Case di campagna

Architettura neorazionalista

Progetto: Leonardo Maria Contissa, architetto
Foto: Filippo Simonetti
Testo di: Walter Pagliero

L’area destinata alla villa era contornata da boschi e da un vivaio di piante d’alto fusto, e il committente voleva un’architettura che permettesse, a lui e alla numerosa famiglia, di vivere a stretto contatto con la natura.
Il living, lo studio e la stanza da letto principale dovevano essere a piano terra, da dove godere il verde del giardino e lo specchio d’acqua della piscina attraverso grandi vetrate. Al piano superiore andavano messi i locali secondari, cioè le stanze per gli ospiti, la zona svago per i bambini e una piccola palestra; mentre al piano interrato erano destinati i
locali di servizio e i box per le auto. Riguardo al servizio si sono voluti percorsi separati per il personale, in modo da poter arredare la tavola e rifare le stanze in modo discreto; a tale scopo sono stati posti tra la zona pranzo e il soggiorno alcuni pannelli scorrevoli per isolare otticamente l’apparecchio e lo sparecchio della tavola, e si sono costruite scale di servizio per accedere separatamente alle camere da letto.

La villa, di forte immagine, si richiama al varoloso razionalismo comasco dell’anteguerra.

Il “colpo di teatro” lo hanno gli ospiti seduti in salotto quando vedono aprirsi i pannelli e comparire, come per sortilegio, una tavola improvvisamente imbandita. L’articolazione generale della villa è stata costruita contrapponendo
due blocchi di edifici: il primo è caratterizzato dal tetto a una sola falda su struttura in legno lamellare, sostenuto da un setto murario in pietra a spacco che taglia trasversalmente l’edificio.

Muri portanti in pietra a spacco fanno da quinte materiche che dinamizzano lo spazio e l’organizzano in prospettive parallele.

Il soggiorno è dominato dalla struttura in legno lamellare che sostiene il tetto a una falda.
Tra salotto e sala da pranzo sono stati interposti pannelli scorrevoli a scomparsa per celare il momento dell’apparecchio e dello sparecchio. (Divani “Globe”, Cassina)

Nella zona d’ingresso il tetto ha un notevole sbalzo per formare un portico continuo. Il secondo blocco, chiuso tra
due pareti, sempre in pietra a spacco, si sviluppa su due piani. In pratica è come se a un parallelepipedo a forma
di tastiera di pianoforte venisse accostato un volume col ripido tetto a una falda che scende verso l’ingresso a forma di cuneo. Ciò che più colpisce in questi interni è una forte relazione con il razionalismo comasco d’anteguerra (anche se reso più materico dalla presenza di pareti in pietra e pavimenti in legno) e un accurato studio delle proporzioni, dei volumi e delle prospettive interne.

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L’architetto Contissa a questo proposito così si è espresso: “Al di là delle architetture di moda che arrivano dall’estero, generate da uno stile di vita e da esperienze culturali diverse dalle nostre, noi cerchiamo di riscoprire le nostre radici e di evolvere da punti di partenza ancora oggi validi. Ci sentiamo vicini ai razionalisti della scuola di Como degli anni ‘30, ma anche alla più recente architettura della confinante Svizzera, che ha prodotto opere interessanti in situazioni geografiche e culturali non dissimili dalle nostre; penso al Canton Ticino, dove molti si sono collegati all’esperienza del Razionalismo storico italiano, in particolare a quello comasco. Per quanto riguarda la scelta dei materiali mi sono ispirato alla situazione limitrofa molto verde, costituita da lotti agricoli e da vivai di piante ad alto fusto, e ho preferito adoperare materiali naturali che armonizzassero con l’ambiente. Ad esempio: il legno per i pavimenti e per le travi del tetto, la pietra a spacco per alcune pareti così caratterizzate. Tali materiali entrano ed escono dalla casa, dando una sensazione di continuità tra interno ed esterno: questo era proprio ciò che il committente ci aveva posto come obiettivo principale.” (Sopra: Tavolo di Carlo Scarpa, Simon Ultramobile; sedie, Cassina.)

Biografia:

Leonardo Maria Contissa, architetto

Nasce nel 1964 e si laurea in architettura nel 1988 presso il Politecnico di Milano. Svolge attività professionale nel campo dell’edilizia residenziale progettando uffici, edifici commerciali ed industriali in Italia e all’estero. Si occupa inoltre di architettura d’interni e arredamento, cura allestimenti fieristici per mostre e manifestazioni culturali. Pur lavorando e operando in diversi settori mantiene costantemente, nei propri interventi progettuali, coerenza stilistica, personalità e creatività che assumono sovente connotazioni orginali e innovative.

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