A volte gli aspetti più affascinati di un luogo non sono legati alla realtà ma ai ricordi che lo collegano al tempo, ad un momento del passato, per predisporci al futuro. Il tema dell’acqua da sempre accompagna l’idea di giardino. Ogni occasione di utilizzarla, in qualunque forma, deve essere colta e trattata con rispetto come parte importante di un progetto che pensi a creare uno spazio o a comporre movimenti che generano sequenze di spazi. Il “luogo della piscina” come tappa che appartiene ad un itinerario di invenzione di fantasia, ad un grande gioco geometrico delle simmetrie o all’affascinante intreccio di un racconto che ci conduce alla scoperta di poetiche sorprese. La luce riflessa dell’acqua, che sia intensa oppure filtrata dalle barriere verdi come una scenografia teatrale in controluce, plasma le forme creando ritmi e suggestioni che possono evocare luoghi diversi. Perché quindi non recuperare i valori storici che possono rendere unico ogni progetto? Perché non cercare di comprendere come l’arte del giardino sia fiorita con tanta perfezione nell’Italia settentrionale e centrale del 1400e 1500? I progetti erano opera di artisti, di scultori, di architetti/scenografi che sulla base delle motivazioni storiche ed emotive caratterizzanti la cultura del rinascimento italiano creavano il giardino inteso non solo come luogo di contemplazione ma desinato ad essere vissuto, facendo uso in forme diverse dell’acqua, da sempre elemento di grande fascino come pochi altri nel verde.
Gli studenti di Scenografia di Brera Nel programma di progetto si fa riferimento a due scelte fondamentali: Tiziana Campi |