Progettazione architettonica: arch. Corrado Corradino, arch. Gianni Chiaramello, arch. Pier Carlo Petitti Foto: Manuela Cerri
Al centro benessere della Locanda dell’Arte è possibile stabilire un rinnovato rapporto cognitivo e ludico con il paesaggio. Gli elementi fondativi e le linee guida del progetto sono stati desunti direttamente dalla storia e dalla natura. Le terme romane e i cortili della domus rappresentano i modelli per eccellenza, quali luoghi dedicati alla cura del corpo e al benessere psico-fisico. A Solonghello cambiano ovviamente gli utenti, cambiano i ritmi, le consuetudini, le caratteristiche tecnologiche. Le figure e le forme ottenute sono basate sul rapporto classico delle proporzioni. La piscina con ingresso alla romana dialoga con il colonnato ritmico adiacente; le panche sinuose si accostano alle funzioni puramente tecniche della sauna, bagno turco e docce di ultima generazione. Uno spazio tripartito, composto da una zona spogliatoi/servizi, una zona wellness e la piscina, è reso unitario grazie ad un percorso di vedute e scorci.
La continuità fisica e visiva, ottenuta mediante l’uso di grandi vetrate e tagli nella muratura, hanno reso sottile quel limite tra il costruito e la natura, tra il fuori e il dentro, tra il sotto e il sopra. La corte interna, con il suo tappeto erboso e il portico, crea un ambiente privato e protetto, attorno al quale ruota tutto il complesso mettendo in comunicazione le tre maniche che vi si affacciano. Il cortile diventa la copertura della piscina, rendendola di fatto invisibile all’occhio esterno. Gli unici elementi che fuoriescono sono i due lucernari che, grazie ad un gioco sapiente di riflessi, inquadrati da un recinto verde, diventano specchi d’acqua. La mimesi è bivalente sia per chi è all’interno dello spazio sia per chi è fuori. La trasparenza acqua-vetro funziona dunque come lente puntata sul fulcro del benessere. Il rapporto con la casa padronale e il giardino all’italiana, con la sua fontana fulcro centrale, è immediatamente percepibile.
SCHEDA TECNICA PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE IMPIANTI TECNOLOGICI PISCINA, IMPERMEABILIZZAZIONE E TRATTAMENTO ACQUA: ITALPOOL, Chieri (Torino) TIPOLOGIA E DIMENSIONI piscina rettangolare dim. ca. mt 17.00 x 5.00 x h. 1.20 – 1.40 con zona idromassaggio e scala di accesso, con sfioro a fessura lungo tutto il perimetro STRUTTURA PISCINA in cemento armato rivestito con manto pvc colore sabbia; l’accessoristica interna della piscina è tutta in acciaio inox IMPIANTO DI RICIRCOLO E FILTRAZIONE n. 2 filtro con fasciame alto e letto granulare multistrato con valvola selettrice, portata: 22 mc/h, ad elevato rendimento per un ricircolo completo dell’acqua in sole 2.9 ore. n. 2 pompa di ricircolo in Noryl rinforzato completa di prefiltro da 1.1 kW. L’impianto di depurazione è completato da un sistema di trattamento chimico completamente automatico: attraverso la lettura e regolazione del valore del cloro e del pH si ha una disinfezione ottimale con un benessere ed un piacere unici per i bagnanti ILLUMINAZIONE n. 4 fari subacquei da 300 W in acciaio inox per l’illuminazione generale della vasca e n. 2 faretti a Led da 3 W in acciaio inox per la zona idromassaggio, per dare un maggiore risalto allo specchio d’acqua in contrasto con l’illuminazione dell’ambiente.
La struttura, quasi completamente chiusa, si arricchisce con giochi di luci e tonalità. I colori caldi del passato, il rosso pompeiano e il giallo ocra si inseriscono armoniosamente e con forte identità con i materiali contemporanei. I mosaici della ditta Aquileia rivestono, nei toni dell’arancio, le panche termoriscaldate presenti tra le colonne circolari nella zona piscina e, nei toni del ghiaccio, le docce emozionali. Il tappeto di camminamento della Liuni, con la sua particolare trama e l’effetto stuoia, diventa spiaggia della piscina. I rivestimenti e le pavimentazioni di bagni e spogliatoi, forniti da La piastrella di E. Spina, Torino, si distribuiscono con semplicità ed eleganza. Gli espliciti richiami alle tradizionali forme e alle atmosfere uniche dei bagni dell’antichità, mediate dalla matericità dei singoli elementi e dall’organizzazione degli spazi, hanno reso possibile questa esperienza progettuale.
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