Case in legno

Testo di Raffaela Balestrieri, architetto

La bioarchitettura e l’attenzione verso gli aspetti energetici ci fanno guardare alla tradizione delle case in legno come a un patrimonio culturale da rivalutare.

Il legno insieme al fango, alla pietra e ai mattoni crudi, è sempre stato fra i primi materiali utilizzati dall’uomo per la costruzione di architetture stabili, a incominciare dai sistemi a palafitta. Nondimeno ha costituito per molti secoli l’unico materiale adatto a realizzare strutture portanti orizzontali in virtù della sua leggerezza, resistenza a trazione e disponibilità dimensionale. Fin dall’antichità è stato usato con continuità per tutti i componenti costruttivi, sia portanti sia complementari. Per comprendere lo stato attuale della tecnica della costruzione in legno, ci si deve innanzitutto occupare di illustrarne in breve lo sviluppo storico.Soltanto pochi esempi storici basterebbero a dimostrare che le più moderne tra le costruzioni sono esse stesse i naturali perfezionamenti di un metodo costruttivo tradizionale proprio per il modo in cui il loro schema e la loro forma spesso imitano i vecchi edifici. E’ il fascino particolare che c’è nella forma di una casa in legno costruttivamente ben concepita a risvegliare il piacere per questo modo di costruire. Il materiale naturale e vivo del quale è fatto, la semplicità e l’eleganza della costruzione, contribuiscono a definire il valore di un edificio in legno.

Sistema costruttivo ” Fachwerk” ad ossatura lignea e tamponamento murario.
Il sistema “blockbau” caratteristico della popolazione Walser. Le logge, presenti su
uno o più lati dell’edificio, venivano utilizzate come spazio per l’essiccamento della segale o della canapa.

L’antichissima pratica artigiana, le esigenze economiche e tecniche, così come il soddisfacimento di particolari esigenze, hanno fatto emergere numerose e diverse tipologie. Il passo più importante è rappresentato dalla nascita dei sistemi costruttivi ad ossatura lignea più o meno diffusa che trovano l’espressione forse per lungo tempo più matura nell’opus craticium romano. Tecnica questa (con molti archetipi e successive evoluzioni) per la realizzazione di strutture portanti e al contempo di tamponamento, capace di unire alla rapidità costruttiva del traliccio portante in legno le prestazioni di controllo ambientale e di sicurezza offerte dalle chiusure in terra cruda, in mattoni o in pietra. Suggestive analoghe soluzioni hanno caratterizzato per secoli il centro e nord Europa e continuano ad offrire sistemi costruttivi ancor oggi adottati specialmente in ambiente rurale o storicizzato. Il procedimento costruttivo fachwerk (dal tedesco = costruzione a scomparti) è stato in grado di segnare l’evoluzione edificatoria di intere regioni con diverse espressioni tecnico stilistiche (pan de bois o colombage da columba, alterazione di columna per indicare i pali portanti in Francia, half timber work in Inghilterra). In queste costruzioni con strutture intelaiate a vista, gli elementi diagonali sono inseriti all’interno della maglia ortogonale deformabile per garantire un insieme di elementi triangolari e quindi indeformabili. All’effetto irrigidente definito dalle aste diagonali concorre altresì il successivo tamponamento.

Salvo questa eccezione, l’elemento costruttivo in legno lasciato a vista è stato tuttavia quasi sempre sinonimo di costruzione povera o comunque provvisoria. L’architettura di pregio e quella monumentale volute e progettate per durare nei secoli tendevano a limitare l’uso di questo materiale o a proteggerlo, nascondendolo sotto rivestimenti in pietra o a intonaco. Una menzione a parte meritano altri edifici che nel passato venivano realizzati nelle regioni del centro e nord Europa e cheimpiegavano scheletri portanti in legno connotati da una morfologia piuttosto complessa.
Tratto distintivo del sistema era da una parte la concezione intrecciata della struttura per un’ottimizzazione delle linee di forza, dall’altra l’estrema perizia nella realizzazione delle connessioni. Nelle zone montane o nelle grandi pianure caratterizzate da ampie foreste, soprattutto di conifere per la morfologia adeguata del tronco, si svilupparono (da sempre) organismi edilizi fondati sulla costituzione di pareti portanti continue preferibilmente sul perimetro esterno, le costruzioni blockbau (dal tedesco = costruzione a blocchi). La casa a blockbau è documentata a partire dal XVI secolo e secondo l’uso walser, porta la data di costruzione incisa sulla trave di colmo. La tecnica costruttiva “blockbau” consentiva la realizzazione degli edifici per setti. Le chiusure verticali e le partizioni interne sono costituite da tronchi o segati sovrapposti. Spesso tra i tronchi possono essere presenti dei perni lignei di collegamento per limitare gli spostamenti laterali. I tronchi scortecciati venivano intagliati in modo tale da realizzare due incavi (uno sopra e uno sotto) a circa 20-30 cm dall’estremità sia da una parte che dall’altra così che i tronchi disposti ortogonalmente fra loro combaciassero perfettamente e costituissero due pareti contigue. Nelle case di abitazione i tronchi venivano anche squadrati così da eliminare interstizi e fessure, invece nelle stalle e fienili i tronchi si lasciavano quasi sempre tondeggianti così da lasciare tra un tronco e l’altro spazi e fessure per facilitare l’aerazione necessaria dei locali. Il sistema “block-bau”, pur essendo diffuso in molte parti d’Europa, è diventato nel corso degli anni l’elemento caratteristico della popolazione “walzer” che ne ha affinato la tecnologia e la qualità architettonica.

Per molti secoli il legno è stato l’unico materiale adatto a realizzare strutture portanti orizzontali in virtù della sua leggerezza, resistenza a trazione e disponibilità dimensionale.

Nelle aree di insediamento “walzer” sono presenti varianti anche forti fra i diversi fabbricati, ma esiste uno schema concettuale riassumibile in alcune caratteristiche comuni: la prevalenza dell’uso del legno sulla pietra, la presenza nello stesso edificio delle funzioni abitative e di ricovero degli animali, la presenza di logge su uno o più lati dell’edificio. La casa di legno di oggi in tutti i contesti geografici è una casa confortevole spesso rivestita con intonaco, mattoni o legno. Le tecniche costruttive di oggi sono per lo più relazionate al procedimento a setti nelle varianti a pannelli intelaiati. Altro aspetto rilevante della casa in legno oggi è data dalla particolare attenzione agli aspetti energetici e della bioarchitettura. Due campi in cui l’uso del legno per la realizzazione degli edifici è vincente per la sua rinnovabilità, la sua naturalità e soprattutto per il basso costo energetico nel momento produttivo e di trasformazione.

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