ZUPPA DI CIPOLLE


Tratto da:
Cucina Bella e Buona N°91

ZUPPA DI CIPOLLE
DiBaio Editore

PRIMI PIATTI

La zuppa di cipolle è un piatto tradizionale di molti paesi, poiché è un piatto povero, fatto con delle semplici cipolle,
economiche e reperibili tutto l’anno nel proprio orto.

Mondate le cipolle e tagliatele ad anelli sottilissimi.
Ponetele poi in un tegame con 50 g di burro, 4 cucchiai d’olio e un cucchiaino di zucchero a fuoco moderato perché sudino senza prendere colore, e fate molta attenzione a non farle scurire in nessun punto. Quando cominceranno a divenire leggermente bionde, spolveratele con la farina, che farete cadere da un setaccio (colino), mescolando con cura per qualche minuto. A questo punto aggiungete il brodo (che secondo gli antichi testi francesi dovrebbe essere
preparato con la coda di bue) e lasciate cuocere per almeno 30 minuti a fuoco moderato.

ARCHITETTO MARCO MELGRATI – FOTO DI ATHOS LECCE

Quando la zuppa sarà cotta, aggiustate di sale e di pepe e versate il tutto in quattro contenitori da forno; sulla superficie della zuppa adagiate tre fette di pane abbrustolito (se proprio volete essere fedeli alla ricetta affettate una baguette) e ricoprite con abbondante gruviera e parmigiano grattugiati, irrorando con del burro fuso. Ponete quindi i 4 contenitori nel forno preriscaldato a 250°C (o nella salamandra) per il tempo necessario affinché si formi una crosticina dorata sulla superficie della zuppa (5-8 minuti). Servite la zuppa di cipolle gratinata caldissima.

Il periodo critico del matrimonio è l’ora di colazione.

George Herbert

CIPOLLE

La cipolla (Allium cepa) è una pianta coltivata bulbosa della famiglia delle Liliaceae o meglio, secondo schemi tassonomici più attuali, Alliaceae. È una pianta erbacea a ciclo biennale che diventa annuale in coltivazione, con radici superficiali e con delle foglie che nella parte basale si ingrossano dando la parte commestibile.
Forma un lungo stelo fiorale che porta un’infiorescenza a ombrella con fiori di colore bianco-giallastro. Il frutto è una capsula. Il suo utilizzo principale è quello di alimento
e condimento, ma è anche adoperata a scopo terapeutico per le proprietà attribuitegli dalla scienza e dalle tante tradizioni popolari.

MARZEMINO
Il Marzemino è un vitigno autoctono italiano. Comparso in Italia intorno al XV secolo nelle aree di Brescia e Padova e diffuso anche in Friuli, è oggi particolarmente coltivato in Trentino (varietà Marzemino Gentile) nelle zone di Isera e Volano.
I grappoli presentano dimensioni medio grandi e raggiungono la piena maturazione tra la fine settembre ed primi di ottobre.
Il vino che ne deriva (Trentino Marzemino) è particolarmente noto grazie alla citazione nell’opera Don Giovanni di Wolfgang
Amadeus Mozart: «Versa il vino! Eccellente Marzemino!»

 

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