UN’AMBIZIONE POSSIBILE

La coscienza del problema ambientale va diffondendosi: ora è tempo di pensare a tradurla in azioni concrete. Poiché spetta ai singoli operatori di assumersi la responsabilità di compiere atti specifici, cioè progetti sostenibili sul piano ambientale e realizzazioni coerenti con i principi di risparmio energetico, questo Pocket è dedicato proprio alla formazione degli operatori, attraverso un’esposizione della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici, commentata e corredata da contributi di carattere conoscitivo e tecnologico.

Questa pubblicazione accompagna il Corso di progettazione e direzione lavori di edifici a energia “quasi zero” intitolato “La costruzione energeticamente autosufficiente e sostenibile”, ma diventa anche un prontuario che il professionista potrà agilmente consultare nella prospettiva ambiziosa ma necessaria di raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2020 dal Parlamento e dal Consiglio Europeo: riduzione del 20% del consumo di energia, contenimento dei gas serra, aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

La collana Pocket “La Parola Prima dell’Architettura” è stata ideata e voluta dall’Arch. Gjlla Giani proprio per diffondere uno strumento editoriale la cui vocazione fosse non di giacere inutilizzato sugli scaffali, bensì di essere sempre pronto a passare di mano in mano come un testimone di conoscenza e di diffusione di idee.

Di qui il suo motto: “CREDERE”, inteso come acronimo di Creatività, Ricerca, Esperienza, Documentazione, Ecosostenibilità, Rispetto… per ottenere in ultimo l’Eccellenza, poiché ogni azione è preceduta da un atto di fiducia, da un “credere” al fine di ottenere qualcosa.

Ecco che dedichiamo questo Pocket all’argomento cruciale del momento: poiché crediamo alla necessità e alla concreta possibilità che l’architettura svolga pienamente la sua missione di definire un ambiente umano in cui veramente tra natura e costruito si realizzi un equilibrio nuovo, dinamico e sostenibile grazie alla progettazione di nuovi edifici adatti allo scopo e all’adeguamento a tali standard degli edifici esistenti, così che la città globale in cui viviamo da luogo energivoro e inquinante divenga sostenibile e pulita.

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