Il giardino dei sapori

Tratto da:
Case di campagna n°86
Il giardino dei sapori
 

Fiori belli da vedere e buoni da mangiare
a cura di Lorenzo e Vanni Cammelli; foto Federico Casati

PERCHE’ UTILIZZARE “FIORI DA MANGIARE”?
Perché, soprattutto nei giardini più piccoli dove manca lo spazio per l’orto, utilizzando fiori dai petali commestibili si può unire l’utile al dilettevole: soddisfare la vista con un bel giardino fiorito, il palao con il gusto saporito di ingredienti originali. Perché possono essere considerati come delle verdure un po’ speciali, a zero calorie: indispensabili per arricchire di sapori, profumi e colori i piatti delle diete dimagranti. Perché aggiungono un’altra dimensione ai cibi più normali, come pochi altri ingredienti possono assicurare: oltre al sapore, anche il colore.

Perché fin dall’antichità molti fiori erano utilizzati come base di numerosi piatti e solo ora, dopo un periodo di dimenticanza, la “nouvelle cousine” francese è riuscita a riportarli alla ribalta Perché, magari senza saperlo, normalmente già mangiamo alcuni fiori: broccoli, cavolfiori e carciofi in realtà sono fiori, così come i capperi sono gemme fiorifere e lo zafferano (base della paella o del risotto alla milanese) si ricava dai fiori dei crochi

IL PROGETTO: come disporre le piante

Vale la regola generale che ogni pianta deve poter vedere ed essere vista. Ciò significa che quelle più alte devono stare dietro, quelle più piccole avanti e nel mezzo quelle di altezza intermedia
– In questo modo le piante più basse non verranno nascoste, e l’insieme donerà anche un senso di necessaria profondità e di slancio verticale ad un giardino altrimenti eccessivamente piatto
– E’ preferibile porre i fiori a corolle bianche e azzurre sullo sfondo: otticamente servono a dare maggiore ampiezza e profondità all’aiuola. Le tinte intense (rosso, viola, giallo) sono ivece ideali nella zona bassa
– Rispettare le distanze d’impianto: solitamente per ogni metro quadrato di terreno occorrono 10 piante se alte più di mezzo metro, 15 se medie (30-50 cm), 20 se piccole (sotto i 30 cm).

Molti fiori possono servire non soltanto per abbellire il giardino, ma anche a creare insalate esotiche e trasformare le normali vivande in vere e proprie opere d’arte.

LA RACCOLTA
I FIORI DA MANGIARE VANNO RACCOLTI NELLE TARDE ORE DELLA MATTINATA:
– PERCHÉ SONO COMPLETAMENTE APERTI E PIÙ FACILI DA MANEGGIARE
– PERCHÉ LA RUGIADA È ORMAI EVAPORATA
– PERCHÉ I PRIMI RAGGI DEL SOLE HANNO ARRICCHITO I PETALI DI OLI PROFUMATI
-SCARTARE FIORI ANCORA IN BOCCIO, CHE HANNO INIZIATO AD APPASSIRE O CHE PRESENTANO MACCHIE OD ARRICCIAMENTI: SONO COLPITI DA MALATTIE FUNGINE O DA ATTACCHI DI PARASSITI
-SUBITO DOPO LA RACCOLTA, IN ATTESA DELL’UTILIZZO IN TAVOLA, PER CONSERVARE
FRESCHEZZA E SAPORI: – I FIORI PIÙ PICCOLI VANNO INSERITI IN UN SACCHETTO DI PLASTICA DA CONSERVARE NELLA PARTE PIÙ FRESCA DEL FRIGORIFERO
– I FIORI CON GAMBI PIÙ LUNGHI VANNO POSTI IN UN VASO PIENO D’ACQUA DA COLLOCARE IN UN LOCALE FRESCO ED AREATO.

Un consiglio in più

Purtroppo non esistono al momento in commercio libri o guide esaurienti in italiano sui “fiori da mangiare”. Se ne trovano un buon numero invece in inglese con foto, consigli e ricette varie: se si ha la possibilità di navigare su Internet, entrare sul sito www.amazon.com e cercare l’argomento “edible flowers” (cioè “fiori commestibili”)

LE COSE DA SAPERE
Innanzi tutto occorre sapere se un determinato fiore è commestibile o meno: alcuni hanno un cattivo sapore, altri possono essere pericolosi o velenosi…
Non è assolutamente detto che un fiore dal buon profumo o di bell’aspetto sia, solo per questo, commestibile: alcuni possono essere invece velenosi e persino mortali (è il caso dell’oleandro o del maggiociondolo) Il fiore della stessa pianta può avere sapori differenti di anno in anno, a causa di possibili condizioni climatiche differenti: prima dell’uso per preparare piatti da offrire ad ospiti od amici, conviene assaggiarne pochi petali per assicurarsi del sapore.

LE COSE DA NON FARE
Non sono adatti nemmeno i fiori colti sul ciglio di strade trafficate: potrebbero avere assorbito sostanze inquinanti e potenzialmente pericolose. Non raccogliere tanti fiori da una sola pianta: potrebbe rimanere compromessa la sua bellezza e, in certi casi, la sua vitalità e salute. E’ preferibile raccogliere, invece, pochi fiori può variare da regione a regione o, ancora più pericoloso, lo stesso nome comune può indicare piante completamente differenti, una commestibile e l’altra velenosa.

 

L’UTILIZZO
Non mangiare fiori acquistati dai fioristi, garden centre o mercatini: possono essere stati trattati con conservanti o prodotti chimici.
Per togliere qualsiasi residuo di sporco o di insetti, lavare i fiori come una normale verdura, ma solo immediatamente prima dell’uso: per sicurezza e maggiore igiene alimentare aggiungere 2 cucchiaidi aceto per ogni litro d’acqua di lavaggio. Per evitare di favorirne l’appassimento prematuro, separare i petali dal resto del fiore solo all’ultimo momento, appena prima di guarnire le pietanze.

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