A.CASTIELLO E A. DI NARDI – ARCHITETTURA – PROGETTO SEGNALATO

Si tratta di una delle prime esperienze di riqualificazione mista pubblico-privata nel capoluogo campano, quartiere-ponticelli, avente un’estensione di 45770mq e che prevede la redazione di una proposta preliminare complessiva per la progettazione e la realizzazione di opere private per un totale di 44.820mc e di un parco urbano.

Il parco è progettato come una fascia di verde attrezzato che attraversa longitudinalmente e trasversalmente il lotto, per un’estensione di 12700mq su cui insistono piccole attrezzature sportive scoperte, aree pavimentate e percorsi pedonali.Per quanto riguarda le opere private il progetto preliminare individua una superficie fondiaria di 11205mq, dove realizzare residenze private e attività per la produzione di beni e servizi: 49% residenze e 51% attività per la produzione di beni e servizi.

L’obiettivo della proposta progettuale è quello di riqualificare la zona con nuovi insediamenti che tengono conto sia dei segni forti della storia, del ruolo dei tracciati antichi, della vicinanza del vecchio abitato compatto, sia delle scelte a scala urbana e metropolitana che puntano a fare di Ponticelli un luogo urbano di qualità.

L’edificazione consiste in opere architettoniche volumetricamente significative, mentre la distribuzione delle funzioni negli edifici di nuovo impianto è stata predisposta sulla scorta dei princìpi che hanno orientato il P.R.U. e che sono alla base dei criteri guida per la progettazione degli interventi di recupero e riqualificazione urbana.

Le proposte hanno valore non soltanto in sé, come rispondenza alle richieste del Comune di Napoli, ma anche in relazione alla capacità di integrarsi con il quadro delle attività esistenti e programmate dell’area.

L’integrazione è anzitutto il risultato di precise scelte architettoniche e urbanistiche, ovvero discende dalle soluzioni progettuali attribuite al sistema di relazioni spaziali e verificate nei confronti dei segni forti del territorio storico e delle tendenze in atto.L’idea guida è quella che intende gli insediamenti di nuovo impianto come luoghi urbani coerenti e integrati, ove si ritrovano quei valori spaziali, simbolici, funzionali che appartengono di diritto a ogni comunità civile, in particolare alle realtà storicamente stratificate in cui si riconoscono gli abitanti del sito.

Per questo motivo non ci si è limitati a distribuire funzioni, ma a collocarle in rapporti spaziali tali da configurare un sistema integrato di volumi e spazi di pertinenza, di corti e superfici a verde, di aree edificate e strutture viarie e pedonali.

Le tipologie residenziali sono variegate al fine di garantire un’offerta di alloggio completa e di qualità, elevando il principio che intende la residenza come spazio in cui esaltare la quiete e il godimento di ogni comfort.

Questo è il motivo per cui si è scelto di posizionare il privato residenziale non in corrispondenza delle vie principali ma bensì all’interno del lotto, in prossimità del parco verde lineare, in modo che tale presenza naturale possa imporsi come valore aggiunto alle edificazioni e possa dialogare con esse per conformare una spazialità complessa e completa.

Tale idea di protezione per le residenze attraverso la realizzazione della stecca terziaria lungo la direzione principale ortogonale a via Argine, risulta ottimale anche ai fini della composizione plano volumetrica dell’intero intervento dove i capisaldi terziari sono stati limitati a mt. 21,50, ben al disotto del massimo consentito.E’ nostra intenzione far leggere tali capisaldi come una studiata composizione di volumi, fatta di arretramenti e piccole deviazioni planimetriche rispetto al fronte stradale.

Nel complesso il progetto prevede n.52 alloggi di pezzatura differente (56mq, 70mq, 80mq, 90mq, 100mq, 103mq, 144mq) distribuite con n. 6 scale con ascensore.

Gli edifici sono orientati in modo da esporre le camere da letto in direzione nord-est e il soggiorno con cucina in direzione sud-ovest; molta importanza è stata attribuita ai caratteri distributivi interni dei singoli alloggi, progettati come cellule che consentono un’abitabilità senza interferenze.

I fronti esterni degli edifici si differenziano sul piano architettonico e tecnologico, dovendo rispondere a esigenze diverse a seconda dell’orientamento e delle sollecitazioni naturali e artificiali che derivano dalle diverse direzioni.

La progettazione ha fatto tesoro di alcune buone prassi costruttive, tali da incidere sia dal punto di vista del risparmio energetico che della qualità ambientale, nel rispetto delle risorse naturali disponibili.

Sono stati utilizzati accorgimenti bioclimatici innovativi, anche tesi alla stabilizzazione del microclima interno degli edifici, migliorati dalle caratteristiche dell’involucro edilizio, dalle tecnologie e dai materiali impiegati e dallo sfruttamento dell’energia solare in copertura.

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