Testo: Gabriella Anedi Il titolo introduce subito una questione importante per l’impatto ambientale di ville e piscine: in questo caso infatti i proprietari ottennero nel 1960 l’ambito permesso di costruire, sulle pendici del monte di Portofino, una villa con piscina, bianca e razionalista. Si aprì un contenzioso con il Comune che voleva l’adeguamento di strutture e intonaci Quello che forse non prevedevano era però la progressiva mimetizzazione con il verde che, cresciuto rigogliosamente in questi anni, ha ricoperto con i suoi rampicanti la struttura architettonica che ora è, come da progetto, perfettamente mimetizzata in questo angolo di Paradiso della Liguria di Levante. La piscina si colloca al piano intermedio dei tre livelli su cui insiste la proprietà, un grande intervallo di quiete nel mezzo di una vegetazione rigogliosa composta prevalentemente di specie autoctone con fioriture rigorosamente bianche.
Costruita contestualmente alla villa e realizzata in cemento armato viene regolarmente svuotata in inverno ed è dotata di bocchette idromassaggio. L’abitazione è stata tanto vissuta quanto modificata dai proprietari che l’hanno progressivamente arricchita di una preziosa collezione di quadri all’interno e di sculture all’esterno, anticipazione del loro famoso parco delle Sculture di Portofino: aperto al pubblico, permette di vedere, nella suggestiva cornice del porto e del giardino, centinaia di sculture dei più grandi maestri del Novecento in un raro connubio di arte e natura.
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