Impianti elettrici

All’interno di un’abitazione l’impianto elettrico riveste un ruolo fondamentale. E’ il sistema circolatorio che permette alla corrente di fluire in maniera controllata e di fornire una serie di servizi, alimentando apparecchi che contribuiscono in maniera sostanziale al comfort abitativo: senza l’impianto elettrico non potremmo alimentare elettrodomestici, lampade, caldaie, condizionatori e altro.

Servizio di Barbara Olivieri, architetto

L’impiantistica elettrica è un argomento vasto e complesso, con molteplici aspetti e problematiche da valutare ed
affrontare. Utile, in ogni caso, conoscerne almeno gli aspetti principali soprattutto quando si ha a che fare con degli addetti ai lavori durante la fase di realizzazione o di ristrutturazione di un’appartamento. Intraprendendo un ideale percorso didattico, un primo passo è capire da cosa è composto un impianto elettrico.

In un appartamento esso è composto principalmente da:

• quadro elettrico d’appartamento


• cavi/fili


• punti luce (a parete e a soffitto)


• interruttori, deviatori, invertitori, “dimmer”, pulsanti (tutti sistemi di comando luci)


• prese di forza motrice (quelle che per brevità vengono chiamate semplicemente “prese”)

• prese TV e Telefono


• citofono

Esistono poi altri impianti (antintrusione e condizionamento per esempio) che consideriamo comunque come delle “utenze” (cioè qualcosa che dobbiamo andare ad alimentare) di cui tenere conto nella progettazione. Ed è proprio la fase di progettazione che è molto importante. Essa deve essere svolta in maniera accurata, sulla base dell’analisi delle esigenze (che definiscono le “utenze” a cui fornire corrente) e delle ipotesi di disposizione d’arredo (che permette un posizionamento corretto dei punti luce, interruttori, prese, ecc). Una volta individuate le esigenze e le priorità, si passa alla redazione del progetto vero e proprio che consiste in una planimetria (un esempio nella pagina
accanto) dove si posizionano tutti gli elementi sopra elencati e si aggiungono tutte le informazioni utili alla corretta realizzazione dell’impianto. Per esempio, devo poter fornire informazioni sulla posizione delle prese. La loro altezza d’installazione è regolamentata da normative, ma possono esserci delle eccezioni dettate da particolari esigenze di arredo e di fruizione (basti pensare alle prese da posizionare all’altezza del piano di lavoro). In questo caso posso aggiungere note a lato della planimetria fornendo tutte le indicazioni utili alla corretta messa in opera. E’ utile dare anche indicazioni sul tipo di prese che si intendono installare. Per esempio se risulta necessario installare delle prese “Schuko + bipasso” (prese universali che permettono l’alimentazione di apparecchi/dispositivi dotati di spine diverse). Vanno definite anche le eventuali “prese comandate”: sono quelle prese la cui alimentazione è determinata da un interruttore (si possono utilizzare per alimentare abat-jour o piantane che si vuole accendere da un interruttore a parete, senza doverle accendere localmente tramite il loro interruttore a bordo lampada). Attenzione anche alla progettazione delle accensioni dei punti luce: vanno pensati in conformità ai percorsi all’interno dell’appartamento.

E’ fondamentale determinare tutto quanto è possibile in modo univoco evitando il rischio di “interpretazioni” errate. Infatti bisogna ricordarsi che una volta posizionate le “scatole portafrutti” (per interruttori e prese), realizzate e chiuse le tracce dei tubi (che contengono cavi/fili), finite le opere al civile, qualsiasi modifica comporta dei costi aggiuntivi, delle lavorazioni in più e dei disagi. Ecco perché è fondamentale la fase di progettazione. Tutte le informazioni contenute nel progetto serviranno all’elettricista per realizzare il quadro elettrico d’appartamento, dimensionare i cavi, posare le scatole di derivazione e le scatole portafrutti, e condurre tutte quelle operazioni utili alla
posa completa dell’impianto. Il tecnico, al termine dei lavori, produrrà una dichiarazione di conformità dell’impianto
secondo la normativa in vigore. Insieme a questo documento consegnerà lo schema del quadro elettrico d’appartamento. Tali elaborati andranno a far parte del fascicolo di progetto, insieme alla planimetria. Questo
materiale costituisce parte della documentazione di progetto dell’appartamento e deve essere conservata in funzione
di eventuali manutenzioni o modifiche che si vogliono apportare nel tempo. Per quanto riguarda le norme che regolano la realizzazione di un impianto elettrico, il panorama è vastissimo. Ogni problematica ed ogni aspetto sono rigidamente normati: dai livelli d’illuminamento alle caratteristiche degli interruttori dei quadri, dalla messa a terra alle caratteristiche dei cavi. Va comunque detto che la legge che regola principalmente la realizzazione degli impianti elettrici (non solo nelle abitazioni) è la CEI 64-8 (a cura del Comitato Elettrotecnico Italiano): tale norma fornisce tutta una serie di indicazioni su come effettivamente realizzare gli impianti. Esiste poi la nota Legge 46/90 che ha
il suo decreto attuativo DPR (Decreto del Presidente della Repubblica) n.447 del 06/12/91. La Legge 46/90 è nota
soprattutto perché legata alla dichiarazione di conformità degli impianti, che viene rilasciata dall’elettricista al termine dei lavori, il suo Decreto attuativo invece fornisce direttive ed indicazioni di carattere tecnico.

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