A Cortina, una casa contadina diventa un’elegante dimora per vacanze
Il soggiorno è aperto sulla vista dei prati degradanti verso la conca cortinese
The living room looks over the meadows sloping down to the Cortina basin
Progetto di Ambra Piccin, architetto Servizio di Luisa Carrara Testo di Walter Pagliero Foto di Diego Gaspari Bandion
Modernità e tradizione, dosate ogni volta in maniera diversa, sono i due poli in cui si muovono gli attuali artefici delle preziose case di Cortina. Ambra Piccin, come è documentato dalle sue pubblicazioni, si muove tra l’uno e l’altro con grande disinvoltura, come chi di questa vita in villa, mondana e sportiva nello stesso tempo, è frequentatrice e animatrice da sempre. L’attrazione principale di Cortina, oltre al fascino dei suoi grandi alberghi d’inizio secolo, è la straordinaria bellezza naturale che si rinnova di quota in quota in un infinito labirinto di paesaggi: le passeggiate d’estate e le piste da sci d’inverno sono un modo di goderla angolo dopo angolo, scorcio dopo scorcio. A chiusura di giornata la casa cortinese ha il compito di proteggere e rilassare i sedentari come gli sportivi, senza mai interrompere il loro feeling con la montagna. Perciò le finestre, impreziosite dalle tendine dei bravi tappezzieri ampezzani, lasciano intravedere porzioni di un paesaggio che sempre seduce per la sua maestosità.
Le boiserie, su disegno dell’arch. Ambra Piccin, sono della Falegnameria Faloppa. Il bellissimo tessuto a quadri del divano e l’esecuzione sono di Lacedelli & C.
The panelled walls and ceiling designed by architect Ambra Piccin are by the Falegnameria Faloppa. The beautiful chequered fabric of the sofa, and the craftsmanship are by Lacedelli & C.
Qui è protagonista il paesaggio dei verdi prati sopra Cortina, anche se velato da trasparenti tendine
Le immagini degli animali dei boschi popolano questo interno: i cervi nella nicchia illuminata sono di un animalista napoletano dell’800, mentre nel vano della finestra vi è una collezione di orsi polari. Il parquet è di LD Pavimenti. Il dipinto alpino a capotavola è di Ottorino Campagnari, un paesaggista tardomacchiaiolo lombardo. Lampadario e sedie fine ‘800.
Images of forest animals inhabit this interior: the deer in the illuminated niche are by a Neapolitan animal rights activist of the 1800s, while in the window there is a collection of polar bears. Parquet by LD Pavimenti. The alpine painting at the head of the table is by Ottorino Campagnari, a macchiaiolo landscape artist. Late 1800s chandelier and chairs.
Pochi oggetti, ma di grande valore estetico, qualificano questo interno cortinese tradizionale
Il mobile più interessante del soggiorno è questo cassettone del ‘700 realizzato e dipinto a Salisburgo quando Mozart ancora bambino cantava nelle corti principesche.
The most interesting piece of the living room is this 1700s dresser, crafted and painted by hand in Salzburg when the Mozart child sang in the courts of princes.
Molto bianco e argento su questa tavola cortinese: il candore del lino e della porcellana a fiori stilizzati viene esaltato dal fulgore dell’argento dei sottopiatti, delle posate e dei portabottiglie.
A lot of white and silver on this Cortina table: the whiteness of the linen and china is enhanced by the stylized floral splendour of silver chargers, the cutlery and the bottle holders.
Il living, che gode della posizione più soleggiata (quella a sud ovest), ha un grande divano a “L” disposto in modo da godere al meglio la vista sul paesaggio, mentre la zona pranzo occupa l’angolo opposto a ridosso delle finestre. A questo proposito va fatta una precisazione: il divano a “L” sembrerebbe una conquista della modernità, in realtà è solo la versione più comoda delle panche in legno addossate alle pareti presenti in tutte le stube tradizionali. Ecco un punto dove tradizione e modernità si fondono. In questo interno anche il mobilio tende a mescolare in modo armonico passato e presente: il cassettone dipinto con decorazioni rocailles e paesaggi settecenteschi (i colori sono tipici del Luigi XV), ha di fronte un tavolo tradizionale con sedie in stile Luigi XIV eseguite nel tardo Ottocento. Sopra al tavolo c’è un lampadario francese della Belle Epoque dove sei cervi di bronzo sostengono altrettante boules luminose (un simbolo che può ferire gli animalisti: così facevano “lavorare” anche i cervi). Mentre altri cervi più liberi popolano una nicchia a loro dedicata (si tratta di sculture di un noto animalista napoletano dell’800, che firmava col nome di Merculiano). Ma la collezione più strepitosa è quella degli orsi bianchi alloggiati nel vano di una finestra:
si tratta di piccole sculture del primo ‘900 provenienti da Austria, Germania e Svizzera, acquistate da antiquari e rigattieri di mezza Europa.
I tappezzieri ampezzani hanno idee molto ricche e dotate di estro, ma nello stesso tempo sobrie ed eleganti: i loro lavori, pieni di richiami di colore, si sposano bene con il contesto.
The upholsterers of Ampezzo have flair and imagination, while remaining plain and simple. Their works, full of colour, fit in well with their setting.
At the end of the day, a house in Cortina needs to provide shelter and rest for all, sportspeople or not, without ever interrupting their feeling with the mountain. And so the windows, embellished with curtains made by skilled Ampezzo upholsterers, provide a glimpse of the landscape, the majesty of which will never fail to seduce. The living room, which enjoys a sunny position (southwest), has a large L-shaped sofa arranged to provide the best views of the landscape, while the dining area occupies the opposite corner near the windows. It should be noted that although the L-shaped sofa looks like a conquest of modernity, in actual fact it is simply the most comfortable version of the wooden benches against the walls that are present in all traditional stubes. Here is a point where tradition and modernity come together. In this interior also the curtains bring together past and present. The dresser painted with rocailles decorations and eighteenth-century style squares (the colours are typical Louis XV) faces a table with chairs in the traditional style of Louis XIV carried out in the late nineteenth century. Above the table is a chandelier of the French Belle Époque where six bronze deer support six boules of light (a symbol that might offend animal rights activists: deer were also made to ‘work’, not only children). Other freer deer inhabit a niche dedicated to them (this is a sculpture by a well-known Neapolitan animal rights activist of the 1800s, by the name of Merculiano). But the most amazing collection is that of the polar bears located in the recess of a window: they are small sculptures of the early 1900s from Austria, Germany, and Switzerland, bought from antique dealers across Europe. Having given maximum space to the living room, less space remains for the sleeping and cooking areas. This is common in Cortina houses owing to the serious shortage of houses and market prices starting at 25,000 Euro per square metre. Fortunately in this case the decorative tessitura chosen by architect Piccin manages to get around the problem: in the panelled walls and ceilings these thin and regular squares of reduced format are perfectly suited to small spaces, which is impossible when you copy the decorations of the stately homes of the 1500s. And this adapting to real conditions is a rational and modern way of designing.
Negli ambienti minori i materiali impiegati, dal legno alle piastrelle e ai tessuti, si fondono in una sapiente concertazione
La cucina è stata realizzata su disegno dell’arch. Piccin dalla Falegnameria Faloppa di Cortina. Forno di Franke. Ripiani in marmo bianco di grande qualità di Ro.Ni. Marmi, su tutte le pareti.
The kitchen was designed by the architect and built by the Falegnameria Faloppa of Cortina. Franke oven. Shelves in white stone in high-quality by Ro.Ni. Marble on all the walls.
QUALITÀ DELL’INTERVENTO
CENTRALITÀ DEL PROGETTO: GRANDE SPAZIO E GRANDE VISTA PER IL SOGGIORNO-PRANZO AVVOLTO IN UNA BOISERIE SOBRIA E DAL MODULO RIDOTTO CHE CONTINUA NEGLI AMBIENTI PIÙ PICCOLI. INNOVAZIONE: UN DIVANO A “L” CON MOLTI POSTI “PANORAMICI” PER ACCOGLIERE NUMEROSI OSPITI. USO DEI MATERIALI: QUELLI TRADIZIONALMENTE CORTINESI. NUOVE TECNOLOGIE: IL SISTEMA DI RISCALDAMENTO NASCOSTO.
Lampadario e appliques in ferro battuto dipinto di Fabbro Zino L.T.A., così come il bastone per la tenda. Il lusso accogliente degli ambienti più piccoli è reso molto gradevole dalla ricca presenza di legni di qualità e di tessuti particolari,
Painted wrought iron chandelier and wall lamps by Fabbro Zino L.T.A., likewise the curtain baton. The welcoming warmth of smaller rooms is set off by the presence of quality wood and carefully matched fabrics.
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Avendo dato il massimo spazio al soggiorno, per la zona notte e la cucina rimangono cubature più ristrette: una soluzione spesso utilizzata a Cortina per la cronica mancanza di case e per i prezzi di mercato che partono da 25.000 euro al metro quadro. Fortunatamente in questo caso la tessitura decorativa scelta dall’arch. Piccin viene incontro al problema: nelle boiserie di pareti e soffitti queste quadrature sottili e regolari di formato ridotto si adattano perfettamente ai piccoli spazi, cosa impossibile quando si copiano gli apparati decorativi delle dimore aristocratiche del ‘500. E questo adattarsi alle condizioni reali è un modo di progettare razionale e moderno.
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