Minimal neoclassico
L’eleganza essenziale di un progetto firmato Salvati-Tresoldi
L’intera villa, progetto di Alberto Salvati e Ambrogio Tresoldi, ha il fascino neoclassico dei volumi essenziali tipici del visionarismo di Ledoux. L’ascensore domestico, catalizzatore delle sfere spaziali della villa, installato dall’azienda specializzata IGV, serve tutti i piani. Alloggia in un cilindro di cristallo attorno cui si sviluppa la scala elicoidale situata a sua volta in un cilindro coassiale al precedente. Trasporto verticale statico e dinamico si fondono e diventano asse di simmetria dell’edificio. Enormi vetrate rendono ascensore e scala diafani, smarginano lo spazio che, attraversato dalla luce e perimetrato da muri bianchi, assume un aspetto minimal.
Lo Studio Salvati Tresoldi oltre ad importanti lavori di progettazione e ristrutturazione, ha partecipato a concorsi e collaborazioni internazionali come le mostre di più edizioni della Triennale di Milano e “The new domestie landscape” al Museum of Modern Art di New York. Selezione Compasso d’Oro 1984 e ‘87. |
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Studio Salvati Tresoldi
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Visto su: "L’Ascensore 4"
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L’ascensore della villa in primo piano e il corpo scale che vi si avvolge intorno, si affacciano sul giardino interno.
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L’esempio di uno degli ambienti minimali interno. L’ascensore è protagonista di un ampio spazio.
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Una scala "su misura"
Un esempio di scala a giorno secondo Cesare A. Calcara, architetto poliedrico.
Per la ristrutturazione della sua abitazione privata di città, l’architetto Calcara ha previsto per il collegamento verticale tra il livello inferiore e quello superiore una scala a giorno semi-elicoidale progettata “su misura” da lui stesso. Una soluzione estetica leggera, “soft stair”, coniugata con una struttura ad alta resistenza connotata da elementi portanti in acciaio inox e gradini a sola pedata in legno, attacchi tra corrimano e montanti della ringhiera sono connotati da una sagomatura a s del moncone superiore. Una presenza estetica tanto inciva quanto neutrale, tale da non disturbare il contesto distributivo e d’arredo in cui è collocata.
L’arch. Cesare A. Calcara, rappresentante Regionale in Commissione Tutela Bellezze Naturali e componente della Commissione Censuaria della Prov. di Palermo, Esperto in Tecniche di Valutazione d’Impatto Ambientale, si è laureato nell’università di Palermo. Tra tutte, la collaborazione per la Redazione del progetto di recupero del Castello della Zisa. |
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Arch. Cesare A. Calcara,
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Prossimamente su: "Le scale n°26"
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Gli ancoraggi dei due montanti di ringhiera sono posti al piede della scala con un sistema a pinza per l’ancoraggio a terra.
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Tradizioni artigiane
GM Design Revolution: dal 1850, esperienza, passione e ricerca.
Valentino Galimberti ha messo a frutto negli anni la passione e l’esperienza che gli sono stati tramandati dall’attività paterna: oggi ha trasformato gli insegnamenti ricevuti applicandoli alle esigenze contemporanee, senza tralasciare qualità ed impegno e proponendo soluzioni ed arredi esclusivi. Qualità ed affidabilità sono garantite da un costante controllo durante le varie fasi della produzione del mobile. Acquisita un’unità produttiva per realizzare in autonomia i progetti, la volontà è quella di proporre arredi funzionali in linea con le esigenze dei clienti proponendo forme originali e materiali di qualità a prezzi accessibili.
Valentino Galimberti, classe 1971, originario della Brianza, si è laureato al Politecnico diMilano ed è titolare, assieme al cugino Rezio, della GM Design Revolution. L’azienda progetta e realizza soluzioni ed arredi per interni, con sede a Monza, in uno show room di 1000 mq., originario del 1969 e rinnovato di recente assieme al marchio.
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Valentino Galimberti
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Visto su: "Casa 99idee n°110"
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Uno scorcio dello show room di Monza: la progettazione riguarda tutti gli ambienti domestici.
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Ferrari duplice anima
Un altro avveniristico progetto di Massimo Iosa Ghini, architetto.
Nel 2002 la Ferrari aveva chiamato l’architetto Massimo Iosa Ghini per progettare a Maranello il primo negozio ufficiale Ferrari nel mondo. Lo store affaccia sull’ingresso storico dell’azienda con un volume in vetro trasparente che annulla l’effetto vetrina e lascia percepire la prospettiva dell’interno. L’esatta riproduzione dell’area Pit-stop è diversificata in due ambientazioni ognuna con una propria specifica fisionomia: la prima energica e vivace dove esporre i prodotti per i fans; l’altra per gli articoli da collezionismo, tra loro distinte e integrate nel sapiente gioco di curve a nastro sinuoso delle pareti.
Massimo Iosa Ghini, designer e progettista di spazi architettonici e culturali. Premiato col Good Design Aword 2001 dal Chicago Atheneum, è tra i più rinomati nel panorama italiano e internazionale sin dagli anni ‘80, quando assieme con Ettore Sottsass, nel gruppo di Menphis, avviò una scuola di pensiero considerata in tutto il mondo.
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Massimo Iosa Ghini
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Visto su: "Il Negozio n.3"
All’ingresso, l’esatta riproduzione dell’area Pit-stop e l’esposizione della monoposto.
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Artigianato international
Bruno Gonzato, un architetto con la vocazione per il ferro battuto.
Il modo migliore per dimostrare la passione scoperta per l’arte artigiana che contraddistingue la lavorazione del ferro battuto, è stato quello di costituire una realtà aziendale in grado di assumere un ruolo internazionale. Ind.I.A. (Industria Italiana Arteferro) di Bruno Gonzato dall’Italia è cresciuta nel resto del mondo. Dall’Ind.I.A. España con sede a Madrid, a Indital, prima commerciale americana partecipata al 51% dalla casa madre. 3 anni dopo Ind.I.A. France con sede a Beziers, fino alla nuova sede commerciale negli USA, Arteferro Miami. Il gruppo Ind.I.A. è oggi leader mondiale nel proprio mercato di nicchia, per dimensioni e presenza.
Bruno Gonzato studia in America alla Southport Hight School di Indianapolis e all’Indiana Institute Technology. In Italia si laurea in Architettura a Venezia e nel1971 avvia la produzione di componenti in ferro battuto. Da quel momento sceglie di tramandare con la sua azienda la cultura e la magia di quest’antico materiale.
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Bruno Gonzato
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Prossimamente su: "il ferro battuto"
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Questa raffinata cancellata, modello Giulio Cesare, ha linee geometriche stemperate da discrete volute.
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Un esemplare ringhiera in ferro battuto, impreziosita da piccoli fiori decorativi.
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