a colloquio con Alfredo Banchi amministratore delegato della ditta di elettrodomestici BJM.
Come nasce il prodotto BJM? In primo luogo dobbiamo riflettere sulla storia che questo marchio ha alle spalle. Pensiamo agli anni ’50, al boom economico, alla voglia di riuscire che ogni italiano aveva dentro di sé ed al contributo che ognuno voleva dare allo sviluppo del paese. Quanto entusiasmo! Volendo fare un paragone, possiamo dire che in BJM si trovano condensati questi valori come nel succo di un arancio il sapore concentrato del sole italiano! Poi l’azienda ha saputo evolversi con il cambiare dei tempi e delle esigenze. Sembrerebbe un inutile romanticismo ma, se come dice lei ha saputo continuamente evolversi durante mezzo secolo, significa che alla sua base ci devono essere dei fattori di successo costanti e irrinnunciabili. Cerco di analizzarli in poche parole. Bjm è un marchio che ha sempre puntato sullo sviluppo in proprio del design e dei progetti, fino a realizzare all’interno, già in un lontano passato, anche tutte le componenti dei prodotti. Con lo scorrere dei decenni l’azienda ha prima puntato a specializzarsi nel solo assemblaggio (ferme restando progettazione e design) e decentrando la produzione delle componenti; poi l’azienda ha dovuto “emigrare”, come un tempo i nostri connazionali, verso mercati che producessero a costi più bassi. Questo perché il nostro settore non ha alte barriere tecnologiche o finanziarie d’ingresso, ma si affida ad un’alta incidenza di manodopera; persa la competitività in Italia, diventa necessario ricorrere ad altri mercati di produzione. Una cosa soltanto non ci può essere tolta: la fantasia, la creatività e la professionalità con cui possiamo realizzare il design di un prodotto, svilupparne le caratteristiche tecniche con innovazioni e dare quel qualcosa in più che tutto il mondo ci invidia. I nostri punti di forza sono fantasia, creatività e professionalità applicata al design e al prodotto.
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