Per la zona conversazione: STILE PERSONALIZZATO

L’eclettismo, che domina la scena dell’interior design già da 30 anni alternandosi al minimalismo, permette una grande libertà nello scegliere l’immagine della propria casa.

La tendenza per il soggiorno, in un momento di crisi del minimalismo, è di essere informali ma senza esagerare. Questo permette di mettere in salotto tutti gli oggetti che ci sono cari senza sensi di colpa e di indulgere per quanto riguarda gli imbottiti al comodo e al morbido senza limitarsi ai cubi e ai parallelepipedi. Così il mobile intarsiato, le porcellane cinesi o la specchiera antica possono riprendersi tutto lo spazio che meritano, senza dover essere mortificati. C’è ancora chi non rinuncia a comporre le forme degli arredi in rigorosi quadri astratti, e lo fa con molto senso del colore.In un palazzo dell’800 a Milano si è cambiata l’impostazione degli spazi eliminando il corridoio e mettendo porte scorrevoli, ma si è conservata l’impostazione simmetrica.

In pieno centro di Milano ci si adatta a vivere anche in vecchie case dell’800 mal distribuite, dove l’intervento dell’architetto può essere risolutivo. Come in questo caso dove, eliminando il corridoio, il soggiorno ne ha guadagnato sia in luce sia in spazio. La comodità la vince nei due divani moderni simmetrici, mentre i formalismi sono tutti concentrati sul divano Luigi Filippo (il più borghese degli stili) al centro della prospettiva come un trono. Studio Minzoni Raboni, architetti.La raffinatezza di questo interno, confermata dall’alta qualità delle opere pittoriche, si legge soprattutto nel rigore dei volumi e nelle texture dei differenti materiali.

Vedendo sulla parete il dipinto di Valerio Romani Adami intitolato “Passo a due”, già s’intuiscono i gusti del proprietario: colori forti ben campiti, linee essenziali, una certa propensione per l’astratto e il surreale. Qui siamo in un punto imprecisato della costa ligure e l’indicazione che il cliente ha dato all’architetto Cristian Minerva era di “realizzare un rifugio per l’estate il più possibile informale”.
Il risultato sembra all’opposto, ma è solo una questione di punti di vista. Per un raffinato collezionista di arte contemporanea abituato a ben altri formalismi, questo è veramente un modesto, francescano e informale rifugio momentaneo tra un viaggio e l’altro. Per chi non ha le stesse esperienze, l’interno può essere visto invece come una lussuosa dimora di prestigio. E l’analisi semantica delle forme lo confermerebbe: la composizione dei volumi geometrici è sapiente e ancor più quella dei colori, con in primo piano un tappeto che sembra un quadro astratto di grande bellezza e modernità capace di combinarsi con il divano letto.Un sofisticato divano contemporaneo progettato da Francesco Binfaré è qui accostato a sfarzose poltrone neobarocche di provenienza estremo – orientale.

Questo, per chi non lo avesse riconosciuto, è un interno nel sofisticato stile shabby chic. Shabby in inglese vuol dire trasandato, ma anche cencioso e pulcioso, ed è il massimo dell’understatement, cioè di quell’atteggiamento molto snob che vuol far rimarcare la propria superiorità attraverso un volontario abbassamento di tono. Spesso lo si fa in case antiche (qui si tratta di una scuderia in pietra del ‘700) dove si ricrea l’atmosfera caotica di un rigattiere, mescolando oggetti sublimi (in questo caso i due grandi vasi cinesi di porcellana) con pezzi modesti come le poltrone dorate neobarocche.L’importante è che l’insieme dia l’impressione di un teatrale e frastornante disordine. Si tratta di una perversione tipicamente inglese, che è cominciata col gusto dei mobili antichi con la vernice scrostata e le carte da parati brutalmente strappate. L’insieme può essere, come in questo caso, allegro e divertente, basta stare al gioco e non prenderlo troppo sul serio, altrimenti si rischia l’eccesso. È uno stile amato dalla jeunesse dorée di tutti i continenti, un modo per riconoscersi e frequentarsi.

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