Atmosfera orientale: una tendenza contemporanea. Benessere, raccoglimento e riposo i principi ispiratori della suggestiva sala da bagno, luogo ideale dove rifugiarsi e prendersi cura di sé. Servizio Antonella Tundo Eleganza e raffinatezza sono gli aggettivi che meglio esprimono il carattere degli ambienti progettati dall’architetto Adele Tognaccini per la propria abitazione a Bagna Ripoli (FI). L’architetto punta sulla luce e la quasi maniacale cura dei particolari. Benessere, raccoglimento, riposo sembrano essere i principi ispiratori della suggestiva sala da bagno. Una grande vasca scavata nel pavimento è impreziosita da un rivestimento in mosaico. La dimensione delle piccole tessere crea un forte contrasto con il piano dello scavo rivestito invece con grandi lastre di pietra bihada, usata anche per il lavandino circolare adagiato su un massiccio piano in legno. Un microgiardino di pietre e piante essiccate, realizzato secondo i dettami dell’ikebana, l’antica arte giapponese di arredare con i fiori, troneggia sulla vasca catalizzando l’attenzione. Quadro “Il ricordo” dell’artista Mladen Karan; tavolino di Armando Tanzini di Malindi (Kenia). Divano design Patricia Urquiola,Moroso.
Tavolo in marmo bianco di Carrara e sedie “Tulip”di EeroSaarinen Knoll; cucina, Boffi. Lampadario in vetro di Murano, In cucina lo studio del dettaglio è tangibile. Ogni rientranza diventa l’occasione adatta a realizzare un mobile contenitore, come per esempio la dispensa ad ante scorrevoli, perfettamente mimetizzata tra le pareti, quasi a volerla nascondere a sguardi indiscreti. L’isola centrale e la linea avvolgente di tavolo e sedie, articolano la cucina in uno spazio fluido e dinamico, dove ogni cosa trova una collocazione perfetta. Di pregio sono tutte le trame, le superfici e i materiali utilizzati, dal marmo di Carrara per il tavolo, al rovere depacato per la pavimentazione della zona pranzo, al grassello di calce per rivestire tutte le pareti. L’estrema purezza dei mobili della cucina, quasi spartani nel disegno, è interrotta e ammorbidita dal lampadario in vetro di Murano realizzato da maestri vicentini negli anni Settanta.
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