Biblioteca municipale a Dortmund, Germania

Le scale mobili come collegamento intangibile del rapporto vuoto-costruito nell’architettura.

Architetto: Mario Botta, Lugano

L’alto muro in pietra che si affaccia sullo slargo di fronte alla stazione definisce un nuovo limite del costruito urbano.
La grande quinta interrotta solo dalla trama delle sottili fenditure, ridona al fronte edificato un’immagine di compattezza
e solidità. Una nuvola di vetro emerge da questa superficie austera e irrompe nello spazio verde antistante rivelando, nella trasparenza, l’articolazione degli spazi interni. Un doppio involucro vetrato avvolge la struttura di montanti in acciaio che si protendono verso l’alto per sostenere il disco trasparente della copertura.

Visione interna della biblioteca
Visione generale dell’intervento.

All’interno, gli impalcati circolari dei due piani che accolgono gli spazi per la lettura e per la consultazione dei libri, si ritraggono dalle strutture dei montanti di questo involucro rimanendo liberi in tutto il loro sviluppo altimetrico. L’accesso alla struttura si colloca alle spalle di questo volume troncoconico posto al centro di un percorso protetto che lo separa dal volume del fabbricato lineare. Nella sala una batteria di scale mobili risale la cavità circolare, ricavata nel soffitto, consentendo di raggiungere i piani superiori.

Scheda tecnica

Visione generale dell’intervento.
Capacità: 6750 pers/hr
Velocità: 5m/s
Potenza: 5.5 KW
Corrente nominale: 38 A

Pianta piano primo

Il collegamento operato dalle scale mobili in questo caso è di tipo reale, tangibile e virtuale da un lato, impalpabile dall’altro. Le scale mobili, oltre a creare un collegamento tra i piani della biblioteca, interpretano anche un collegamento virtuale tra il vuoto circolare creato nella soletta di separazione di piano e l’architettura stessa che si svolge al contorno di questo vuoto.

Visione restrostante del corpo delle scale mobili

Le scale mobili creano un collegamento
virtuale tra il vuoto circolare che separa i due
piani e l’architettura.

L’effetto dinamico della ripresa fotografica annulla la lettura dei singoli gradini ma è al servizio della
spettacolarità dell’intervento progettuale.

Ponti di collegamento vetrati prolungano le sale di lettura all’interno degli spazi ricavati nel corpo edilizio rettangolare. Una progressiva rastremazione del corpo di fabbrica ai diversi piani consente di realizzare, sul fronte che si affaccia sulla città, una serie di terrazzamenti che facilitano la penetrazione della luce naturale negli ambienti interni, distaccando al contempo l’edificio dal fronte delle edificazioni esistenti in prossimità della biblioteca.

 

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