Le vetrate di S.Antonio a Padova Il patrimonio religioso della città di Padova è straordinariamente ricco, fortemente impregnato dell’intensa presenza spirituale di Sant’Antonio e la Basilica a lui dedicata ne è la prova più lampante. Nel maestoso e complesso edificio religioso in stile romanico-gotico, scrigno di numerose opere d’arte antiche e contemporanee nonché delle spoglie del Santo, quest’anno sono iniziati i lavori di recupero della grande vetrata del rosone del transetto meridionale affidati alla ditta Progetto Arte Poli di Verona, già nota per i suoi interventi di restauro per altre importanti vetrate, come quelle del 1400 del Duomo di Soncino (Cremona), della chiesa di Santa Anastasia a Verona, della chiesa di San Petronio a Bologna, di Madonna di Campiglio e di Clés a Trento e ancora del Duomo di Venzone (Udine), di Modena e Cremona. Attraverso l’esperienza in questo settore i professionisti della Progetto Arte Poli riporteranno allo splendore iniziale la vetrata istoriata seguendo le varie fasi previste per un intervento di restauro: analisi storica, tecnica di esecuzione, analisi della struttura/statica, analisi dello stato di conservazione, analisi della pittura ed infine l’intervento. I lavori sono già iniziati e la vetrata è stata trasportata nel laboratorio d’arte veronese dove i restauratori, guidati dall’esperienza cinquantennale del Maestro Poli Albano, stanno analizzando quali sono stati gli effetti che il tempo ha lasciato sul vetro e quale tipo di procedura sarà necessaria per permettere alla vetrata di riacquistare la sua trasparenza.
Particolare attenzione verrà dedicata anche alla pittura poiché diversa è la sua composizione nell’arco dei secoli e diversi sono i trattamenti di consolidamento per le parti sfaldate. La vetrata ottocentesca di manifattura tedesca che raffigura i santi protettori della città di Padova – San Daniele, San Bonaventura, Sant’Antonio, San Prosdocimo e Santa Giustina – riacquisterà la sua luminosità fra alcuni mesi quando sarà ricollocata nel rosone e potrà di nuovo “vivere” creando un’atmosfera suggestiva e sempre diversa all’interno della Basilica secondo il mutare della luce che durante la giornata attraverserà il vetro soffiato a bocca.
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