99 Chiese da tutto il mondo

La Fondazione istituisce un premio quadriennale di 300.000.000 di lire da assegnare al progettista o all’artista che abbia realizzato la migliore opera sacra nell’ultimo decennio nell’ambito delle confessioni cristiane o che, con l’intero proprio operato, abbia contribuito in maniera determinante alla significazione del sacro nell’ambito dell’architettura cristiana moderna.

La seconda edizione del Premio Internazionale di Architettura Sacra “Frate Sole” segna un importante passo in avanti nell’acquisizione di opere di valore da ogni parte del mondo. Se alla prima edizione del Premio parteciparono una cinquantina di Autori con le loro opere, a questa seconda edizione il numero dei partecipanti è raddoppiato e ogni continente del mondo vi è rappresentato. Si può dire quindi che per la prima volta vi sia una panoramica globale sulle chiese nuove costruite in ogni parte del mondo: un quadro che autenticamente riflette la cattolicità, l’universalità della Chiesa e nel contempo la variegata articolazione dei linguaggi in cui il suo messaggio si esprime e la sua opera si fa presente.
Molti dei progettisti che hanno inviato a questo secondo Concorso Internazionale le loro opere (soprattutto quelli stranieri) sono stati informati dell’iniziativa dalle loro Diocesi. Pertanto si tratta di opere significative, rappresentative della cultura e della sensibilità della Chiesa locale (sono prevalentemente chiese, ma anche monasteri, musei ecclesiastici, opere artistiche, cappelle, edicole, ecc…). Di qui l’importanza di pubblicare tutti i progetti partecipanti. Guardarli tutti assieme offre una possibilità di conoscenza e di confronto che mai prima si era presentata. Possiamo dire che questo numero di CHIESA OGGI architettura e comunicazione totalmente dedicato al secondo Premio Internazionale di Architettura Sacra “Frate Sole” rappresenti un unicum: una pubblicazione che consente veramente di avvicinare e raffrontare i diversi approcci che si seguono nelle più diverse parti del mondo nell’affrontare il tema della chiesa contemporanea.
E’ bene anzitutto osservare che la qualità media degli edifici presentati al Premio Internazionale è notevole. La Giuria, che si è riunita il 15 giugno 2000, ha dovuto con attenzione e con rigore esaminare i diversi progetti, per arrivare a definire con compiutezza la loro appropriatezza rispetto al luogo ove sorgono. Per questo è di grande importanza che la Giuria sia di carattere internazionale e che i suoi membri abbiano una vasta esperienza non solamente locale dello stato dell’arte.
La Chiesa è universale, ma si esprime nelle lingue parlate nei più diversi luoghi. Allo stesso modo, se l’idea di luogo di culto cristiano ha un carattere universale, la sua realizzazione assume accenti, coloriture, tratti che possono essere anche marcatamente diversi, a seconda della cultura e della sensibilità della comunità locale. Questa diversità è una ricchezza che va mantenuta e coltivata. Il Premio “Frate Sole” ha l’inestimabile pregio di farsi carico di riscoprire e riesaminare questa ricchezza di diversità, per ritrovare al suo interno un modello significativo da additare.
Ricordiamo alcuni degli aspetti fondamentali del Premio. Questo è stato istituito quattro anni fa su iniziativa del frate francescano, artista nonché progettista di chiese, P. Costantino Ruggeri. Il Premio Internazionale è gestito da una apposita istituzione, la Fondazione Frate Sole.
“La Fondazione – ha scritto P. Costantino Ruggeri – è stata creata con lo scopo di svolgere un’azione di sensibilizzazione e promozione nel campo della ‘chiesa costruita’, affinché vengano attuate le qualità artistiche e mistiche tese a fare dello spazio sacro un luogo di esaltazione spirituale”. Si tratta di un premio attribuito a una “chiesa costruita”: è questo un primo aspetto qualificante. La compiutezza, la completezza, la concretezza di un progetto, risaltano solo quando lo spazio prende vita, assume dimensioni e diventa volume eloquente: altro il progetto sulla carta, altro l’edificio costruito. Premiare quest’ultimo vuol dire esprimere un giudizio compiuto su un’opera veramente conosciuta, sullo spazio tridimensionale ricco di tutte le tonalità della poetica vissuta. La chiesa costruita è la chiesa della comunità, un luogo abitato dalla presenza degli officianti, ricco dei canti dell’assemblea, vibrante delle preghiere dei fedeli. E’ giusto e appropriato che sia premiato un edificio costruito: perché questo è un modello operante, non solamente un intento, per quanto ricco di sapienza e di mestiere. Il progetto è dell’architetto: la chiesa, si può dire, è di tutta la comunità che l’ha fatta propria arricchendola con la sua presenza quotidiana.
Il fatto che si rivolga alla chiesa costruita e che vi partecipino opere di tutto il mondo sono due aspetti fondamentali, qualificanti, sostanziali del Premio Internazionale di Architettura Sacra “Frate Sole” voluto da Costantino Ruggeri.
C’è un altro aspetto, che va assieme con questi primi due: la sua ponderosa dotazione. I 300 milioni di lire conferiti al vincitore non sono una piccola cifra. Non c’è al mondo un premio di architettura così ricco. Perché tanto peso economico?
Noi oggi siamo abituati a pensare alla chiesa come a un edificio povero, realizzato in economia, contenuto nella volumetria. Ma che sarebbero le nostre cattedrali se i nostri antenati avessero pensato allo stesso modo? Che patrimonio culturale sarebbe quello della Chiesa, se i nostri antenati avessero voluto risparmiare le energie? Che sarebbe Firenze se invece di realizzare la cupola del Brunelleschi si fossero messi a edificare capanne? Che sarebbe il centro del francescanesimo, la basilica di Assisi, ricca di affreschi, splendente di colori, maestosa pur nella sua linda semplicità architettonica? Se ci si fosse limitati al risparmio probabilmente non ci sarebbe mai stata. E il Duomo di Orvieto, San Pietro in Vaticano, Saint Denis, Chartres, Notre Dame? La domanda potrebbe essere reiterata non solo per tutte le cattedrali esistenti, ma anche per la stragrande maggioranza delle chiese storiche conosciute.
La dotazione del Premio è una sfida al modo di pensare dei nostri giorni, in cui si spende per tutto quel che è consumo privato, ma si risparmia per la casa di Dio, per la casa che è aperta a tutti e che è destinata a rimanere nella storia. Il Premio ritorna a dare veramente peso alla chiesa edificio. È un po’ come gridare al mondo: è questo il vero centro della città! È questo il luogo più importante, quello in cui la comunità si ritrova e si riconosce! Questo è l’edificio che deve primeggiare!
Supponiamo che S.E.R. Mons. Francesco Marchisano, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, si riferisca proprio alla grande rilevanza che il Premio attribuisce alla chiesa edificio, quando scrive: “La Pontificia Commissione, che si onora di intrattenere rapporti con il Padre Costantino Ruggeri e di conoscerne la molteplice opera di artista e di architetto, nota in tutto il mondo, gli serba gratitudine per la sua passione verso l’architettura sacra e per la generosità e il disinteresse che lo hanno spinto all’istituzione del Premio.”
La Prima edizione del Premio vide vincitore Tadao Ando, con le sue chiese giapponesi. Questa Seconda edizione vede vincitore Alvaro Siza, con la chiesa di Marco de Canevezes, vicino a Porto, in Portogallo. C’è una linea di continuità tra i due autori, che operano in parti così lontane del mondo. Si tratta in ogni caso di progetti di intensa linearità che riflettono, potremmo dire, un concetto di chiesa contraddistinta da purezza dei volumi, da estrema chiarezza espressiva e tuttavia da una grande carica emotiva e limpidezza di significato.

Comitato costitutivo Fondazione Frate Sole
P. Costantino Ruggeri, Presidente
Mons. Gianfranco Ravasi, Vicepresidente, Prefetto della Veneranda Biblioteca – Pinacoteca Ambrosiana di Milano
Ing. Vittorio Vaccari, Segretario
Ing. Ignazio Breccia Fratadocchi, Membro del Comitato Nuove Chiese del Vicariato di Roma
Mons. Giovanni Volta, Vescovo della Diocesi di Pavia
Prof. Roberto Schmid, Rettore dell’Università di Pavia
Prof. Sergio Zaninelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
P. Tarcisio Colombotti, Provinciale dei Frati Minori della provincia San Carlo di Milano
P. Eugenio Bruno, Direttore del Centro Culturale “San Fedele” di Milano
Arch. Glauco Gresleri
Dr. Giordano Ercolessi
Arch. Luigi Leoni
Arch. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini, Direttore della rivista “Chiesa Oggi architettura e comunicazione”

 

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