Una sottile, divertita ironia


A Milano, nella casa di due estrosi, e mai scontati, designer.

In via Turati a Milano c’è un negozio cult di oggettistica che ha un nome curioso, “Avant de dormir”, ed è gestito da
una coppia di designer, i coniugi Wiesendanger, lui svizzero tedesco e lei italiana. Vi si trovano solo delle “trovate”, spesso divertenti e sempre surreali, che piacciono sia ai giovani che alle signore con marito in doppiopetto gessato.
Chi non ricorda le loro borse trasparenti con fiori, frutta, pesci e cubetti di ghiaccio (per non far puzzare il pesce)?
Diventarono uno status symbol “intelligente” per la gente del centro storico e della city. Marina e Köbi Wiesendanger
hanno naturalmente una casa che assomiglia ai loro oggetti: strana, con accostamenti impensabili, autoironica.

Nulla in questo interno è scontato,
tutto viene contraddetto come in sogno.

L’appendiabiti a forma di cappotto bianco di “Avant de dormir”, nasconde un prezioso troumeau del ‘700; sotto il lampadario di Murano un mobile nero di Nanda Vigo e il servizio da caffè “Cronache di amanti italiani” di “Avant de dormir”.

Una specchiera del ‘700 e, sul tavolo fratino, la lampada “Modisteria”di “Avant de dormir”.

C’è un loro “pezzo” di design che è rimasto famoso per il suo funambulismo da clown: una libreria che sembra sul punto di crollare ma è solo un’illusione, si chama “Dov’è la mia tazza?” ed è fatta con ripiani di legno sbilenchi
che da un lato poggiano su tazzine, una per ogni ripiano, apparentemente in modo del tutto precario. Con lo stesso metodo è pensata la loro casa: appena si crea un’atmosfera, magari con stampe antiche e un divano capitonnè
della nonna, girando lo sguardo c’ è subito un robot che t’intriga, una specchiera barocca da incubo che ti risucchia. È una casa stimolante, non certo tranquillizzante; il piacere sottile che ti offre è quello di dominarla intellettualmente,
percorrendola col bagaglio delle tue più svariate memorie che vengono fatte rivivere in un rapido colpo d’occhio. Non bisogna aver paura di saltare di palo in frasca e di trovare a merenda un cavolo; è l’estetica del surrealismo
che qui risorge in modo quasi naturale e senza la presunzione dei pionieri. C’è una bellissima parete vetrata che separa due stanze, peccato che sia rimasta solo l’intelaiatura in legno mentre i vetri sembrano fuggiti.

Biografia

MARINA E KÖBI
WIESENDANGER,

designer
Milanese lei, svizzero tedesco lui, da sempre si divertono a pensare in chiave ironica oggetti scultura per animare
contro corrente le seriose case dei milanesi. Il loro punto di esposizione in via Turati a Milano è da anni un luogo di riferimento cult come lo era Fornasetti negli anni ‘50. Famosa è la loro collezione “Presente imperfetto”.

Qualità dell’intervento

Centralità del progetto: lasciar mano libera alle proprie fantasie e ai propri sogni, disorientando l’ospite e confondendo continuamente le carte; sovrapporre più stili diversi come in un patchwork.
Innovazione: abbandonare la logica di un sistema arredativo coerente, accostando oggetti esageratamente espressivi e appartenenti ognuno a mondi antitetici.
Uso dei materiali: tutti a contrasto: dalle pareti bianche a quelle molto colorate, dal vecchio parquet patinato alla scacchiera di mattonelle black and white.
Nuove tecnologie: sistemi anti intrusione.

A sinistra nelle foto piccole, due angoli arredati con calore ottocentesco, pieni di stampe e oggettini. Ma ci sono anche presenze inquietanti come la “pecora a dondolo”, che non per caso è una pecora nera. In questa atmosfera onirica, tra i tanti oggetti del passato risultano particolarmente suggestivi quelli del periodo liberty.
Nella foto grande, la “parete vetrata senza vetri”, una contraddizione in termini che in questa atmosfera rarefatta
diventa magica.

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