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L’anno 2013 vedrà la celebrazione di due anniversari di eccezionale importanza per la storia dell’Europa:
– il 1700° anniversario dell’Editto di Milano (313), mediante il quale gli imperatori Costantino e Licinio posero fine alle persecuzioni nei confronti dei cristiani per proclamare la liceità di ogni culto alla “somma divinità”, in vista della pace e della concordia nell’impero;
– il 1150° anniversario dell’arrivo dei fratelli Cirillo e Metodio (nativi di Tessalonica) in Moravia, nel cuore dell’Europa, per svolgervi un’attività missionaria di carattere eminentemente religioso ma insieme anche linguistico-culturale, dal momento che fu loro precipua preoccupazione condurre una monumentale opera di traduzione in slavo antico di testi biblici, patristici, legislativi, così da formare un primo “corpus” di letteratura paleoslava.
La felice coincidenza di questi due anniversari offre una opportunità difficilmente ripetibile per celebrare tre figure (Costantino, Cirillo e Metodio) indubitabilmente da collocare alle radici della civiltà europea. Le loro vicende personali e storiche, infatti – pur nella grande diversità di contesto e di significato tra l’imperatore Costantino e i due fratelli apostoli degli Slavi – hanno in comune la trasversalità della collocazione geografica (per Costantino dalla nascita nell’attuale Serbia all’attività in Britannia, Gallia, Asia Minore, nella penisola greca e a Roma; per Cirillo e Metodio da Tessalonica al Caucaso alla Moravia, a Roma e Venezia passando per la Carinzia e parte della Baviera) e la trasversalità dell’azione culturale, che li ha visti continuamente impegnati ad avvicinare e percorrere le grandi tradizioni linguistico-culturali greca, latina e (nel caso di Cirillo e Metodio) a trasfonderle nella nascente tradizione slava.
In tal senso, proporre iniziative in grado di congiungere la celebrazione di tali anniversari significa riconoscere alle radici della civiltà europea i temi della libertas per le persone, di una visione dell’uomo e della società che comprenda come imprescindibile dato di realtà l’esperienza religiosa – nel rispetto e nella ricerca di un bene comune centrato sulla costruzione di un umano vivere prospero e pacifico – unitamente a una concezione dello spazio europeo quale fenomeno nativamente ed essenzialmente multiculturale, con una particolare sottolineatura della piena appartenenza ad esso delle culture e delle lingue slave.
In un simile panorama, che vedrà numerose iniziative di carattere culturale, la Biblioteca Ambrosiana intende inserirsi con la ricchezza che le viene dalla sua storia. Nata nel 1609 dalla lungimirante magnanimità del Cardinale Federico Borromeo, fu pensata sin dall’inizio come istituzione dedicata ad essere non solo luogo di raccolta delle massime espressioni del pensiero umano e dell’arte, ma soprattutto possibilità di incontro e di conoscenza – per i suoi frequentatori – con e tra le diverse tradizioni nazionali, cultuali, confessionali cristiane e più ampiamente religiose. Per questo motivo, la storia dell’Ambrosiana è essenzialmente storia di continue e feconde relazioni tra i Dottori che l’hanno servita e animata e una moltitudine di visitatori, studiosi, grandi ingegni dell’umanità che l’hanno arricchita con la loro presenza e – sovente – con i loro scritti e le loro donazioni di libri e opere d’arte.
Questa vocazione dell’Ambrosiana rifiorisce in questi anni attraverso l’Accademia Ambrosiana, che dal 2008 raccoglie l’eredità di precedenti sodalizi di studiosi per costituirsi – con le sue sette Classi di Studio e Ricerca – quale centro di eccellenza scientifica e culturale. Tra le diverse Classi dell’Accademia, quella di Slavistica ha appena celebrato il suo terzo dies academicus, giornata di studio a livello internazionale che vede convergere accademici da Italia, Germania, Stati Uniti, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Polonia, Russia, Serbia. Gli ambiti di cui si occupa riguardano le tradizioni linguistica, storico-filosofica, letteraria, teologica, artistica del mondo Slavo, con particolare attenzione per le figure di S. Ambrogio di Milano e dei Santi Cirillo e Metodio. Per prepararsi al grande convegno del 313 – di cui la Biblioteca Ambrosiana è uno dei principali organizzatori e nel quale ben cinque delle sue Classi Accademiche saranno presenti con propri relatori – la Classe di Slavistica terrà nel 2012 un convegno di studi su Costantino nella Tradizione Slava, dopo averne già nel 2009 dedicato uno a Cirillo e Metodio come figure all’origine della Tradizione scrittoria del mondo slavo. A queste iniziative scientifiche si accompagna la valorizzazione di disegni, quadri, incisioni afferenti all’ambito dei Paesi Slavi, sia per esposizioni presso la Biblioteca Ambrosiana, sia nella forma della partecipazione a mostre ed esposizioni presso prestigiose sedi museali anche dell’Est europeo.
L’intento è quello di diffondere e riproporre con nuovo slancio – memori di un passato ancora da riscoprire e di cui riappropriarsi – la coscienza di una comune appartenenza europea che appare la sola vera prospettiva da cui aspettarsi una rinnovata speranza per il nostro futuro.