Friuli Venezia Giulia

Dalle Alpi all’Adriatico: il Friuli Venezia Giulia regala una straordinaria ricchezza di ambienti molto diversi tra loro con due vasti parchi naturali, quaranta riserve e aree protette, città come Pordenone, Udine, Gorizia, Trieste e tanti piccoli borghi, paesi e fiumi.

Servizio di: Rita Ghisalberti
Foto per gentil concessione:
Ufficio Promozione Turistica Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Archivio Di Baio.

Un territorio davvero unico e ospitale che nell’ambiente domestico si traduce in una singolare struttura tipologica
del camino che si è mantenuta inalterata attraverso i secoli: il caratteristico Fogolâr friulano. Posizionato al centro
dell’ambiente in cucina o nel ‘Larin’, termine che indica un apposito locale sempre integrato alla cucina ma sporgente dal corpo della casa, a pianta circolare o ottagonale che ospita il focolare circondato da panche. Il camino vero e proprio è formato da un basamento in pietra piuttosto basso, quasi a livello del pavimento e da panche che girano tutte intorno al perimetro del locale a volte sostituite con sedie, di cui è nota in tutto il mondo la produzione friulana.
A volte ci sono tavoli a ribalta perché era intorno al camino che si consumavano i pasti.

Nella foto: Veduta della conca del paesaggio della provincia di Gorizia.

Due le tipologie: il fogolâr friulano tipico delle aree pianeggianti e quello carnico. Il primo ha focolare più alto rispetto al pavimento, in pietra o in mattoni e come una sorta di ‘mobile’ può avere cornice in legno con piedini di sostegno (qui nella foto). La tipologia carnica ha il basamento in pietra piuttosto basso, alle origini era a livello del terreno. La cappa, spesso, arricchita di lucidi rami, in parte in muratura, in parte in legno, di forme diverse a pera o a cipolla che conferiscono al camino un aspetto inconfondibile.

Nelle foto: Panorama friulano.
Vicino al Confine sloveno, da Tarvisio si giunge agli spettacolari Laghi di Fusine in cui si specchiano le cime dolomitiche del Mangart.

Spesso alla mensola del camino è appesa una tendina ‘napa’ che oltre ad una funzione decorativa ha utilità pratica, come quella di incanalare e facilitare il percorso del fumo. Con il trascorrere del tempo e l’evolversi dei costumi e dei modi di vita l’aspetto e l’uso del fogolâr si sono modificati, una delle maggiori variazioni è l’innalzamento del piano del fuoco ma non sono mutate le sue caratteristiche funzionali e neppure l’alto valore di elemento tradizionale che

Nelle foto: Dalle montagne al mare con la conosciuta spiaggia di Lignano Sabbiadoro.
Un moderno Fogolâr si erge maestoso al centro dell’ambiente cucina pranzo. La cappa a cipolla è incorniciata da una mensola in legno cui è appesa la tradizionale ‘tendina’ in stoffa. Sotto il piano in muratura, un ampio spazio porta legna. Un ‘tappeto’ in pietra disegna l’area del fuoco e protegge il pavimento in legno.

continua a mantenere, così continua a essere presente in molte case friulane, magari modernizzato e impreziosito nella scelta dei materiali, sempre al centro della zona cucina pranzo, come una sorta di monumento domestico. Sul piano del fuoco gli alti alari, e gli oggetti che servono a governare le fiamme, la lucerna e il caratteristico gancio per il paiolo. Oggetti in ferro battuto e rame testimoni di una sapiente lavorazione artigianale.

Nelle foto: Alcuni schemi planimetrici che mostrano le più classiche collocazione del fogolâr nel larin, il locale che lo conteneva.

Un antico e raro fogolâr sapientemente restaurato con cappa a ‘cipolla’, la tradizionale tendina e l’originale basamento del fuoco in legno che sembra richiamare la forma di un ‘mobile’.
Arch. E. Coz. Foto A. Lecce.
La coltivazione delle viti ha tradizioni antiche nel Friuli
Venezia Giulia, lo storico greco Erodiano scriveva “disposti sono gli alberi ad uguali distanza ed accoppiate sono le viti tra loro, formando un quadro giulivo, tanto da sembrare quelle terre adorne di corone frondeggianti”.
Uno dei tour consigliati in Friuli è l’itinerario che si snoda
tra i castelli, abbazie, palazzi, borghie cità che comprende circa 300 costruzioni sparse nella regione.

Nelle foto sopra e sotto: Rielaborazione moderna del fogolâr. In una cascina ristrutturata su progetto dell’architetto Malgaretto, il camino riprende alcuni elementi del disegno formale del fogolâr, però è collocato a parete e ha cappa a tronco di piramide. Sulla mensola in legno è esposta una collezioni di boccali da birra.
Art Director R. Bertucci e F. They; Foto A. Lecce
Il basamento dell’antico fogolar, restaurato è in blocchi di pietra locale. Le chiavi in ottone hanno il compito di contenere la dilatazione del refrattario che è a contatto con il fuoco. Sul piano del fuoco, in bella vista il ciavedal, ovvero il tradizionale sostegno in ferro battutto cui si appendono le pentole per cuocere o tenere al caldo gli alimenti.
Ampia scelta per i vini con otto zone a denominazione controllata che offrono eccellenti produzioni. Tra i nomi: il prezioso Picolit, un vino da meditazione da gustare come un cognac, i profumati bianchi come il Tocai e il Verduzzo
Friulano, il Pinot Grigio, la Malvasia istriana, il Sauvignon e il Chardonnay e tra i rossi lo Schioppettino.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)