Small Size I “piccoli spazi” sono spesso quelli in cui una giovane coppia inizia felicemente a convivere, più interessata alla nuova esperienza in comune che al conteggio dei metri quadri. L’importante è vivere in uno spazio confortevole e personalizzato: non si può iniziare una nuova vita in una casa anonima. In questo servizio sono proposte tre case “giovani” gradevoli e facili da realizzare. servizio di: Walter Pagliero Si tratta di tre interni di piccole dimensioni, ognuno con un proprio stile e una diversa ispirazione, ma con un dato in comune: tutti e tre hanno le pareti vivacemente colorate. Quando si arreda, il colore è la cosa che costa meno: serve solo qualche barattolo di tinta coprente e molta fantasia. E ognuno ha i suoi colori preferiti, per cui diventa molto facile
Personalizzare con il colore A Milano una coppia di giovani architetti, prima di iniziare la convivenza, si è auto-progettata la prima casa, con la Sono i colori a delineare le varie zone abitative: colori intensi, molto diversi tra loro, scelti con l’intento di dare allo spazio interno un’enfasi e un’importanza che le piccole dimensioni avrebbero negato. In tale contesto i mobili seguono una logica impeccabile: bianchi quando hanno per sfondo una parete colorata, colorati se posti davanti a una parete bianca. Esemplare è il piccolo angolo per il pranzo formato da mobili americani degli inizi degli anni ‘50: un tavolo e quattro sedie in tubo cromato (con le profilature e le borchie tipiche di quel periodo), ognuna di un colore diverso che spicca sul candore assoluto del muro bianco. Una soluzione divertente è quella che si vede sul tavolo: il servizio di piatti, come in un gioco di prestigio, è nascosto dentro cappelliere dorate solitamente poste sugli scaffali della libreria. L’interesse per il design contemporaneo è presente nel mobilio costruito su misura e nelle lampade scelte tra quelle un po’ rétro. Una cascina dopo la fine del consumismo E’un interno nato come un gioco d’artista. Un giovanissimo scultore milanese, che aveva trasformato parte di una vecchia cascina dell’hinterland nel proprio studio dove eseguire sculture di grandi dimensioni, decide di utilizzare In quel famoso “giorno dopo” gli oggetti raccolti (ferri vecchi, utensili in disuso, mobili disastrati) vengono assemblati secondo l’estro del momento in forme che hanno un inedito impatto visivo, lontano anni luce da quello consumistico che avevano appena usciti di fabbrica. In questa nuova luce sembrano provenire dalla preistoria. Questa casa-scultura ci parla di un fantastico mondo infantile che inventa una casa-rifugio dove tut Reinventare un miniattico Questo miniattico ha anche (ma sarebbe meglio dire soprattutto) un minigiardino di quattro metri quadri che si affaccia sulla finestra della cucina. E’ una presenza gentile e fondamentale, un miraggio che ha lo stesso effetto di un’oasi nel
Il resto della casa è un inno ai colori solari, al buon senso e al buon umore. Sono sessanta metri quadri in pieno centro a Milano che non vogliono avere un ruolo di rappresentanza, ma solo di cordiale accoglienza senza esibizioni, perché preferiscono il raffinato gioco del basso profilo, che gli inglesi che l’hanno inventato chiamano understatement. Su questo sfondo accogliente sono disposti con giudizio (né troppi né troppo pochi) i mobili, che sono quanto di più semplice, comodo e senza presunzione si possa trovare sul mercato; altri sono fatti su misura e si fanno apprezzare per le loro qualità artigianali. Insomma tutto è semplice ma non povero, pratico e comodo ma non pantofolaio. Ogni cosa raggiunge la sua piccola perfezione senza farlo troppo sapere in giro. Una parete in vetrocemento separa la cucina dal soggiorno, facendo aumentare anziché diminuire la luminosità generale, e le pareti con le loro tinte solari rimandano tutta la luce colorandola di buoni sentimenti.
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