Ville e case prefabbricate


Progetto di: Griffner Haus
Foto di: Bettina Müller
Testo di: Walter Pagliero

Una casetta nel verde accanto a un lago che si chiama Magdalena: sembra un prefabbricato qualsiasi, senza troppe pretese, ma non è così. Intanto è un ibrido tra una serra centrale e due corpi chiusi laterali, una tipologia tutt’altro
che scontata anche se perfettamente funzionale. Nasce dal concetto che di giorno si vuol vivere in piena trasparenza a contatto con la natura, di sera si preferisce venir accolti in uno spazio protettivo ben definito.
In Austria, in un posto tra il collinare e il montuoso come questo, il legno nelle abitazioni si spreca. Qui no, anche se la tecnologia del prefabbricato che è stata scelta lo prevede in larghissima misura. Nel corpo centrale il vetro atermico
copre quasi interamente la facciata, e all’interno domina su tutto un ponteggio sopraelevato in ferro. All’interno la grande stufa in ferro ossidato sembra un reperto salvato dalla demolizione di una struttura paleoindustriale.
Visto da fuori, tutto è tranquillo: la casa si distende placida su un prato in leggera pendenza poggiando su uno zoccolo di pietra grigia molto contenuto che le conferisce un aspetto solido anche se anonimo. Siamo all’interno di uno stile di vita decisamente understanding.

Un originale solarium immerso nel verde dove è bello
distendersi sul tappeto a leggere un libro.

Nelle foto: Vista scorciata della zona pranzo dalla zona living. Qui è stato collocato un particolarissimo camino con rivestimento in acciaio. Due cilindri anch’essi in acciaio, che fungono da canne fumarie vi si innestano sopra.

All’interno la musica cambia. Nella parte centrale la fusione visiva con il verde della campagna circostante è completa,
aiutata da una quinta bassa, quasi una siepe, di piante da appartamento che hanno foglie e portamento simili a quelle esterne. Nella zona più eposta ai raggi del sole vi è un pozzetto poco profondo arredato con un solo grande tappeto: è un originale solarium, dove stendersi o sedersi a leggere un libro, spartanamente a contatto col pavimento. Sopra vi è una specie di ponteggio aereo in ferro verniciato di grigio.
Serve a collegare il secondo piano dei due corpi laterali ed è una stupenda “passeggiata architettonica” sul cuore più
luminoso della stanza, ma anche un “belvedere” privilegiato con vista sul lago. Come scelta materica il ferro di questo
aereo pontile serve a interrompere piacevolmente la sequenza vetro+legno dominante.

In Edicola

La struttura portante in legno è messa in rilievo dai pilastri cilindrici che terminano a cono (come la punta di una matita) con un effetto di leggerezza che sottrae l’interno alla consueta tipologia della casa tirolese. La stufa in ferro naturale ossidato a forma piramidale è il punto d’arrivo di una fantasia progettuale che, senza rinunciare al romanticismo del legno, vuole manifestare liberamente la propria imprevedibile modernità. Completa il paesaggio modernista il piccolo ponte arcuato vagamente estremo-orientale, anch’esso costruito in ferro col pavimento in cristallo. Fra tanta modernità, senza nessuna preclusione, trova posto anche un dipinto di carattere bucolico
della fine dell’Ottocento. Perché essere moderni non significa dimenticare la tradizione.

ARI GRIFFNER
imprenditore
Figlio di imprenditori, nasce in Carinzia (Austria) e si laurea in architettura all’università di Graz.
Nel 1982 fonda l’azienda GriffnerHaus per la costruzione di case in legno. Nel 1990 entra nel mercato tedesco con case campione come quella di Norimberga. Nel 1997 inizia una collaborazione con Matteo
Thun dalla quale nasce la casa campione “O sole mio”. Oggi è all’avanguardia della “casa passiva”. La struttura delle case prefabbricate GriffnerHaus è realizzata con legni portanti, poi rivestita con pannelli di fibre soffici ecologiche, e nelle intercapedini viene messo un isolante termico ad alta coibenza a base di cellulosa.

Qualità dell’intervento

Centralità del progetto: creare con la tecnologia del prefabbricato in legno una villa unifamiliare con un cuore trasparente, una via di mezzo tra la veranda e la serra.
Innovazione: alternare spazi molto trasparenti verso il paesaggio con spazi chiusi più protetti.
Uso dei materiali: al legno e al vetro viene contrapposto il ferro, sia quello ossidato della stufa che quello verniciato del piccoloponte arcuato.
Nuove tecnologie: un nuovo modo di pensare la struttura portante in legn
o che ne rende leggibile la funzione.

 

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