Biografie

Nato a Kuortane nel 1898, celebre architetto e designer, esponente di spicco dell’architettura organica di stampo europeo, appartiene alla seconda generazione dei maestri del movimento moderno. La sua attività spazia dal design di arredi e oggetti in vetro all’architettura e alla pittura.
L’opera si caratterizza sotto un ricorrente particolare architettonico: il segno dell’onda che in finlandese è chiamata aalto.Nasce a Helsinki nel 1932, dopo aver studiato all’Istituto di Arti Industriali ha aperto il proprio studio nel 1962. Tra i pionieri nell’utilizzo di materie plastiche, ha disegnato la “Ball Chair” nel 1963, di cui materiale e forma erano novità assolute. Negli anni seguenti la vetroresina, utilizzata per le chiglie delle barche, divenne uno tra i suoi materiali preferiti. Con la “Pastil” (1968) e la “Tomato Chair”, raggiunse fama internazionale.Nato a Robbiate nel 1905, fu uno dei più importanti e rigorosi architetti aderenti al Razionalismo italiano. Fuse in sé le dimensioni del design, dell’architettura e dell’urbanistica, perseguì un costante rapporto creativo con le nuove tecnologie e per  tale aspetto rimane uno dei precursori dell’architettura high-tech. I suoi oggetti, improntati a una estetica essenziale, sono caratterizzati da un’estrema accuratezza nel disegno e nei dettagli.Nato a Milano nel 1935, si è laureato in architettura al Politecnico di Milano.
Ha iniziato a progettare nel 1963, come consulente per il disegno industriale della Olivetti. È presente con venticinque opere nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York, che nel 1987 gli ha dedicato una retrospettiva. Tra le opere  esposte vi sono macchine da scrivere Olivetti e pezzi d’arredo per B&B e Cassina (tra cui la sedia “Cab“).Nato a San Lorenzo di Udine nel 1915, emigrò con la famiglia negli Stati Uniti nel 1930. All’Accademia di Cranbrook seguì corsi di pittura, disegno e grafica. Fin dagli inizi fu sempre appassionato dell’uso del metallo.
La sua prima importante scultura in metallo saldato risale al 1947.
Accettò l’invito di Hans Knoll “Fai quello che vuoi, se poi è un mobile tanto meglio”: il risultato fu la collezione di sedute in tondino d’acciaio piegato.Nasce a Pécs in Ungheria nel 1902. Studente al Bauhaus dal 1920 al 1924, vi lavora come docente dal 1925 dove dirige il laboratorio del mobile; è del 1925 la sua prima sedia in tubi d’acciaio. Cura diversi arredamenti di interni fra cui quelli del Bauhaus di Dessau e per l’abitazione di Piscator a Berlino. Con i mobili in tubi d’acciaio e con i suoi arredi ha contribuito a porre le basi di una nuova moderna cultura abitativaNascono a Milano, rispettivamente nel 1913 e nel 1918. Iniziano l’attività progettuale con una ricerca sulle forme, le tecniche e i materiali nuovi in un processo di progettazione “integrale”. Hanno rappresentato negli anni ‘40-‘50 una incredibile fucina di genialità inventiva, basata sulla rielaborazione e ricostruzione dell’esistente. Dall’incontro con Zanotta nasce Mezzadro, che trae ispirazione dalla corrente ready-made.Nasce a Milano nel 1930, nel 1961 abbandona l’attività di scultore e pittore e apre uno studio di design. Nel suo percorso progettuale, rigorosamente basato su dati tecnici e metodologici, la primitiva esperienza pittorica non va mai dispersa. Nelle sue ultime esperienze di design propone soluzioni globali nel segno dell’utopia fantascientifica: condensatori di funzioni che collegano la realtà attuale a quella futura.
Nato a Saint Louis nel 1907, iniziò l’attività di progettista già all’età di 14 anni. Nel 1941 aprì uno studio a Los Angeles e vinse, con Eero Saarinen, il concorso per il MoMA di New York, con un nuovo modo di concepire il mobile in compensato curvato. Nel programma Case Study Houses disegnò la propria casa, considerata un esempio antesignano dell’architettura high-tech. La sua produzione comprende anche l’architettura e il cinema.Nato a Brtnice nel 1870, fu esponente della Secessione Viennese. Nel 1903 fondò col collega Koloman Moser la Wiener Werkstätte, un’associazione fra designer, artisti e produttori. Dopo una brillante carriera di progettista di ville per l’alta borghesia industriale, realizzò il palazzo per il banchiere Stoclet a Bruxelles, un capolavoro dello stile viennese in terra belga. La sua opera è improntata a un’essenziale astrazione geometrica.Nato a Copenhagen nel 1902, da bambino desiderava diventare pittore, ma suo padre scelse per lui la carriera di architetto. Si diplomò nel 1927 e aprì il suo studio a Hellerup, un sobborgo di Copenhagen. Era un perfezionista che curava personalmente tutti i dettagli di un progetto. La sua prima sedia è la “Ant” è del 1952. Nel 1956 progetta l’Hotel SAS per il quale disegna le poltrone Egg e Swan, nonché le posate e l’illuminazione.Nato a Øster Vrå in Danimarca nel 1929, ha studiato design ed ebanisteria a Copenhagen. Amava combinare materiali diversi fra loro e il contrasto materico tra acciaio, marmo, cuoio e legno caratterizza le sue più celebri creazioni. La sua tesi di laurea, la sedia in acciaio e sisal ritorto “PK25” del 1951, entrò immediatamente in produzione. I suoi arredi, sebbene realizzati con materiali industriali, conservano l’aspetto del manufatto artigianale.
Nasce a Copenhagen nel 1898, si laurea nel 1925 all’Accademia reale danese di belle Arti. Dopo aver fatto l’assistente di Kaare Klint, nel 1934 apre il proprio studio di design. Nel 1932 realizza la famosa “Folding Chair”, capostipite della classica sedia da regista. Il suo sistema di libreria a contenitori è un condensato di estrema semplicità e assoluta funzionalità. Oltre agli arredi, si dedica a importanti progetti di restauro architettonico.Nato a Glasgow nel 1868, la sua forte personalità ha precorso molti esiti del Movimento Moderno tra cui il total white che ebbe molta risonanza all’esposizione della Secessione Viennese del 1900. Il suo nome divenne famoso con la realizzazione della “Scuola d’Arte di Glasgow” (1897-1909), che venne chiamata per le sue grandi vetrate la “Scuola degli Spettri”. Molto criticato, disilluso dall’architettura operò a lungo come acquarellista.Nato a Milano nel 1920, si laurea in architettura ed entra nello studio del padre partecipando dal 1948 a varie edizioni della Triennale di Milano.
La sua ricerca nel campo del design è stata continua e innovativa, nei materiali e nelle tecnologie, realizzando forme sempre rigorose ed eleganti. Nel 1960 inizia la progettazione di mobili in serie creando la prima sedia in materiale plastico. Dodici sue opere di design fanno parte del MoMA.Nato a Novara nel 1932, è universalmente considerato uno dei maggiori teorici del design italiano. Negli anni ’50 entra nel gruppo d’Arte Cinetica, dove subì l’influenza di Bruno Munari (i 16 animali e 16 pesci). Durante quegli anni intraprese un complesso percorso estetico che lo ha portato a rivedere alle radici il concetto di decorazione parietale, per cui elabora una poetica delle forme e dei colori fatta di segni elementari.Nasce a Aquisgrana nel 1886, nel 1906 frequenta la Kunstgewerbeschule e nel 1907 entra nel Deutscher Werkbund dove sviluppa un approccio stilistico “neoclassico” con una tecnica strutturale avanzata. Verrà poi influenzato dal Costruttivismo Russo e dal Neoplasticismo Olandese. Negli anni trenta diventa direttore artistico del Bauhaus e progetta numerosi edifici, tra i quali il Padiglione di Barcellona (inclusi gli arredi) e la Villa Tugendhat.Nato ad Aalborg nel 1914, conseguì il diploma di ebanista nel 1934 e si laureò in architettura nel 1944. Sviluppò le sue tipologie studiando la tradizione anglosassone popolare e i mobili degli Shaker. Nel 1944 ideò la sedia “J39” che, nella sua semplice struttura di faggio con seduta in corda di carta ritorta, incarnava tutti i principi di proporzione, costruzione e funzione in cui credeva. Voleva un design basato sullo studio dell’antropometria.Nato a Gamtofte in Danimarca nel 1926, rappresenta l’altra facc
ia del design scandinavo: quella della plastica, dei colori e delle moderne tecnologie.
Nel 1955 apre il proprio studio di design e le sedute diventano il tema ricorrente della sua attività. Nel 1960 progetta una delle sua opere di maggiore importanza sia a livello stilistico che di evoluzione tecnologica: le sedie “Stacking”, prodotte in plastica attraverso un singolo stampo.Nasce a Parigi nel 1903. Nel 1927 inizia una collaborazione con Le Corbusier, durata fino al 1937. Realizzerà con lui, alcuni mobili entrati nella storia del design. Nel 1930 intraprese un lungo viaggio in Unione Sovietica, che la mise in contatto con il costruttivismo russo. Nel 1940 si recò in Giappone, dove venne segregata fino alla fine della guerra. Nel 1946 ha collaborato con Le Corbusier al progetto dell’Unità di Abitazione di Marsiglia.Nato a La Spezia nel 1939, ha studiato architettura all’Università di Venezia con Carlo Scarpa. Nel 1962 collabora con B&B Italia e crea “Up”, una serie di sette modelli di poltrone in schiuma poliuretanica che diventano subito icone del design. Alcuni suoi temi ricorrenti sono: la “serie diversificata”, la doppia funzionalità, l’uso emotivo del colore, la dimensione politica del progetto, la teoria e la pratica del “poveramente eseguito”.Nato a Bologna nel 1940, studia all’Istituto Statale d’Arte. Lavora poi come designer di interni per Anonima Castelli, realizzando mobili per la casa, sistemi di mobili per ufficio e la leggendaria sedia “Plia”. Dalla fine degli anni ‘70 collabora con Emilio Ambasz alle sedute ergonomiche “Vertebra” e “Dorsal”. Nel 1988 mostra alla NeoCon di Chicago la sua Piretti Collection, con meccanismo sullo schienale per regolarla secondo il peso dell’utente.Nato a Milano nel 1891, si laurea in architettura al Politecnico nel 1921. Inizia la sua attività di design all’industria ceramica Richard Ginori, con cui vince il “Gran Prix” all’Esposizione di Parigi del 1925. La sua produzione è improntata ai temi classici e s’inserisce nel movimento Novecento che si contrappone al razionalismo del Gruppo 7. La sua è una poetica vicina al realismo magico e alla metafisica di De Chirico.Nato a Utrecht nel 1888, è uno tra i principali esponenti del neoplasticismo olandese nel campo dell’architettura. Si ispira alle idee elaborate dal pittore Piet Mondrian che Rietveld applica alle tre dimensioni lavorando sullo sfalsamento geometrico dei tre piani ortogonali e sulla ricerca del dialogo tra volumi e colori primari secondo i principi di De Stijl. Celeberrima la poltroncina “Red and blue” del 1918, quasi un disegno di Mondrian.Nato a Los Angeles nel 1924, ha iniziato i suoi studi con Lazlo Moholy-Nagy, fondatore dell’Istituto di Design a Chicago. Durante un master all’Accademia di Cranbrook ha frequentato Charles e Ray Eames, Harry Bertoia ed Eero Saarinen.
Arruolato tra i marines riflette sulla scomodità delle sedute dei mezzi militari e quando nel ’54 apre il suo studio sviluppa progetti di sedute per un utilizzo di massa dal comfort eccezionale, come la sedia “40/4”.Nato a Kirkkonummi in Finlandia nel 1910, figlio di Eliel Saarineen, essendo cresciuto in un contesto stimolante prese parte a soli 12 anni al suo primo concorso di disegno. Dopo il 1934 lavorò nello studio del padre e insegnò all’Accademia di Cranbrook. Nel 1948 progettò un maestoso arco per il Thomas Jefferson Memorial a Saint Louis. Nel 1953 iniziò a disegnare il celebre gruppo di mobili con piedistallo, chiamato “Tulip”.Nato a Rantasalmi, nel 1873, fu influenzato dalla Art Nouveau degli architetti inglesi e tedeschi. Il suo capolavoro europeo è la stazione ferroviaria di Helsinki di gusto secessionista, dove si ritrovano immagini statuarie tratte dal Kalevala, poema epico finlandese. Nel 1923 si trasferì negli Stati Uniti, dove a partire dal 1926, fu responsabile della progettazione del campus della celeberrima scuola di Cranbrook, Michigan.Nato a Copenhagen nel 1967, consegue nel 1994 la laurea in Architettura alla Scuola Danese di Design. Lavora nel prestigioso studio di Thygesen – Sørensen.
Vince l’Angst & Phister Design Award e la sua sedia “Alfa” viene premiata al Design Yearbook Exhibition organizzata da Philippe Starck. La sua reputazione si consolida con la presentazione della sedia “Runner” nel 1997. Nel 2002 disegna per Fritz Hansen la ICE, una sedia in alluminio e nylon.Nasce a Venezia nel 1906, si diploma professore di disegno architettonico nel 1926. Dal 1933 al 1947 è consulente artistico dell’industria vetraria Venini di Murano e produce alcuni dei vetri più originali di quel periodo. Qui matura il suo interesse per l’arte orientale, per la secessione viennese e per il periodo organico di Frank Lloyd Wright. Nel 1926 inizia l’attività didattica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.Entrambi danesi, nascono rispettivamente nel 1944 e 1932. Diplomati presso l’Accademia per l’Artigianato hanno lavorato assieme per 35 anni, creando linee di mobili e oggetti tra rinnovamento e tradizione. Il loro macina sale e pepe fa parte della collezione permanente del MoMA. Nel 1969 vinsero il concorso “Un mobile per la vostra stanza”, i loro arredi furono offerti in dono a Federico IX di Danimarca e per questo vennero soprannominati “i mobili reali”.Nasce a Purmerend nel 1899. Studia ad Amsterdam, si trasferisce nel 1923 a Zurigo dove incontra Hans Schmidt e Hannes Meyer con cui fonda la rivista «ABC». Dopo il 1926 contribuisce alla progettazione della fabbrica Van Nelle, un’opera manifesto di una nuova tendenza funzionalista portata avanti da una generazione più giovane e politicizzata rispetto a Gropius e Le Corbusier. Si trasferisce al Bauhaus dove progetta la famosa sedia “cantilever”.Nasce a Boppard nel 1796, è uno dei protagonisti del design del periodo vittoriano. Falegname ed ebanista provetto nel 1830 iniziò esperimenti tecnici sulla curvatura del legno inumidendo le sedute per piegarle più facilmente e poi facendole essiccare in casseforme metalliche. La “14”, col sedile impagliato con paglia di Vienna, è il prodotto che diede a Thonet e alla sua società (la Gebrüder Thonet, intestata ai figli) grande fama e prestigio.Nato a Tønder nel 1914, a 17 anni termina il suo apprendistato come ebanista e sperimenta nuove forme. Si trasferisce a Copenhagen nel 1934 dove frequenta la Scuola di Arti e Mestieri. Si associa ad Arne Jacobsen e collabora con il maestro ebanista Johannes Hansen. Nella sua opera tende a una naturalezza organica e a un minimalismo formale, con profondo rispetto per il legno. Dopo oltre 400 modelli viene considerato “il maestro della sedia”.Nato a Richland Center (USA) nel 1867, è stato figura centrale dell’architettura organica. Romanticamente legato all’ideologia individualistica del “pionierismo” americano, volle approfondire il rapporto fra l’individuo e lo spazio architettonico e fra questo e la natura. Nel suo libro “Architettura organica” del 1939 precisa la sua poetica: la progettazione architettonica deve costruire un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale.Nato a Milano nel 1916, è attivo dal 1945 nel design, nell’architettura e nell’urbanistica.
Animatore del dibattito culturale, negli anni ‘40 è caporedattore della rivista “Domus” e negli anni ’50 di “Casabella”. Dal 1947 progetta mobili reinterpretando la tradizione del Razionalismo. Molto interessato ai problemi di metodo nella progettazione, ha sempre cercato di cambiare approccio per ogni nuovo oggetto. Collabora con Zanotta dal 1969.

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