Una trave per cornice

Lo spettacolo del fuoco e del calore in un borgo antico

Località: Courmayeur
Servizio: Luisa Carrara
Foto: Athos Lecce

Poiché gode di scorci tra i più splendidi di tutta la cerchia alpina, e poiché l’autostrada vi consente un accesso rapido e semplice, Courmayeur è tra le località montane più ambite. Accanto alle scoscese, petrose pendici del massiccio del Monte Bianco, per ogni dove, nelle vallette laterali, s’inerpicano sentieri che allietano i soggiorni estivi, mentre d’inverno le piste offrono tracciati di varia difficoltà, tutti ricchi di interessi paesaggistici. È grazie alle ristrutturazioni dei casali o alle nuove edificazioni compiute nel rispetto del genius loci, come l’esempio illustrato in queste pagine, che il borgo antico e le sue propaggini che si addentrano nei vicini campi non perdono il fascino derivante dall’autenticità montanara. Posta su due livelli, la casa recupera soluzioni capaci di donarle una forte caratterizzazione: tutte nel segno della imperfezione, dell’espediente studiato all’ultimo minuto per far combaciare spazi che sembrano nascere al di fuori di una progettazione razionale, quasi frutto del caso o di quanto la necessità costruttiva presenta all’artefice mentre avanza l’opera di edificazione. Così, ecco spuntare una finestra inferriata interna riquadrata da una cornice lignea; o un’originale scala che sale con alti gradini le cui pedate sono ridotte al minimo – ma più che un elemento funzionale alla mediazione tra i livelli è un’occasione per disporre di ripiani di appoggio e di sedute d’emergenza. In questa atmosfera, in cui gli elementi strutturali si confondono con gli arredi e offrono un’architettura che tutto sembra fuorché pianificata, il camino si inserisce seguendo la stessa logica dell’occasionalità. In difficile posizione angolare, risalta soprattutto per la massiccia mensola in legno antico, spessa come una trave portante.

L’edificio, rivestito in pietra locale e col caratteristico balcone in legno sul fronte, si inserisce rispettosamente nel genius loci tipicizzato (sopra, a sinistra) da case a doppia falda sparse nelle vallette laterali che si diramano dalla Valle d’Aosta. 

In alto: vista del soggiorno con la scala ad andamento irregolare che offre diversi ripiani di appoggio. Molto utile l’ampia mensola in marmo davanti al focolare.

Una trave che sporge in avanti e, con tutta la vetustà che s’immagina nelle crepature che l’attraversano e col suo spessore più che notevole, ha una funzione puramente estetica: ricorda il luogo montano di appartenenza, più di quanto non facciano le travature e le centine del tetto – seppure grazie alla sua corposa materialità, più che alla sua elaborazione grafica. La mensola, che sporge in avanti con andamento asimmetrico nella sua evoluzione a iperbole, assolve egregiamente alla sua funzione di sostegno e di elemento che tiene il fuoco a distanza dai divani d’epoca che vi si accostano. Mentre le sbavature di nerofumo sul fronte del camino suggeriscono che il complesso focolare canna fumaria abbisognerebbe forse di maggiori dimensioni per raggiungere una resa ottimale. Ma per una casa di vacanza usata raramente il compromesso è accettabile: se da un lato vi sono limiti derivanti dalla ridotta dimensione del camino, dall’altro v’è la possibilità di godere comunque dello spettacolo del fuoco, e del calore che da questo, con rapidità, si sviluppa portando in brevissimo tempo a temperatura accettabile un ambiente che può essere molto freddo, quando vi si arriva d’inverno per una breve vacanza sulla neve.

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