La Libia rappresenta, dal punto di vista del patrimonio culturale, una delle perle del Mediterraneo, un vero e proprio scrigno di tesori molto vari, da siti archeologici molto ben conservati, a tradizioni etnoantropologiche uniche, a risorse geologiche incontaminate, ad angoli naturali ancora selvaggi, come i preziosi widian (canyons) ricchi d’acqua, di vegetazione e di fauna.
La MPS lavora in questo ricco e spettacolare contesto sin dal 2008, con progetti di valorizzazione e di musealizzazione di questo splendido patrimonio, con una sfida ambiziosa, quella di valorizzare le differenze e le diversità di questo paese, utilizzando una ampio team di esperti, archeologi, architetti, ingegneri, biologi e tecnici.
Il primo approccio per dar vita ai tanti progetti in atto è stato quello di visitare e censire i principali siti archeologici al fine di individuare, in collaborazione con il Dipartimento alle Antichità della Libia, siti e monumenti pilota, che maggiormente necessitassero una valorizzazione mirata.
Un secondo livello di lavoro è stato quello della ricerca, sia su basi bibliografiche, che di archivio, insieme a missioni sul campo, con il coinvolgimento anche di un ampio team di esperti, tecnici, topografi, sia internazionali che delle locali soprintendenze.
Lo step successivo ha avuto invece carattere prevalentemente diagnostico ed archeometrico, in modo da capire natura e gravità dei problemi sia di ciascun sito, che di ciascun monumento scelto. Per questa fase ci si è serviti di moderne tecnologie: il laser scanner per la scansione 3D dei monumenti, il posizionamento DGPS per le emergenze da definire, la diagnostica ad infrarosso termico per una dettagliata mappatura dei danni sui monumenti. Sono state utilizzate anche metodologie geo-archeologiche non invasive, come prospezioni e remote sensing, per la definizione dei siti, analisi biometriche per l’individuazione dei principali micro-organismi che attaccano le superfici di molti monumenti e analisi archeometriche sugli elementi costruttivi per una pianificazione del restauro su basi di compatibilità con i componenti originali.
Un ulteriore passo è stato poi dedicato alla stesura dettagliata dei progetti per singolo monumento, in modo da costituire un ampio database, cartaceo e digitale, di tutta la documentazione sino ad ora raccolta, relativa alla fase di ricerca e di diagnostica, e quella inerente le soluzioni progettuali, incluse possibili anastilosi, suggerite solo quando strettamente necessarie e con elementi originali.
L’ultima fase del lavoro è stata dedicata alla valorizzazione dei siti, lavorando su progetti, testi di pannelli e guide, percorsi turistici, organizzazione dei siti, distribuzione delle risorse esistenti, lavorando anche sull’interazione tra siti, parcheggi,aree di accoglienza e dei servizi. In questa fase è stato condotto un approfondito studio sull’impatto ambientale ed elaborata un’analisi sulle possibilità di interazione con chi abita questi luoghi o vi lavora.
I progetti sono ora pronti per una nuova sfida, la realizzazione. La scelta coinvolgerà i monumenti ed i siti pilota che presentano maggiori urgenze e necessità, e secondo le indicazioni delle istituzioni e degli esperti locali, cercando di contribuire in tal modo alla salvaguardia del patrimonio di questo splendido paese.progetto a cura di ArCo
Il progetto di intervento sul Castello Rosso di Tripoli in Libia, si pone un duplice obiettivo:
restaurare le antiche mura e gli edifici storici che esse circondano, e ristrutturare le parti contemporanee, dotandole di impianti adeguati. A questo scopo è stato elaborato un Masterplan, che tiene conto sia delle esigenze della committenza, che delle caratteristiche delle diverse costruzioni.
I due Palazzetti Caramanli, già restaurati, accoglieranno il Museo della Civiltà Materiale di Tripoli, testimoniando la vita quotidiana della città in età ottomana. L’ex Museo di Storia Naturale verrà ristrutturato per contenere nuovi uffici e una sala conferenze.
Gli altri edifici del Castello, debitamente restaurati, mantengono le attuali funzioni (Direzione Archeologica, Soprintendenza e altri).
I numerosi ingressi del Castello, già in uso o da ripristinare, permettono di integrare il monumento al contesto urbano, rispettando la sicurezza necessaria allo straordinario patrimonio qui conservato.
L’attuale Museo Nazionale della Repubblica di Libia diventa un nuovo edificio, progettato con la collaborazione dello Studio Altea, in cui la collezione è riorganizzata sotto la direzione scientifica della professoressa Francesca Ghedini dell’Universita di Padova e l’allestimento è curato dallo Studio Tirri.Nell’ambito del programma di riqualificazione e sviluppo del patrimonio culturale libico, che coinvolge i siti di Cirene, Leptis Magna, Sabratha e Tolemaide, e il castello di Tripoli, la società M. P. & T. Engineering si occupa del progetto di valorizzazione inerente Cirene.
La riqualificazione interessa un’area archeologica di circa 2.000.000 mq, sulla quale si sono delineati i seguenti obiettivi strategici:
› la mobilità, ovvero il collegamento dei punti di maggiore interesse archeologico, in cui potenziare percorsi e circuiti esistenti, e prevedere l’inserimento di trasporto pubblico (shuttle a percorrenza circolare).
› il polo museale, da realizzarsi, con tre sedi espositive di differente contenuto: la Necropoli, il tema etnografico, il tema del restauro per anastilosi, con l’esposizione dei macchinari.
› l’accoglienza, da organizzare a partire dalla indicazione degli accessi turistici, aree attrezzate e parcheggi, il recupero del complesso che ospita le missioni, la realizzazione ex novo di un hotel, sul sedime di un vecchio albergo.
› il Dipartimento, direzione amministrativa e centro di documentazione, in cui rinnovare gli uffici della Soprintendenza, rifunzionalizzare la biblioteca e il laboratorio, inserire l’archivio.
La proposta progettuale scaturisce dal valore attribuito alle preesistenze, naturali e antropiche: segni fisici e geologici, morfologia, percorsi sedimentati, elementi compositivi dell’architettura, matrici culturali, dedotti dalle indagini conoscitive multidisciplinari acquisite.
L’approccio metodologico indica le modalità d’intervento sia sulle strutture esistenti da conservare (analisi storica, stratigrafica, materica, del dissesto e del degrado), che per le nuove edificazioni: osservazioni geologiche, geotecniche, idrogeologiche, valutazioni dell’impatto ambientale, adozione di soluzioni sostenibili, riferimenti al genius loci.
Proprio attraverso un tale approccio, la proposta progettuale recepisce e concretizza le linee guida suggerite dalla Cyrene Declaration del 2007 e da un documento programmatico del 2009 (Ramboll-Ecou) che ne ha specificato contenuti e modalità operative. Gli obiettivi pongono al centro della strategia d’intervento il recupero ambientale e funzionale del territorio, un basso impatto ambientale, lo studio di soluzioni tipologiche sostenibili, lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni coinvolte nell’area di progetto.
L’intervento si configura come una possibile e coerente risposta a tali importanti direttive, attraverso la scelta di:
› restaurare e rifunzionalizzare edifici esistenti, agendo in aree limitate e puntuali;
› elaborare un piano a livello urbanistico, che comprenda un piano per la mobilità, veicolare e pedonale;
› valorizzare aree o edifici dismessi, anche definendo elementi per la gestione dell’ordine e della sicurezza (recinzioni, accessi, illuminazione);
› inserire elementi di mitigazione paesaggistica, ad esempio riproponendo tipologie, materiali e tecniche tradizionali;
› proporre tecnologie eco-compatibili e individuare fonti di energia alternativa;
› diffondere e scambiare conoscenze, sia a livello internazionale che locale, formando professionisti e tecnici, e coinvolgendo la popolazione del luogo.L’obiettivo di questo progetto è quello di dotare i siti archeologici di Sabratha e Leptis in Tripolitania e di Tolemaide in Cirenaica di una serie di strutture dedicate all’accoglienza, ai percorsi di accesso e ai servizi per l’area che consentano, nell’ambito di un loro generale riordino funzionale, di riqualificare e modernizzare le strutture esistenti e di renderle funzionali e rappresentative del ruolo che esse devono svolgere nel contesto delle singole aree.
Non sfugge infatti a nessuno che i servizi e le strutture oggi esistenti risultino in parte degradate od inutilizzate, necessitando perciò di notevoli cure, e che molti edifici destinati sia ai servizi generali che alle attrezzature si siano sviluppati in modo a volte casuale, dettato dall’emergenza e dalle necessità più impellenti, senza un progetto organico di sistemazione degli edifici e dei luoghi e che pertanto mal rispondono sia alle necessità più elementari sia a quelle più complesse di una moderna conservazione, studio ed esposizione dei reperti e di una moderna accoglienza dei visitatori.
Infatti il sempre più crescente interesse che questi siti esercitano oltre che negli specialisti del settore, storici ed archeologi, nei visitatori di tutto il mondo e la conseguente affluenza turistica, (oltre ai problemi legati alla continuità e alla estensione delle ricerche archeologiche e al conseguente riordino dei materiali), richiedono un ripensamento generale dell’offerta dell’accoglienza per renderla più funzionale ed organica, paragonabile a quanto avviene ormai nei siti archeologici di ogni parte del mondo. A questo scopo abbiamo predisposto per ogni sito, dopo un attento esame dello stato dei luoghi e dei manufatti, un progetto generale di riordino degli accessi, degli edifici destinati ai servizi, ai musei e all’accoglienza secondo i criteri e gli obiettivi di seguito esposti. Le città antiche di Leptis, Sabratha e Tolmeta appartengono ad un sistema di città porto che si sono sviluppate lungo la costa libica della Tripolitania e della Cirenaica nel periodo grecoromano e bizantino. In molti casi la città prevalente di fondazione ellenistica o romana si sovrappone ad un sito fenicio, generalmente con funzioni di fondaco, ed è a sua volta completata da successivi impianti bizantini, rendendone più complessa la stratificazione. Ma in ogni caso l’aspetto morfologico generale ancor oggi prevalente e conservato è quello di un sito in stretto rapporto con il mare, con la costa e con l’area del porto antico (o di quello che oggi rimane di questa parte di città).
In questa situazione gli edifici dedicati all’accoglienza, ai servizi, al ricovero e all’espozione dei reperti archeologici, e l’ingresso stesso al sito sono collocati lontano dal mare, ai margini sud del sito archeologico per non interrompere quella continuità visiva con il Mediterraneo che ha costituito nel tempo un carattere fondativo di queste città.
Anche a Tolmeta, dove un piccolo quartiere, costruito dagli italiani nei primi decenni del novecento, si interpone in parte, ad occidente, tra il sito archeologico ed il mare, quella continuità visiva non viene di fatto mai negata.
Perciò, pur nelle differenti situazioni dei luoghi e nelle differenti collocazioni degli interventi che questi progetti mostrano abbiamo ritenuto di assumere come criterio generale quello di costruire quanto meno possibile, raggruppando manufatti e funzioni, in edifici di poca altezza (uno o al massimo due livelli), protetti e circondati, quando ciò risulti possibile, da alberature e giardini affinché, risultando poco visibili, non si pongano in competizione con il carattere dei luoghi. Ciò non costituisce una rinuncia per la funzionalità del progetto o per le necessità date dall’architettura contemporanea.
Al contrario si tratta di contemperare i caratteri del nuovo con i caratteri di un luogo particolare come quello dei siti archeologici. A questo obiettivo generale si rivolge il progetto degli interventi destinati all’accoglienza, articolato nei modi e nei caratteri che di seguito esprimiamo.Il progetto prevede i seguenti interventi:
1. Museo Archeologico e volumi annessi:
› Viale alberato
› Entrata riservata
› Guardiola d’ingresso
› Museo
› Sale espositive, uffici, auditorium, biblioteca
› Bar, ristorante
› Loggia per il plastico dell’area archeologica
› Depositi, magazzini
› Casa del custode
› Parcheggio riservato alle Autorità.
2. Complesso di edifici a sud della strada:
› Centro studi
› Soprintendenza
› Vecchia foresteria
› Case per gli archeologi
› Depositi
› Parcheggio
3. Ingresso ovest e percorsi di accesso all’area archeologica:
› Ristrutturazione dell’edificio adibito a corpo di guardia e biglietteria
› Edifici per la Polizia turistica
› Neggozi, bar – ristorante, servizi.
› Parcheggio
4. Leptis Hotel
› Camere, suites e ambienti di relazione
› Giardini e aree verdi alberate
› Ristorante e bar
› Parcheggio
5. Riqualificazione della viabilità esterna di accesso e nuova rotatoria:
› Viabilità di accesso e manovra
› Alberature e aree verdi
6. Parcheggio Alberato:
› Uffici della polizia
› Servizi igienici
› posti auto
› posti per gli autobus
› Alberature e aree verdi
7. Ingresso monumentale est e percorso pedonale alberato:
› Entrata riservata ai gruppi scolastici
› Biglietteria
› Book shop
› InformazioniIl progetto prevede i seguenti interventi:
1. Nuovo Museo Punico e completamento del Museo Romano:
› Nuovo edificio a corte con padiglioni e sale espositive
› Sale congressi, uffici e servizi annessi, sede del Soprintendente
› Piccola biblioteca e centro studi e ricerche
› Depositi con laboratorio di restauro
› Giardino interno
› Riorganizzazione della piazza di fronte al Museo Romano
› Restauro dei giardini del Museo Romano
2. Foresteria per gli archeologi:
› Ristrutturazione e ampliamento dell’edificio
3. Servizi di accoglienza al visitatore magazzini e depositi – edifici di ingresso:
› Ristrutturazione dell’edificio adibito a corpo di guardia
› Ristrutturazione dell’edificio della Soprintendenza – Biglietteria
› Centro Informazioni turistiche
› Ristorante – Bar
› Servizi igienici
› Book-shop e negozi turistici
› Depositi
› Laboratori per il restauro
4. Sabratha Hotel:
› Camere, suites e ambienti di relazione
› Giardini disegnati
› Ristorante e bar
› Aree verdi alberate
› Parcheggio
5. Riqualificazione della viabilita’ esterna – parcheggio:
› Viale alberato
› Svincolo e area di manovra
› Aiuola spartitraffico
› Posti auto
› Posti autobus
› Viabilità di accesso e manovra
› Alberature e aree verdiIl progetto prevede i seguenti interventi:
1. Museo archeologico:
› Uffici della polizia turistica
› Ingresso e sale espositive
› Reception
› Bookshop, e auditorium
› Bar- ristorante
› Toilets
› Libreria, laboratorio fotografico, uffici
› Nuovi uffici per la soprintendenza
› Ufficio del direttore
› Laboratori di restauro e magazzini
› Aree verdi, corti e spazi coperti
› Alloggio del custode
› Parcheggi privati
› Completamento del percorso pedonale e nuove recinzioni
2. Foresteria per gli archeologi:
› Camere e servizi privati
› Corte interna
› Sala conferenze,
› Giardini interni ed esterni
› Parcheggi privati
3. Edifici pubblici:
› Uffici
› Negozi
› Residenze private
› Bagni pubblici
4. Tolmeta Hotel:
› Camere e suites
› Corte interna
› Servizi annessi, sala conferenze, ristorante e bar
› Giardino interno
› Parcheggi
5. Riqualificazione della viabilita’ esterna e parcheggi
› Strade principali
› Nuove strade secondarie
› Parcheggi
› Percorso pedonale pavimentato
› Aree verdi
› Completamento del percorso pedonale e recinzionisabato 3 dicembre, ore 15
Sala Guidi
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Libia: scrigno di tesori inestimabili.
Architetti e archeologi si incontrano nel grande progetto di Marco Polo Storica Ltd per la valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale libico.