Dove il corpo e la mente vengono stimolati
Progetto: Matteo Thun, architetto Testo: Walter Pagliero
Merano è da più di un secolo e mezzo un punto di riferimento europeo per le vacanze termali e montane di alto livello. Di origini romane, ha avuto un periodo di grande splendore con i conti di Tirolo, quando nel 1317 fu nominata capoluogo regionale. Ma il suo lancio come luogo di villeggiatura curativo avvenne nel tardo ‘800, quando furono riscoperte (i primi ad accorgersene furono gli antichi Romani) le proprietà terapeutiche delle sue sorgenti. Trovandosi all’interno dell’impero austroungarico, godette ben presto dei favori dell’aristocrazia asburgica, che lo elesse a propria dimora di vacanza per i suoi splendidi alberghi, per i suoi parchi ben tenuti, per il suo clima mite e per il sole “italiano” che si mantiene tiepido fino in autunno. Volendo modernizzare le terme di Merano senza dimenticare la sua storia, l’obiettivo doveva per forza essere una combinazione tra il vecchio e il nuovo, cioè un’interpretazione della tradizione termale della città sotto una nuova luce. L’enfasi è stata messa su una visione globale della salute, basata su cinque principi: – trattamenti medicinali – estetica – trattamenti a base di fango e alghe – wellness – dieta L’uomo che si preoccupa della sua salute sta al centro dell’attenzione: il benessere inizia con la scoperta dei propri bisogni. Le terme di Merano sono un luogo dove corpo, mente e anima vengono stimolati e portati all’armonia, un luogo dove siamo in grado di ritrovare noi stessi. La stretta relazione e interazione tra architettura e natura non è una coincidenza: le terme sono state pensate come una continuazione della natura, un’architettura che nasce dagli elementi naturali senza però negare le sue caratteristiche peculiari. Le terme formano un complemento ai giardini di Trauttmansdor, e l’obiettivo dell’architetto Thun è stato quello di “creare un’oasi naturale nel cuore della città”, di incorporare il parco termale e il giardino dei cedri con i suoi bellissimi alberi nel cubo di vetro che costituisce il contenitore architettonico delle terme, valorizzando al suo interno la vista spettacolare sui paesaggi circostanti. Gli elementi della natura circostante si mescolano per creare l’atmosfera particolare delle terme.
SCHEDA TECNICA Dati tecnici: – totale area esterna: 20.000 mq – totale area interna: 8.400 mq – 7.500 mq paesaggio termale – 51.000 mq parco e giardini – 25 piscine singole: 12 interne, 13 esterne – 2.000 mq area bagno – 1.250 mq sauna – 1.400 mq spa e centro vitale con 3 30 stanze di trattamenti diversi – café e bistro – asilo – negozio – parcheggio sotterraneo con 560 posti per le macchine |
Formano un insieme dal quale possiamo trarre nuove forze: l’acqua per il suo potere consolatorio, l’aria per la leggerezza dell’essere, il legno come simbolo per la relazione con la terra, la pietra come simbolo di stabilità. Il potere corroborante della montagna è stato portato all’interno dell’edificio con legno e pietra dominanti, le cui superfici sono state trattate in modo tale da “dare l’impressione che su di esse le acque abbiano rifluito per secoli”. Il potere, gli effetti e il valore inestimabile dell’acqua sono sottolineati. Usare forme e materiali che evochino i ricordi del potere primordiale dell’acqua. L’acqua ha effetti equilibranti, consolatori e stimolanti. È esattamente questo costante cambio, dall’eccitazione al relax e viceversa, che, alla fine, porta alla tranquillità e che ha effetti positivi non solo sul benessere fisico, ma anche e soprattutto su quello psichico. Le terme come architettura per il benessere psico-fisico, non solo e semplicemente bagni termali. Il cuore del concetto di costruzione si chiama “High – Touch”. Questo spiega l’uso di superfici non trattate che esaltano l’essenza del materiale e ci invitano a toccarli. I sensi devono essere stimolati, specialmente il tatto: le superfici, rigide e lisce, dure e morbide, fredde e calde, interagiscono con gli uomini e gli uomini con loro. Il tatto è essenziale per tutte le nostre relazioni: tramite il tatto, i nostri sentimenti si manifestano, i nostri lati più profondi si aprono a chi abbiamo di fronte. In questo caso, ci apriamo a noi stessi: tramite l’esperienza delle superfici e l’architettura la nostra coscienza si amplifica e ci possiamo concentrare solo su noi stessi, immergendoci nella leggerezza dell’acqua. Vedere le luci e i colori, ascoltare e assaggiare l’acqua, sentire i profumi, toccare i materiali.
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