ARCIDIOCESI DI SIENA E’ noto che le Diocesi per solito non dispongono di fondi ingenti da destinare alla cura dei beni culturali. Spesso i fondi non sono neppure sufficienti.Tuttavia una buona collaborazione con le Autorità civili e con i privati può consentire di affrontare con successo l’oneroso compito di conservare un patrimonio spesso ricchissimo di arte e di valore storico. La Diocesi di Siena costituisce un esempio di collaborazione ben riuscita ed efficace ai fini della conservazione del patrimonio esistente e della sua divulgazione. Perché i due aspetti vanno assieme: nel conservare le testimonianze del passato occorre anche farle conoscere, rendere la popolazione partecipe della grande tradizione che gli avi ci hanno lasciato. A Siena si è venuta a realizzare una buona intesa tra Diocesi e Fondazione Monte dei Paschi. Come tutte le Fondazioni bancarie, questa destina una congrua cifra alle attività di pubblica utilità. “Utilizzando i moduli appositamente forniti dalla banca – racconta il sig. Fosi, volontario coadiutore di Mons.Valter Pala, responsabile per i Beni Culturali della Diocesi – ogni anno richiediamo assistenza economica per oltre un centinaio di interventi di conservazione. Gli oggetti da sottoporre a conservazione e restauro vengono identificati anche grazie alla collaborazione della Soprintendenza e selezionati in base all’urgenza. Per quel che riguarda le chiese antiche, ci preoccupiamo anzitutto dello stato di conservazione del tetto, da cui dipende la salute di tutto l’edificio e delle opere in esso contenute, e del consolidamento statico delle fondazioni”. Tr a gli oggetti di particolare interesse attualmente in corso di restauro, va segnalato l”Occhio del Duomo”: così è chiamato il grande rosone dell’abside con vetri istoriati su cartone di Duccio da Buoninsegna, del diametro di oltre 10 metri.
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