Nel disegno dei mobili e nelle realizzazioni d’interni si nota una decisa preferenza per le linee semplici: i vari toni del bianco, i colori luminosi, le soluzioni trasparenti. La materia sembra annullarsi in forme che diventano luce. Ci sono variazioni del gusto collettivo in grado di cambiare radicalmente il volto degli interni, rendendo vecchiotti e superati arredamenti che nel decennio precedente sembravano attuali e appropriati. Uno di questi cambiamenti
1. Un cavalletto in legno e cristallo per esporre a turno stampe, disegni o dipinti, della ditta francese Ecart (Parigi) specializzata in riedizioni di maestri del XX secolo. 3. La casa di un noto gallerista romano, Pino Casagrande, dove al candore dei divani e alla leggerezza dei tavoli fanno da controcanto opere di pittori e scultori minimalisti. Si trova nella zona bohémienne del quartiere ostiense. “l’arredamento come espressione armonica dei propri sentimenti” I cambiamenti negli spazi e negli oggetti di uso giornaliero sono il sintomo visivo di un’evoluzione profonda dei comportamenti che nel decennio precedente erano dominati da altri modelli culturali, come il “rampantismo”, l’esibizione vistosa degli status simbols, la tendenza all’affermazione aggressiva del ruolo della donna. Oggi Semplicità + Modernità= Felicità 1. “Evolution system” è una libreria a elementi componibili, da parete o da soffitto, con struttura in alluminio. Piani lineari o sagomati curvi in cristallo sabbiato o trasparente. E’ un progetto di M.Luca e A.Danese per Cattelan Italia (Carré). 1. Porta a battente tuttovetro, con vetrata “Murrina 9” decorata con tessere colorate su disegno di Bruno Munari, prodotta da Henry Glass (Oderzo). Prezzo a partire da € 1.025,00
Corsi e ricorsi storici che comportano la ripresa di forme dimenticate del passato repentinamente tornate di moda. Però le forme non sono esattamente le stesse e i dettagli cambiano; non solo per la volontà di essere diversi, ma per il fatto che dopo settant’anni ci siamo realmente trasformati. Le idee possiamo riprenderle e farle nuovamente nostre, ma i particolari li preferiamo più omogenei all’attuale scenario tecnologico fatto di telefonini e computers. Per cui le gambe di sedie e poltrone non vengono più realizzate col grosso tubo cromato come nei primi mobili “razionali”,
3. Interno a Milano con un tavolo totalmente in cristallo di Fiam Italia (Tavullia), sedie disegnate da Giò Ponti riedite da Montina (San Giovanni al Natisone) e, sullo sfondo, una sedia scultura in ferro e mosaico di Ugo Marano.
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