Il testa a testa fra Milano e Firenze nelle strategie smart cities messe in campo dalla collaborazione fra PA e operatori privati.
Il tema delle smart cities, fra i più discussi degli ultimi anni, è stato al centro dell’attenzione anche a Fidec. L’assessore Pierfrancesco Maran e Paolo Meneghini di A2a Energy Solutions a Milano, l’assessore Lorenzo Perra e Matteo Casanovi di Silfi a Firenze hanno illustrato le azioni messe in atto nelle loro città. Milano ha conquistato posizioni rispetto alle altre città del Mediterraneo con cui si confronta direttamente, a partire dal 2014 con l’introduzione del car sharing. Il ruolo della PA, afferma Maran, è stato quello di coordinare e dettare le regole per le soluzioni innovative da adottare e per raggiungere un equilibrato rapporto fra pubblico e privato anche nel settore dell’accoglienza turistica (Airbnb) e dell’edilizia, entrambe parti fondamentali della città. Nel caso di Firenze, invece, l’assessore Perra sottolinea come il primo passo è stato superare la frammentazione delle iniziative fra operatori pubblici e privati attraverso il ruolo d’aggregazione della PA, mettendo in rete gli altri operatori pubblici attraverso una serie di convenzioni e adottando il principio di non esclusività con alcuni operatori privati. Sul sistema dell’illuminazione pubblica gestito da Silfi fanno perno i servizi smart city di Firenze. Il punto di partenza è stata la fusione fra hardware e software con il governo integrato di tutti i processi smart. A2a Energy Solutions per Milano, quale integratore di big data, ha adottato un approccio “a cipolla”: prima le infrastrutture per permettere le connessioni poi progressivamente l’aumento dei sensori sempre più economici, miniaturizzati e interrabili. Per quanto riguarda la mobilità, grazie alla diffusa predisposizione di colonnine di ricarica elettrica, è stata avviata la conversione della flotta interna. I due assessori indicano poi gli obiettivi da raggiungere entro il 2030: a Milano il rafforzamento dell’idea comunità per poter risolvere le criticità del territorio; a Firenze aumento del trasporto pubblico, completamento dell’infrastruttura digitale e semplificazione dei servizi con accesso mobile. Nella certezza che le smart cities sono più attrattive in quanto considerate più sicure, facili, vivibili e fonte di business per gli operatori, il cui impegno è trovare servizi innovativi che servano alla città e ai cittadini a fronte degli ostacoli di una normativa consolidata e della frammentazione delle offerte di servizi.