è un insegnante, saggista e pedagogista italiano. 

La rivelazione di questa struttura, che vede il canto 17 del Purgatorio come fulcro di un sistema cosmico, non è soltanto un trionfo dell’intelletto umano ma un invito a riconsiderare la nostra comprensione della Divina Commedia. Il numero 33, simbolo della vita terrena di Cristo e dell’età di Dante al suo primo incontro con Beatrice, emerge come cifra sacra, una chiave che apre porte su dimensioni spirituali profonde, svelando un messaggio teologico che intreccia fede, conoscenza, e destino umano.

Questo codice, invisibile ai contemporanei del poeta ma ora rivelato ai suoi eredi temporali, ci interpella sul significato ultimo del viaggio dantesco: un percorso che, tra simbologie numeriche e teologiche, ci conduce alla scoperta del vero cuore della Commedia. Qui, nel cuore pulsante dell’opera, si svelano i concetti di trasumanare e disumanare, che, al pari delle mitiche pillole di Matrix, offrono all’umanità una scelta: dimenticare la vera essenza del viaggio o intraprendere il cammino verso l’ascensione spirituale o la caduta.

Rita Monaldi (1966) e Francesco Sorti (1964) sono una coppia di scrittori italiani di romanzi gialli storici, marito e moglie nella vita.

La scoperta di Monaldi e Sorti non è solo un trionfo dell’analisi letteraria e numerica ma un faro che illumina il cammino dell’umanità, invitandoci a riflettere sulle profonde verità celate nelle opere del passato e sulla nostra capacità di trascendere i limiti della conoscenza per raggiungere una comprensione più elevata del nostro posto nell’universo.


Linkografia

Corriere Fiorentino

https://corrierefiorentino.corriere.it/notizie/cultura-e-tempo-libero/24_febbraio_16/dal-codice-da-vinci-al-codice-di-dante-svelato-dopo-700-anni-il-significato-religioso-nascosto-della-divina-commedia-aac69ec5-cf1c-4278-9f04-d1130a504xlk.shtml

Virgilio

https://initalia.virgilio.it/dante-scoperto-significato-nascosto-divina-commedia-84438

Libero

https://tecnologia.libero.it/divina-commedia-codice-segreto-dante-83366

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