Tra natura e archeologia

COSTRUIRE UNA NUOVA ABITAZIONE NEL TERRITORIO DI SIRACUSA È UN’ESPERIENZA SIMILE AD UN VIAGGIO NELLO SPAZIO E NEL TEMPO, ATTRAVERSO LE TESTIMONIANZE DELLA PRESENZA E DELL’ ATTIVITÀ DELL’UOMO NELLA STORIA ANTICA DEL MEDITERRANEO E L’IMMANENZA DI UNA NATURA CHE SI UNIFICA, A VOLTE IN MODO ESEMPLARE, CON IL TERRITORIO IN TRASFORMAZIONE

Servizio di: Caterina Parrello

Localizzata nel territorio di Belvedere, in contrada Sinerchia, la villa si inserisce all’interno di un contesto di nuove abitazioni di pregio. Ma ciò che stupisce e provoca ammirazione è la caratteristica dell’area su cui sorge: una terrazza che degrada, a volte bruscamente a volte dolcemente, in una serie di superfici a loro volta movimentate da masse rocciose emergenti, parte di un ampio sistema geo-morfologico detto Balze. La villa sorge in posizione prominente, quasi arroccata sulla massa lapidea e si apre verso una impagabile vista del territorio circostante. Progettata dall’Arch. Amilcare La Corte, il suo volume compatto evoca forme antiche che ritornano alla contemporaneità attraverso una controllata operazione di svuotamento della massa, alternanza di pieni e vuoti, superfici opache e vetrate, utilizzo di materiali appartenenti alla tradizione costruttiva locale o altamente tecnologici e quindi avulsi. I riferimenti archetipi sono la torre di avvistamento o il castello fortificato, ma la sintassi compositiva e la scelta dei materiali ne sdrammatizza l’austerità della forma primigenia per riconsegnarla ad una dimensione domestica e contemporanea.

I GIARDINI
Il progetto dei giardini, sviluppato in fase ideativa ed esecutiva dall’Arch. Roberto Forte e ing. Andrea Guardo dello studio zero_architecture and planning di Catania, vive di una sua autonomia ma si rapporta all’architettura della villa per crearne una effettiva estensione all’aperto. In una stretta interdipendenza tra citazione e traduzione, il progetto dei giardini prende forma a partire dal riferimento ad alcuni temi geometrici del giardino all’Italiana coniugandoli all’interno di un contesto naturale di per sé molto caratterizzato. La combinazione tra elementi vegetali autoctoni da preservare, la massa della balza affiorante, il panorama, rimanda figuralmente ad una dimensione quasi arcaica di classicità dove la natura è l’elemento semantico e sintattico del dialogo con l’artificio. Ed è proprio assecondando questa lettura del sito che i giardini sono pensati come scena ed attore, un paesaggio all’interno del quale coabitano e si fondono elementi dell’ambito fisico del lotto, con elementi ad ampia scala percettiva appartenenti al territorio. Attraverso la riduzione di elementi formali e funzionali, si determina una sintesi di figure che abitano lo spazio aperto per costruire precisi rapporti relazionali tra i diversi piani-ambiti di vita dei giardini.

zero_architecture and planning nasce a Catania nel 2004 per iniziativa di Roberto Forte e Andrea Guardo. Attività prevalenti dello studio sono la progettazione architettonica, urbana e paesaggistica, il design di interni, la programmazione ed esecuzione dei lavori, e consulenze per iniziative immobiliari e commerciali. Le esperienze sviluppate in anni di attività professionale svolta all’estero trovano riscontro nella realtà locale, dove lo studio opera principalmente su scala provinciale e regionale. Gli incarichi, a prevalente committenza privata, riguardano la redazione di svariati progetti residenziali, attrezzature sportivo-ricreative, complessi turistico-ricettivi, piccole e medie strutture commerciali e sanitarie.
Lo studio ha collezionato diverse partecipazioni e riconoscimenti in concorsi di progettazione nazionale ed internazionale. Recentemente si è aggiudicato il primo premio per il progetto di Piazza S. Leone all’interno del concorso Europeo di progettazione “Piazze Botaniche – recupero di cinque piazze cittadine” indetto dal comune di Catania, oltre ad aver guadagnato accesso alla seconda fase con i progetti per le piazze Spirito Santo (3° classificato) e Montessori (4° classificato). zero_architecture and planning ha perfezionato competenza tecnica e design ricercato nel campo della progettazione di spazi per il wellness, documentati su riviste nazionali del settore.
Roberto Forte (1972), architetto, si laurea a Roma nel 2000 con una tesi sull’area portuale di Catania. Trasferitosi in Germania lavora presso lo Studio Daniel Libeskind di Berlino dal 2001 al 2003, ed in Australia con lo studio Terroir Architects, Sydney Hobarth. Rientrato in Italia nel settembre del 2003, collabora con studi professionali a Catania, Caltagirone e Siracusa.
Andrea Guardo (1971), si laurea nel 1997 in Ingegneria Edile a Catania. Tra il 1998 ed il 2000 lavora in Inghilterra per RBA, Leeds, e per Chetwood Associates, London-Leeds. Consegue un Master in progettazione urbana ed ambientale (MAUED) presso la Leeds Metropolitan University. È dottore di ricerca in progetto architettonico ed analisi urbana (ICAR14) ed ha insegnato presso la Facoltà di Architettura di Siracusa.

Nella piantina del complesso realizzato possiamo cogliere la ricca articolazione del verde che assume su di sé il compito di elemento portante dell’intero progetto, a collegare i due poli opposti della villa e della piscina, della blanda verticalità dell’edificio e della perfetta orizzontalità dello specchio d’acqua.

LO SPAZIO
Ed è forse questa dimensione ripartita dell’ambito esterno che diventa l’elemento di maggiore coerenza dell’insieme e consente di raggiungere una unità spaziale riconoscibile ma differenziata e differentemente caratterizzata in base al rapporto che si stabilisce a volte con l’edificio, a volte con il paesaggio, o con entrambi. Dall’ingresso alla proprietà attraverso il cancello – realizzato su disegno dello studio zero architecture and planning – lo skyline di Siracusa, in lontananza, già si manifesta dichiarando l’importanza che ha il territorio come costante elemento di riferimento e di rimando visivo. I giardini verdi e le ampie superfici lastricate si rincorrono ed incastrano in una successione di piani variamente degradanti, scale sinuose, masse vegetali che circondando l’abitazione invitano all’esplorazione ed alla scoperta.

Le terrazze si adagiano assecondando l’orografia quasi inalterata del sito e accompagnano, dalla quota dell’ampia veranda che circonda l’edificio, verso il piano della platea verde e poi fino alla piscina, realizzata ai piedi dell’imponente balza calcarea. I percorsi di collegamento – carrabile o pedonale – attraverso i dislivelli avviene costeggiando i confini perimetrali.
In una alternanza di gradonate e piani inclinati essi scandiscono sequenze di viste bi-fronte tra casa e panorama costiero, tra giardini e villa.

SPAZI E VISIONI
Nelle foto sopra vediamo da sinistra l’ingresso alla villa, col nuovo cancello disegnato dallo studio zero, che con la sua finestra a feritoia (qui accanto) inquadra lo skyline di Siracusa; la facciata interna verso la platea verde; e,
sotto, l’articolarsi della balza calcarea naturale che degrada dalla platea verso la zona della piscina, in un continuo dialogo di piani, di elementi naturali e artificiali tra villa, giardino e panorama costiero. In questa pagina possiamo cogliere la già citata finestra panoramica del cancello, a testimoniare l’importanza del territorio come costante elemento di riferimento e di rimando visivo; e la scala di collegamento tra l’ingresso e la casa, dall’alto in versione diurna e dal basso nella bella scenografia notturna, con le luci puntiformi che creano un’architettura luminosa che sottolinea e valorizza quella di cemento e pietra.

PLATEA VERDE
Il piano basamentale della villa si apre su una platea verde, uno spazio fortemente voluto dalla committenza, e preposto a molteplici usi. Essa è appendice all’aperto degli ambiti conviviali e privati ed ha la caratteristica di essere uno piano di vita intermedio nell’impostazione generale dei giardini, sia per collocazione fisica sia per qualità dello spazio. La platea, definita nella sua estensione dalla sommità della balza, è l’unico spazio – al di fuori dell’edificio – da cui è possibile affacciarsi e godere appieno del panorama costiero. Allo stesso tempo è un ambito di passaggio da e verso la piscina. Il collegamento con la veranda, al livello superiore, avviene attraverso una comoda scalinata rivestita in pietra di Modica. Costeggiando il giardino perimetrale sul lato Nord, si posa, dilatandosi, su un ampio basamento in pietra Arenaria altrimenti detta “giuggiolena”. Questo basamento è una superficie che si flette ed allarga, superando la connotazione di percorso per accogliere un comodo gazebo posto in posizione tale da non impedire la visuale del panorama. Nella parte terminale accompagna verso la scala che consente di raggiungere il piano della piscina. Per lasciare libera la vista di spaziare in profondità, in lungo ed in largo fino all’orizzonte, la vegetazione di nuovo impianto mantiene un habitus arbustivo, tendenzialmente basso e strisciante, inserendosi sopra un manto erboso in gramignone e rafforzando il perimetro della platea in corrispondenza della balza. Cespugli di Gazanie, Bosso ed Agaphantus creano un ispessimento verde del ciglio. Unico elemento verticale di accumulazione visiva è il gruppo di ogliastri esistenti e l’ulivo di nuova piantumazione, che con il suo tronco scultoreo diventa fulcro. La piscina ha un impianto geometrico regolare con una nota classicheggiante costituita dalla parte semicircolare della gradonata di accesso detta “alla Romana”.

NATURA E ARTIFICIO
Sotto vediamo la platea verde che è piano di vita intermedio nell’impostazione generale dei giardini, sia per collocazione fisica sia per qualità dello spazio. La platea, definita nella sua estensione dalla sommità della balza, è l’unico spazio – al di fuori dell’edificio – da cui è possibile affacciarsi e godere appieno del panorama costiero.
Accanto: la scala che collega la veranda della villa alla suddetta platea è rivestita in pietra di Modica. Costeggiando il giardino perimetrale sul lato Nord, si posa, dilatandosi, su un ampio basamento in pietra Arenaria altrimenti detta “giuggiolena”. Nella pagina di sinistra possiamo godere di una visione d’insieme del complesso villa – giardini – piscina, con i diversi piani collegati da una scala, pure in pietra di Modica, le pavimentazioni di Arenaria e la ricca vegetazione arbustiva punteggiata da qualche bell’albero.

Tutt’attorno l’ampio bordo vasca rivestito in pietra Arenaria è anch’esso una superficie di accumulazione con morbide appendici per la zona solarium, delimitata dal verde tramite muretti a secco che creano anche superfici di appoggio e panche. La piscina è realizzata con la tecnologia del bordo a sfioro, mentre il rivestimento del telo interno nel color “sabbia” valorizza le variazioni cromatiche dei giochi d’acqua nelle gradazione del verde smeraldo e blu. Sul lato Est della piscina, in corrispondenza del perimetro della proprietà, si staglia una alta e fitta siepe di Oleandri ed Alloro, a creare uno schermo verde di protezione, mentre a ridosso del bordo-vasca, arbusti odorosi e fioriti introducono un piacevole gioco di cromatismi grazie alle varietà del fogliame e delle fioriture delle Gazanie, Helichrysum Splendidum, Lavanda, Salvia Splendida e Rosmarino. L’imponente balza, preservata nella totalità della sua presenza fisica, assume la connotazione di quinta rocciosa. Ai suoi piedi il giardino viene popolato da essenze che ben si adattano al clima. Esemplari di Cycas, Dasylirion, Nolina Recurvata e Washingtonia, creano l’ossatura verticale, accostandosi alla balza per mitigarne l’impatto e l’incombenza visiva. Il tappeto erboso di Gramigna unifica altre macchie di Lampranthus ed Helichrysum Splendidum, Sedum e Dasylirion. La parte della balza viene ripopolata integrandosi alle specie autoctone. Pavimenti e rivestimenti si uniscono in un tutt’uno obbedendo ad un preciso piano cromatico che esalta i giochi volumetrici del costruito e dà voce alle pietre senza gridare la differenza tra la materia naturale e quella introdotta dal progetto.

Nelle tipiche variazioni del bianco avorio e del giallo intenso, pietra di Modica e pietra Arenaria si succedono assecondando due differenti caratterizzazioni: gli spazi in contatto diretto con l’abitazione e le verande sono pavimentati in pietra di Modica a lastre rettangolari, con i caratteristici “segni di matita grigia” e creano ampie superfici levigate. Laddove, invece, la presenza della terra e dell’acqua è più rilevante, si è utilizzata l’Arenaria lavorata in blocchi regolari con bordi smussati. Le superfici impermeabili – hard landscape – sono contenute alle estensioni strettamente funzionali agli spazi che esse definiscono, in modo da fare risultare prevalente la parte vegetale, il soft landscape. Riunendo i giardini in un nuovo rapporto tra elementi preesistenti e vegetazione di nuova piantumazione, sostanzialmente il verde conserva un pattern discontinuo per ottenere una varietà di altezze, essenze e cromatismi che si stagliano sullo sfondo continuo del manto erboso.
Alle essenze frondose semper-virens – arbusti, rampicanti Alloro, Oleandro, Bouganvillea – viene affidato il compito di rinforzare il perimetro della proprietà definendo quinte verdi in grado di garantire privacy.

MAGIA DI LUCI
Molto curato il progetto illuminotecnico, che ha raggiunto il duplice scopo di accompagnare i percorsi unificando con un filo luminoso i diversi ambiti del complesso e di valorizzare ogni angolo del giardino sottolineando le masse vegetali e gli elementi architettonici. Sopra: lo schema costruttivo della piscina, del bordo sfioratore con canale e griglia e della pavimentazione che circonda il tutto.

PROGETTO ILLUMINOTECNICO
La luce artificiale, in notturno, crea un’atmosfera soffusa fatta di riflessi.
Il progetto illuminotecnico, curato dallo studio zero_architecture and planning con la collaborazione di Lorenzo Lecci della Lecci & Scuderi, Catania, ha adottato elementi dal design neutro ma contemporaneo per integrarsi alle masse verdi senza nascondersi, dichiarandosi con discrezione. L’estensione del giardino, la sua conformazione, richiedevano scelte che obbedissero ad un duplice registro progettuale: da un lato, la necessità della definizione di una rete di elementi che accompagnassero i percorsi, le gradinate, le scale, unificando, attraverso un filo luminoso, i vari
ambiti del giardino. Dall’altro lato la possibilità di variare puntualmente la scelta di prodotti in grado di valorizzare, con luci diffuse e mai abbaglianti, ogni angolo del giardino, con i suoi elementi vegetali, le masse di pietra, gli spazi. Per assolvere al primo obiettivo la scelta è ricaduta su un prodotto che fa del suo design neutro e versatile e della sua sofisticata tecnologia i suoi punti di forza. Brikko di Martini è un corpo illuminante con sorgente a Led, spessore contenuto e diffusore in vetro temprato. La sua forma quadrata, l’estrema versatilità di applicazione sia in orizzontale che in verticale, ed i bassi consumi legati alla tecnologia Led (appena 3,6 Watt per elemento) ci ha consentito di impiegarlo estensivamente. Come segnapasso, i Brikko creano un percorso luminoso che punteggia le superfici in pietra, le scale, ed il bordo piscina valorizzando le variazioni materiche dei rivestimenti, grazie alla luce bianca del Led. Questa tecnologia consente così di gestire i consumi soprattutto per quegli elementi che si prevede restino attivi continuativamente durante le ore notturne. Inoltre, nonostante le ridotte dimensioni, la sorgente irradia l’ambiente di una soffusa luce che limita l’inquinamento luminoso. Assecondando questo criterio anche i corpi illuminanti dei giardini tendono a proiettare i fasci luminosi verso il basso. Vega di Ares è una serie da incasso di ridotte dimensioni, per diametro e profondità. Sono stati impiegati sia per la segnalazione di percorsi e camminamenti che per illuminare zone a prato pianeggianti. Utilizzate nella modalità bi ed omnidirezionale, consentono di ottenere ampie zone illuminate – in corrispondenza della platea verde e della rampa di accesso carrabile alla piscina – con un ridottissimo livello d’abbagliamento. Nei giardini, quasi mimetizzati all’interno dei cespugli, sono stati impiegati i paletti Iago di Ares. È un piccolo proiettore cilindrico con un “coperchio” orientabile a specchio sul quale viene proiettata la luce delle lampade. Pur essendo un corpo illuminante fisso permette di modificare parzialmente l’effetto luminoso e quindi l’ambientazione dello spazio dove è installato. Elementi tecnici su stelo si innestano all’interno delle macchie di vegetazione, illuminando il fogliame per esaltarne la varietà cromatiche, o i fusti slanciati dei palmizi. L’eleganza della trasparenza e della tecnologia si fondono nel design di Riga, di Martini. La sorgente luminosa è del tipo fluorescente con emissione omnidirezionale, incapsulata nell’astuccio in vetro con base in allumino satinato. L’architettura dell’impianto consente la parzializzazione del funzionamento “a zone” dell’illuminazione, assecondando così la possibilità di ottenere diverse ambientazioni per ciascun ambito dei giardini oltre che consentire di controllare i consumi energetici. 

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