Segni naturali / segni antropici in aree fluviali sensibili

Nella lettura ed interpretazione dei segni del paesaggio, si riconoscono e si distinguono due tipologie di segni, naturali e artificiali, questi ad opera degli interventi antropici dell’uomo che si insedia e trasforma a seconda delle proprie esigenze e necessità. La ricerca progettuale interessa due aree fluviali in contesti diversi, il primo in Umbria: un tratto del fiume Tevere, all’interno di un parco regionale; l’altro in Centro America: in Guatemala, all’interno di un’area giardino botanico.
In entrambi i casi i fiumi vengono sfruttati per lo sviluppo di energia idro-elettrica, quindi queste aree sensibili sono un interessante confronto di due modalità di interventi antropici.
P.asse.p.a.r.t.out1 è un acronimo che significa Programma di Assetto Paesaggistico e Ambientale di Riqualificazione del Tevere Out. Il progetto prende in esame l’area lungo il fiume Tevere, valorizzandone lo spazio entro la cornice del Parco, inoltre Passepartout si riferisce a una cornice, che scorrendo lungo il fiume ha fotografato tre istanti. Il tratto scelto, su cui lavorare, presenta due sbarramenti artificiali, la diga di Corbara e di Alviano che, a seguito di un intervento antropico, genera un sistema naturale, l’Oasi appunto. Il fiume dalla fonte alla foce presenta dieci sbarramenti artificiali, circa…

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