Il focolare della tradizione

Generalmente è chiamato ‘tradizionale’ il camino con focolare aperto, sporgente o incassato nella muratura che fornisce calore principalmente in forma radiante e si ispira nella sua concezione ai modelli del passato sia rustici sia in stile classico. Funziona prevalentemente per irraggiamento: una parte del calore prodotto dalla combustione si diffonde nel locale direttamente o riflesso dal piano del fuoco e dalle pareti; queste ultime, sapientemente sagomate e costruite con appositi materiali refrattari hanno la capacità di immagazzinare una buona quantità di calore da rilasciare lentamente all’ambiente a fuoco spento.

AVANZATE SOLUZIONI TECNOLOGICHE NEI SISTEMI DI COMBUSTIONE E NELL’USO PERMETTONO DI NON RINUNCIARE ALLE TIPOLOGIE DEL CAMINO TRADIZIONALEdi Roberto Summer, architetto

Gli stupendi camini antichi che ammiriamo in castelli o in palazzi d’epoca, ma anche quelli più modesti della nostra tradizione, sono stati totalmente costruiti in opera da sapienti fumisti specializzati che si tramandavano di generazione in generazione i segreti
della loro arte. Oggi purtroppo queste maestranze di rara abilità sono quasi estinte e quindi assai difficili da trovare, costose e sempre molto impegnate; senza di loro, affidarsi al solito muratore o anche a una buona impresa edilizia, ma priva della specifica esperienza, vuol dire trovare sorprese poco piacevoli quando il camino dovrà funzionare:
chi scrive, nella sua trentacinquennale esperienza di interventi di ristrutturazione edilizia, ha più volte incontrato camini, anche esteticamente pregevoli, ma funzionalmente molto carenti (scarsità di tiraggio, cattiva combustione, rientro dei fumi nell’ambiente, insufficiente resa scaldante, cattiva qualità dell’aria in casa, perfino pericolo di avvelenamento da ossido di carbonio) per una maldestra realizzazione edilizia; spesso, per ovviare ai difetti, è stato necessario demolire e ricostruire tutto. Oltretutto, se esaminiamo scientificamente il rendimento termico di un camino aperto, scopriamo altri problemi: infatti, il rendimento, cioè la percentuale del calore che è effettivamente ceduto all’ambiente, si aggira attorno al 25-30%: vuol dire che la maggior parte si disperde verso l’alto, nella cappa e nella canna fumaria e quindi nell’ambiente esterno: lo spreco termico è effettivamente elevato.

Nella casa di campagna. Il decoro realizzato su misura con antiche piastrelle in cotto lombardo caratterizza il rivestimento del camino realizzato intorno a un moderno focolare di produzione (Palazzetti). Il fregio risalta elegantemente sul bianco della costruzione e il camino è simmetrico tra due finestre. Progetto di: Andrea Crosta, architetto. Foto: Lorenzo Carone

Per cucinare, arredare e scaldare ad acqua o ad aria Palazzetti propone la nuova linea Mangia&Fuoco che comprende il focolare aperto Ventipalex 92 e il Termopalex 92 un focolare chiuso con il vetro a scomparsa che può essere sfruttato come impianto di riscaldamento unico per abitazioni fino a 200 mq. Nella foto è abbinato al rivestimento Perugia. (Palazzetti)

Palazzetti
Niente è più bello che vivere immersi nella naturaQuindi, la soluzione più adatta per non incorrere in questi poco simpatici difetti strutturali del camino è ricorrere al prefabbricato: progettato secondo le più severe norme di sicurezza nazionali e internazionali, realizzato industrialmente con tutte le procedure più idonee ad assicurare la qualità finale, prodotto impiegando le migliori materie prime atte a garantire robustezza, durata, resistenza alle alte temperature e perfetto funzionamento (cementi ad alta resistenza meccanica, impasti speciali  vibrocompressi con argilla espansa che danno alla struttura robustezza e leggerezza insieme, inerti selezionati di sabbie silicee, materiale refrattario per le parti esposte al fuoco e ghisa per le paratoie posteriori o per l’intero focolare per resistere bene al calore, accumularlo e restituirlo all’ambiente), il camino prefabbricato, purché oculatamente scelto in base alle esigenze, alla vastità dell’ambiente, alla grandezza e
altezza della canna fumaria, offre la certezza di ottenere il meglio a un costo decisamente contenuto rispetto alla realizzazione in opera. Il prefabbricato infatti è disponibile in moltissime soluzioni formali, per collocazione in angolo o al centro della parete, a filo o sporgente, di linea squadrata o tondeggiante, e in diverse misure così da adattarsi sia per proporzione all’ambiente (non è solo un fatto estetico ma anche di resa termica e funzionale, per cui a locale grande deve corrispondere prefabbricato grande e così via) sia alla canna fumaria (a ogni misura di prefabbricato corrisponde quella minima di altezza della canna e quelle minime e massime della sezione, così da garantite un tiraggio perfetto). Inoltre il prefabbricato non vincola assolutamente la scelta più vasta  possibile di soluzioni estetiche di rivestimento: che lo si voglia coronare con un grosso trave o con una lastra di marmo, che lo si voglia contornare con granito liscio o con pietra bocciardata, che lo si voglia ricoprire con lamiera verniciata o con altre soluzioni formali, che si scelga una immagine classica, rustica o moderna, il prefabbricato non porrà alcun problema per realizzare quello che vogliamo.

focolare: Ventipalex 92
prodotto da: Palazzetti, Porcia (PN)
potenza termica globale: Kcal/h 14.100
pot.termica diretta all’aria: Kcal/h 5.760
quantità legna consigliata: 4-6 kg/h
caratteristiche: la qualità e lo spessore del refrattario abbinati allo schienale in ghisa assicurano una notevole potenza termica che può essere utilizzata per riscaldare più ambienti con canalizzazioni dell’aria. Le ampie dimensioni consentono l’uso di griglie, girarrosti e piastre per risultati ‘professionali’ perché la profondità del focolare consente di fare il fuoco sul fondo e di cucinare direttamente sulla brace. L’ampiezza consente anche l’uso di legna di grande pezzatura, con una visione del fuoco orizzontale, con taglio 16:9. 

La purezza estetica dei focolari di ultima generazione offre l’emozione del fuoco da ogni punto di vista e la fiamma diventa protagonista assoluta.

L’eleganza del nuovo monoblocco 3D è esaltata dai raffinati rivestimenti della collezione Palazzetti, come il modello Texas (1), in marmo bianco Limestone lucido impreziosito da un’alzata in listelli di Quarzite gialla, oppure Kent (2), dove il marmo bianco è ben abbinato alla Quarzite wengé anticata. (Palazzetti)


rivestimento:
Kent
ecomoblocco: S 78 3D
prodotto da: Palazzetti, Porcia (PN)
alimentazione: legna
dimensioni rivestimento (lxpxh): 165x90x10.5 cm
quantità legna consigliata: 5 kg/h
potenza termica globale: kcal/h 15.000 – kW 17.6
caratteristiche: la purezza estetica della raffinata struttura in vetro mette in  comunicazione il cuore del focolare con l’ambiente circostante, permettendo di godere della suggestiva visione del fuoco su ben tre lati.
Emozionante da ogni punto di vista, il focolare 3D è un connubio di fascino, efficienza e
caratteristiche tecniche eccezionali. La parete in Magnofix® accumula calore in grande quantità e ottimizza l’irraggiamento, mentre il sitema della doppia combustione Palazzetti incrementa il risparmio energetico limitando le emissioni.
Ma non solo: le generose dimensioni lo rendono adatto anche alla cottura.

“I nostri avi, dicevano che la legna, già prima di bruciarla, riscalda almeno tre volte: ..a farla…a portarla a casa…a segarla e spaccarla… inoltre: per farsi muscoli, addominali e qua
nt’altro non c’è bisogno di andare in palestra …penso che il culturismo l’hanno inventato ‘i buratt’…i boscaioli , quelli che tagliavano le piante con ‘piulèt e truncun’… con scure e segone, prima che inventassero le motoseghe” inizia così il racconto di Valerio Sartore, giornalista storico della tradizione alpina della Val d’Ossola, a cui abbiamo chiesto alcuni preziosi consigli e curiosità su come fare una bella e funzionale catasta in legna. “Fondamentale è cercare di avere tutti i ciocchi della stessa misura (divisi in 4 parti o almeno della stessa lunghezza) già tagliati nella pezzatura d’uso ma è anche bene tener presente che la corretta essiccazione della legna richiede due anni, quindi la catasta va preparata con largo anticipo. Generalmente i metodi da seguire sono due: a ciocchi paralleli o incrociati. Nel primo caso i tronchi andranno posizionati
uno accanto all’altro alla base, salendo man mano, sfruttando le incanalature create dall’accostamento procedendo a piramide. Molto semplice, l’unico problema è che se si avrà necessita di aggiungerne altri non ci sarà modo di farlo se non creandone una nuova. Per fare in modo che la catasta alle estremita sia ben fatta e non caschi si fa la ‘crujiéra’ crociera, ossia i pezzi di legno (debitamente tagliati e spaccati nelle dimensione che si addicono all’uso, per le stufe economiche da cucina 25/30 cm di lunghezza, per i camini circa 50 cm) si ammassano disponendo i corsi incrociati (come nella foto), usando i pezzi più belli lineari senza nodi, in modo che la catasta risulti ben solida… è una questione di occhio come in tutti i lavori manuali. I vari strati incrociati tra loro creano un gioco a incastro che rafforza la struttura. Fare una ‘bela masa d’legna’ è anche motivo d’onore. Mi ricordo da ragazzi, se la catasta si ‘sbilava’ e cascava ci si vergognava un po’ e ti tiravano in giro…’tei gnanca bun da fé na masa d’legna’ non sei nemmeno capace di fare una catasta di legna! Altro trucco: se la catasta viene fatta contro un muro o una parete non bisogra mai mettere i pezzi orizzontalmente dietro la
catasta (solo qualche pezzato piccolo per livellarla) perchè pian piano spingono verso l’esterno e ‘la sbofa’ la catasta si rigonfia e sboffa… Una bella catasta di legna deve essere una piccola opera d’arte… che rende orgoglioso chi l’ha fatta…• E’ buona norma che il legno non sia a contatto con il terreno. Una soluzione economica è l’uso di una base rialzata fatta con i pallet: sono perfetti per una corretta ventilazione ed eviterà marcitura.
• La posizione ideale è in direzione del sole e in un luogo ben ventilato.
• I ciocchi vanno posizionati col taglio verso il basso, lasciando la corteccia in alto, cosi da proteggere maggiormente il legno dall’umidità.
• Ramoscelli e fuscelli si possono usare per colmare gli spazi vuoti o in una cesta a parte per facilitare l’accensione del fuoco. I legenetti più piccoli utili per l’avvio il fuoco vanno comunque tenuti a portata di mano.modello: Inserto a legna IL
prodotto da: Piazzetta, Casella d’Asolo (TV)
alimentazione: legna potenza termica
nominale: 19 kW
potenza termica al fluido (acqua): 3 kW
dimensioni (l x p x h): 84.2 x 60.6 x 168.8 CM
caratteristiche: è progettato per essere installato in camini tradizionali già esistenti, migliorando le prestazioni, il rendimento, la sicurezza e rendendo più piacevole e pratico l’utilizzo. Questo non toglie che sono ideali anche per prime installazioni a cui si può applicare la cornice desiderata. Semplici da installare, riducono i tempi e i costi della posa in opera. La flangia di tamponamento e il kit cornice di compensazione riducono al minimo gli interventi in caso di montaggio sui camini esistenti. Il doppio involucro in acciaio della struttura garantisce una notevole durata nel tempo ed un’elevata efficienza
termica. La forma compatta assicura una perfetta combustione con basse emissioni in atmosfera. Il focolare in Aluker, materiale ceramico refrattario brevettato, migliora la combustione grazie alla sua capacità di accumulo e riflessione del calore; esalta la luminosità della fiamma rendendo ancora più piacevole e rilassante la visione del fuoco.
Grazie alla combustione regolabile, possono offrire 6 ore di autonomia di funzionamento tra una carica e l’altra. Oltre alla diffusione del calore per irraggiamento, convezione naturale e conduzione, gli inserti IL sono dotati di un sistema di ventilatori aumenta la loro azione riscaldante. L’aria passando attraverso l’intercapedine della struttura del monoblocco viene riscaldata e spinta lontano dalla fonte di calore. E’ disponibile anche l’inserto IP a pellet.I tre camini di Piazzetta presentati in questa pagina sono caratterizzati dalla cornice in maiolica lavorata a mano (disponibile in un’ampia gamma di colori); e dalla possibilità di scegliere per la tipologia di focolare a legna, a pellet o a gas.
Inoltre possono essere dotati del Multifuoco System®, l’esclusivo sistema di ventilazione che permette la diffusione uniforme e rapida del calore in tutto l’ambiente con la possibilità di canalizzare l’aria calda nei locali attigui anche su piani diversi.
1. Linee contemporanee, materiale tradizionale ed eccellenti prestazioni si fondono creando un connubio perfetto nel rivestimento Lipsia ha la cornice in maiolica lavorata a mano con profili laterali e particolari in acciaio pallinato. Nella foto versione a legna, con il monoblocco ME120/48.
2. La cornice Vienna è presentata nel color Bruno Rame con monoblocco MP973 e l’esclusivo Multifuoco System® di serie, rende questo camino a pellet una vera soluzione per riscaldare la casa, con la possibilità di canalizzare l’aria calda nei locali attigui e su più piani fino a 16 m. Il telecomando svolge anche la funzione di cronotermostato con programmazione giornaliera, settimanale e week-end. Tra gli optional il Remote Control System che consente di gestire il monoblocco, accensione e spegnimento, con un semplice SMS.
3. La cornice Lubecca in Rosso Lava qui è abbinata al monoblocco ME70/51 . il Multifuoco System® nei camini a legna permette la di canalizzare l’aria calda nei locali attigui anche su piani diversi fino a 10 m. (Piazzetta)Negli spazi dell’abitare contemporaneo i ricercati rivestimenti dialogano con il camino a parete. Il fuoco è un’opera d’arte.

News classic. 1. Restyling estetico per Frame la cornice in acciaio verniciato a polveri con finitura canna di fucile nella foto è abbinata al termocamino Vivo 80 Pellet dotato del sistema Active®, una tecnologia intelligente posizionata all’interno del camino capace di adeguare l’aria comburente alla quantità di pellet presente nel braciere e di bruciarlo in modo efficace ed efficiente, indipendentemente dal tipo di collegamento alla canna fumaria. E’ il camino a definire in modo autonomo la quantità d’aria ideale. (MCZ)

2. Il mosaico in legno è la nuova frontiera contemporanea nel campo dei rivestimenti più
esclusivi. La finalità è vedere il mosaico in legno, non solo come semplice prodotto di rivestimento, ma come strumento di comunicazione, espressione di tendenze, mode, stili di vita. Le tessere del mosaico diventano così interpreti  di infinite combinazioni cromatiche e decorative, disegnano contorni di architettura e gli spazi del vivere e dell’abitare. È chiaro che a questa versatilità si unisce una creatività e uno stile tutto italiano, una profonda conoscenza dei materiali e l’irrinunciabile volontà di sperimentare. (Ideal Legno)www.piazzetta.it
100% CASA 100% CALORE3. Raffinato ed elegante il pannello decorativo della collezione Montparnasse è realizzato in mosaico di vetro e d’oro. Design: Marco Braga
. Cromie e miscele consentono di personalizzare la parete a sfondo del camino. (Bisazza)
4. L’inserto a pellet 500 è uno dei prodotti di punta della Box Line di Ravelli che comprende sei inserti da incasso di diverse dimensioni adatti ad essere facilmente inseriti all’interno di camini già esistenti, ottimizzando gli spazi della casa senza la necessità di affrontare particolari opere di muratura. In particolare l’inserto 500 grazie alle sue ridottissime dimensioni può essere inserito con facilità in ogni camino preesistente consentendo di sfruttare con estrema versatitilità tutto lo spazio a disposizione. Il design pulito e le tre diverse soluzioni di rivestimento esterno ne fanno un complemento di arredo adatto a ogni contesto abitativo, unendo in un solo prodotto la tradizione di un caldo focolare e la sicurezza legata alla tecnologia più avanzata. La camera di combustione è realizzata in Firex 600® un materiale naturale a base di
vermiculite in grado trattenere una maggior quantità di calore con un rilascio graduale; ne consegue una resa elevatissima con un notevole risparmio rispetto ai sistemi di riscaldamento convenzionali. L’Inserto 500 è dotato di una porta in vetro ceramico serigrafato resistente a 750°, che riduce al minimo le dispersioni termiche e garantisce la minor emissione di gas inquinanti. Il pratico telecomando permette inoltre di regolare la temperatura, programmare l’accensione e lo spegnimento e la diffusione desiderata.
Con il kit con modem GPRS (optional) queste funzioni possono essere impostate inviando un sms dal proprio cellulare. (Ravelli)www.ecoteck.it
La tecnologia che si adatta al tuo stile

Un sottomarino felice. Némofocus Focolare d’angolo di forte personalità e presenza. Il nome che richiama il famoso Capitan Nemo del sommergibile di 20.000 leghe sotto i mari indica ‘la sua vocazione di portare agli uomini il calore delle viscere della terra’. (Focus)

Camino scultura. Omégafocus è una creazione che associa con decisione la creatività e la funzionalità, infatti, le facciate tutte personalizzate da uno squarcio diverso, numerato, realizzato e firmato da Dominique Imbert celano un focolare interno munito di porta in vetroceramico apribile ad anta e scorrevole verticalmente a scomparsa. (Focus)

www.focus-creation.com
L’estate può attendereFocus, celebre marchio di camini di design, propone una selezione di modelli ad alto rendimento, detraibili in base alle disposizioni della Finanziaria 2010. La riduzione dei consumi ed il contenimento delle emissioni sono diventati temi di stretta attualità anche per quanto riguarda il riscaldamento domestico. Non si tratta solo di sensibilità personale nei confronti delle tematiche ambientali, ma anche della necessità di rispettare una normativa sulle emissioni sempre più rigida, riducendo allo stesso tempo la spesa per il riscaldamento. Per questo motivo, tutti i modelli di Focus, celebre marchio di camini di design creato dall’artista francese Domique Imbert, sono progettati nel rispetto delle più severe norme europee. Alcuni modelli, particolarmente efficienti dal punto di vista del risparmio energetico, risultano inoltre conformi anche a regolamentazioni locali più restrittive, come ad esempio quella della Regione Lombardia, che ha rinnovato per la stagione invernale 2010-2011 il divieto di accensione di stufe e camini con un rendimento inferiore al 63% ed emissioni di monossido di carbonio (CO) superiori allo 0,5 %. Questo provvedimento – in vigore dal 15 ottobre 2010 al 15 aprile 2011 – si applica agli impianti funzionanti a biomassa (legno vergine o scarti di legno non trattati) situati negli agglomerati urbani e in tutti i comuni del territorio lombardo con meno di 300 metri di altitudine. L’obbligo vale solo nel caso in cui siano presenti all’interno dell’abitazione altri sistemi di riscaldamento. Installare in casa un camino o una stufa ad alto rendimento può però comportare anche dei vantaggi economici. La Legge Finanziaria 2010 ha infatti prorogato fino al 31 dicembre 2012 la possibilità di usufruire della detrazione Irpef del 36% per quanto riguarda le spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie, vale a dire i lavori di restauro e manutenzione straordinaria e le opere finalizzate al risparmio energetico. Rientrano in questa voce l’acquisto e l’installazione di camini a legna che assicurino un rendimento non inferiore al 70%. All’interno della gamma Focus, sono numerosi i modelli che presentano questa caratteristica, a dimostrazione del fatto che è possibile scegliere un camino di design senza per questo perdere di vista l’efficienza energetica. Come succede ad esempio nel caso di Agorafocus (1) – uno dei modelli più celebri realizzati da Dominique Imbet – che
con le sue cornici di vetro curvo a 360° consente di ammirare il fascino delle fiamme da tutte le angolazioni ed in piena sicurezza. Ottime performance sono garantite anche dal piccolo e versatile Némofocus (81%) (2). Ci sono poi altri modelli storici che, nella versione chiusa con oblò di vetro, garantiscono ottime performance. E’ questo il caso di Batyscafocus, di Emifocus e dei camini della linea Metafocus, caratterizzati da una stupenda cornice in acciaio massiccio arrugginito. (A cura di Focus)Cucina e territorio: un legame indissolubile che genera un caleidoscopio di gusti di una variegata tradizione gastronomica che è nata e si è tramandata per generazioni, come un rito, cucinando sul fogolar, lo spettacolare camino centrale del Friuli Venezia Giulia. La cucina sul fuoco a legna riaccende i sapori e rende unici i piatti figli di una sapienza antica che ha dovuto gestire in passato una quotidianità senza troppe risorse disponibili.
Ad esempio, la pitina (detta anche petuccia, petina, peta) è nata nell’Ottocento dalla necessità di conservare la carne di selvaggina. Venivano create delle polpette, spolverizzate con farina di polenta e messe sotto la cappa del focolare: per affumicarle si usava il legno di ginepro. Oggi si usa sempre più la carne di pecora o montone, tritata impastata con sale, pepe e finocchio selvatico. Si consuma in molti modi: affettata e mangiata cruda, cotta alla brace o nel brodo di polenta. Nella Val Montanaia si pò ancora oggi mangiare il filon, la lombata magra disossata, massaggiata con concia e affumicata
con legno di faggio o ginepro. Difficile resistere al frico la delizia al formaggio emblema del mangiar friulano, cotto sul fuoco e servito con polenta o fantasiosi abbinamenti. La jota è una tradizionale minestra triestina, con crauti, fagioli e salsicce mentre la brovada è un piatto di verdura fatto con rape rosse fermentate nelle vinacce che d’inverno si abbina al musét (cotechino). Orgoglio dei pescatori di Grado il boreto una pietanza di pesce.

Ricetta per 4 persone: tagliare a pezzetti kg 0,50 di formaggio latteria stagionato di 3-4 mesi. Grattugiare (con una grattugia grossa) 2 patate crude. In un tegame inaderente, soffriggere 1\2 cipolla in poco olio ed aggiungere le patate grattugiate.
Salare e, cocendo a fuoco lento, mescolare lentamente fino a che le patate sono diventate tenere. Aggiungere il formaggio a pezzetti, mescolare e continuare la cottura a fuoco lento, fino a che il formaggio è completamente fuso e gli ingredienti ben amalgamati. Dieci minuti prima di togliere dal fuoco, aumentare la fiamma e lasciare abbrustolire il fondo finché si sarà formata una crosticina dorata. Scuotere allora il tegame affinché il frico si stacchi dal fondo.
Ripetere l’operazione di doratura dall’altra parte, capovolgendo il frico nel tegame.
Ultimata la seconda doratura, far scivolare il frico sul piatto di portata e tagliare in porzioni. Esiste anche una versione friabile o croccante del Frico: molto sottile è fatto di solo formaggio e farina ‘fritt’ in olio bollente.

Per scop
rire i sapori del Friuli è nato un consorzio per promovere un itinerario gourmet che si snoda dalle montagne della Carnia all’Adriatico attraverso 20 ristoranti e 20 vignaioli d’eccelenza che, con competenza e passione, hanno saputo tenere vive antiche tradizioni. Per saperne di più: www.friuliviadeisapori.it 

Nelle antiche case friulane il larin era il locale con il focolare aperto, costituito da un rialzo quadrato sul pavimento della cucina, circondato da panche e collocato al centro della stanza la cui struttura, solitamente, sporgeva dal corpo della casa con volume quadrato o a semicerchio su cui si innalzava il comignolo.
La ‘napa’ cioè la cappa nel dialetto veneto e friulano, costituisce nella struttura del fogolar l’elemento più caratterizzante. Solitamente è circolare o ‘a cipolla’, il più delle volte incorniciata in legno ed abbellita da una tendina che oltre alla funzione estetica unisce il vantaggio di facilitare il convoglio del fumo all’interno della cappa.

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