Esperienza spaziale
Intervista a Marco Albini, architetto
Cosa intende quando afferma che il trasporto verticale può essere una limitazione?
Esistono edifici pubblici, come ad esempio i musei, dove è necessario fornire la possibilità di sentire la sequenza del percorso e che essa sia continua perché il visitatore rimanga cosciente delle tappe dell’attraversamento che sta compiendo. In questi casi oltre alla trasparenza, il “sistema del diagonale” rappresenta il superamento del movimento verticale e orizzontale che facilmente creano interruzioni. Innalzarsi lentamente diventa un’esperienza spaziale in grado di offrire diversi punti di vista dello stesso sguardo d’insieme.
Marco Albini, laureatosi in Architettura presso il Politecnico di Milano, da molti anni si occupa prevalentemente di problemi legati al restauro, alla conservazione e alla progettazione di edifici museali in complessi monumentali. Dal 1999 è ordinario di museografia presso il Politecnico di Milano.
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Arch. Marco Albini
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La spirale delle scale del corpo principale della nuova sede della Consob a Milano, ristrutturata secondo il progetto dell’arch. Marco Albini.
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La colonna dell’ascensore attraversa la spirale delle scale.
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Recuperi paleoindustriali
La poetica del loft secondo Leopoldo Freyrie, architetto.
Un ambiente recuperato alla vita ma lasciato ambiguamente a cavallo tra il gusto frizzante dell’attualità e la memoria di preesistenze superate e dismesse. Esempio eloquente di questo modo di concepire il loft è proprio lo studio milanese F&P Architetti, per il quale Leopoldo Freyrie, che ne è titolare insieme a Marco Pestalozza, ha organizzato lo spazio in modo libero e funzionale, decontratto e fantasioso per la fruizione, rigoroso nella scelta di campo formale: una geometria primaria semplice, armoniosa e senza manierismi, valorizzata dai materiali, dalla luce e dal colore pensato a blocchi contrapposti di tinte piatte forti e luminose.
Leopoldo Freyrie, architetto cotitolare dello studio F&P Architetti, è presidente della Commissione Europea degli Architetti e vicepresidente nel Consiglio Nazionale della categoria. Il suo studio collabora abitualmente con David Chipperfield, realizzando strutture di forte impatto per i luoghi della comunicazione visiva (musei, moda, spazi espositivi).
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Un angolo dell’ingresso dello studio, delimitato da vari setti murari.
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Dialogo tra due culture
L’ultimo studio di Flavio Caroli, storico dell’arte
Arte d’Oriente Arte d’Occidente. Per una storia delle immagini nell’era della globalità, edito Electa, 2006, nasce dal desiderio di Flavio Caroli di risalire le origini del dialogo tra oriente e occidente, talora divenuto scontro, per decifrare il sistema globalizzato nel quale interagisce la società di oggi. Attraverso esempi mirati, estratti dal percorso dell’arte dall’Impero Romano ai nostri giorni, ecco un’ipotesi di chiave di lettura. Il volume si chiude: «Così si è strutturato, evoluto e fuso il destino delle civiltà. Prima, le culture erano montagne. Hanno fatto di tutto per diventarlo. Poi, poco per volta, le montagne si sono sciolte, e stanno diventando mare.»
Flavio Caroli è ordinario di Storia dell’Arte Moderna al Politecnico di Milano. Storico dell’arte moderna e contemporanea, ha dedicato i suoi studi alla linea introspettiva dell’arte occidentale. Tra le molte pubblicazioni ricordiamo le più recenti : La storia dell’arte raccontata da Flavio Caroli (‘01) e Le tre vie della pittura (‘04). |
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Visto su: "Casa oggi n.274"
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Un’immagine contenuta nel libro di Flavio Caroli: Wang Mian, Prugno al chiaro di luna, Cleveland, Museum af Art
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La copertina del libro di Caroli: Giapponeseria, Vincent Van Gogh
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Wellness today
Una domanda a Mario Rossi, amministratore delegato di Bauen srl
Bauen srl è una delle realtà aziendali più interessanti in fatto di progettazione di piscine. Adesso che l’attenzione al "wellness" ha assunto un ruolo determinante nel settore, come vi siete attrezzati per far fronte a tale esigenza?
In realtà la richiesta della committenza rimane generica, sta a noi direzionanarla. Se fino a qualche anno fa la piscina doveva essere enorme, il trend del momento si muove su minipiscine superaccessoriate. Recentemente sono stato in Germania a visitare un’azienda che realizza spa ma è specializzata in questo tipo di minipiscine. Così noi, in qualità di azienda, ci dobbiamo attrezzare e aggiornare in tal senso.
Mario Rossi, ha comincia a lavorare come tecnico progettista nel settore delle piscine negli anni ‘70. Nel 1980 fonda con un socio un’azienda sua, l’embrione di quello che sarebbe diventata la Bauen. Solo nel 1989 in seguito ad un esigenza e una volontà di specializzarsi nella progettazione e nella costruzione delle piscine nasce la Bauen srl. |
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Visto su: "La piscina n.39"
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Particolare attenzione è riservata dall’ azienda al perfetto inserimento ambientale.
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La veduta notturna di una realizzazione della Bauen. L’impianto di filtraggio si avvale di filtri multistrato a carica selettiva composita, niente di più efficace.
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Mansarde e sottotetti problematiche giuridiche
La consulenza tecnica di Bruna Vanoli Gabardi, avvocato
Si parla con grande interesse di trasformazione di sottotetti in mansarde abitabili quasi esclusivamente però nell’ambito architettonico. Si studiano le diverse soluzioni di adattabilità, le aperture sul tetto, i sistemi di isolamento, le scale interne e l’arredo, che si valuta ancora più importante del solito, destinato com’è a diventare elemento particolarmente determinante della conformazione dell’ambiente. È l’architetto il professionista che si consulta per intervenire sul sottotetto- mansarda ed è all’architetto, all’ingegnere o al geometra (al tecnico in sostanza) che si affida generalmente l’incarico di "ristrutturare la mansarda". E se è pacifico che il progetto di ristrutturazione di un sottotetto sia opera da architetto deve essere presa in considerazione la necessità di valutare sotto il profilo giuridico il procedimento da seguire per arrivare alla legittimazione dell’intervento da parte dell’amministrazione comunale e alla definizione delle problematiche che possono avere origine dall’attuazione dell’intervento stesso. Sarebbe opportuno quindi sentire anche il parere dell’avvocato. Vediamo quali possono essere le problematiche giuridiche in materia. In primo luogo occorrerà valutare se lo spazio di sottotetto su cui si intende intervenire rappresenti una volumetria abitabile, rientrante cioè nell’originario permesso di costruire dell’edificio, oppure se si tratti di uno spazio definito dagli atti di fabbrica sottotetto senza permanenza di persone. Nella prima ipotesi non vi è nessun problema in quanto l’insediamento abitativo sarebbe già concesso e sarà sufficiente seguire le procedure che la legge prevede per la legittimazione delle opere che si intenderà eseguire. Nell’ipotesi invece la volumetria di sottotetto non sia, negli originari atti di fabbrica, concessa come abitabile, la si potrà rendere tale esclusivamente o in presenza di una normativa urbanistica che consenta su quell’insediamento un’aggiunta di volume, oppure nelle ipotesi in cui esista una legge che consenta la trasformazione della volumetria di sottotetto da non abitabile ad abitabile, anche in deroga all’esistente normativa urbanistica vincolante. Mentre la legge statale non consente in assoluto tale deroga la consentono invece alcune leggi regionali (della Lombardia, Basilicata, Campania, Emilia e Romagna, Liguria, Piemonte, Sicilia, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto) che, in presenza di determinati requisiti e con discipline diverse, ammettono la trasformazione dei sottotetti in abitazioni. Questo per quanto riguarda i rapporti con l’amministrazione comunale. Per quanto riguarda invece le problematiche che si possono presentare sotto il profilo civilistico in particolare nell’ambito condominiale, va detto in primo luogo che è legittimato a trasformare il sottotetto esclusivamente il proprietario dell’unità stessa e che non sempre il titolo di proprietà risulta da un legittimo titolo di provenienza. In mancanza di tale titolo occorrerà stabilire se il sottotetto rientri tra le parti comuni dell’edificio, e sia quindi di proprietà del condominio, o se sia una pertinenza dell’unità immobiliare sottostante. Crea problemi anche l’interpr
etazione dei diritti del condomino che, per trasformare il sottotetto, interviene sulle parti comuni (generalmente sul tetto) essendone legittimato dalla legge a condizione non rechi pregiudizio alla stabilità o sicurezza dell’edificio e non ne alteri il decoro architettonico e a condizione, inoltre, non esista uno specifico divieto in materia in un regolamento condominiale contrattuale al cui rispetto il condomino si sia impegnato all’atto dell’acquisto.
Bruna Vanoli Gabardi, laureata all’Università Statale di Milano, ha sostenuto l’esame di procuratore legale presso la Corte d’Appello di Milano. Insegna diritto amministrativo alla scuola forense del Consiglio dell’Ordine Avvocati di Milano. È consulente di Assoedilizia per l’urbanistica e componente della Commissione Urbanistica di Confedilizia. |
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Prossimamente su: "La Mansarda"
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Questa mansarda è stata ristrutturata mantenendo le antiche travi e le capriate che caratterizzano tutto l’ambiente.
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Le pareti ed i soffitti sono rivestiti di perline di legno di cedro con finitura sbiancata.
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La scala con struttura a parapetto in acciaio conduce al livello superiore della zona living di questa villa mansardata nelle prealpi piemontesi.
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