World Style, il mondo in una stanza

Tratto da:
Cucina bella e buona N°75
World Style, il mondo in una stanza
 

World style, ovvero “stile dal mondo”.
E forse più che uno stile é un modo di ‘pensare’, una disponibilità ad accogliere i molteplici influssi delle varie culture, la capacità di rielaborarli e riadattarli alle proprie esigenze. E’ un “Etnico” che esce dai confini dei singoli Paesi e in cui possono incontrarsi le note sensuali del medioriente, la selvaggia semplicità del continente africano, i colori dell’India e l’essenzialità del Sol Levante. Tutto riunito, come nella cornice di questo specchio in cui si riflettono dettagli e arredi che la padrona di casa ha acquistato durante i sui viaggi, facendo del proprio gusto e della propria creatività le regole di composizione dell’insieme.

Ecco i cinque punti essenziali che caratterizzano la tavola di atmosfera nipponica:

1.la tovaglia sparisce e lascia il posto a stuoie di cannette di bambù o strisce di seta colorata

2.foglie di banano o i vassoi laccati giapponesi al posto dei piatti

3.bacchette, cucchiaio cinese o forchetta come posate

4.bicchieri da saké

5.vaschette di legno con acqua in cui immergere candele profumate o fiori di loto e spezie

 

 

Chiacchierata con Nicoletta Negri, giornalista ed esperta di cucina internazionale

“Negli ultimi anni – racconta Nicoletta Negri – la cucina internazionale si è guadagnata grandi successi anche nel nostro Paese: gli italiani hanno scoperto un nuovo modo di mangiare. I viaggi sempre più frequenti in paesi lontani, i numerosi ristoranti etnici aperti nelle nostre città, gli scambi culturali tra i giovani, hanno arricchito la nostra tavola di piatti fino a poco tempo fa sconosciuti. Ormai anche nei grossi supermercati é possibile trovare interi scaffali dedicati ai cibi etnici, senza parlare poi degli affascinanti negozietti cinesi, indiani o iraniani, dove si trova di tutto o delle boutiques del food inglese e made in USA, che servono muffins, quick-breads, cheese-cakes.
Nathalie Aru ed io, che da anni inseguiamo questa nostra passione per la cucina internazionale, abbiamo voluto offrire la possibilità di realizzare in casa i piatti più famosi, attraverso una selezione di ricette facili e veloci, assolutamente fedeli. Sono raccolte in due collezioni di libri di cucina edite da FABBRI: CREPES, TAPAS, PANCAKES E WAFFLES, COUSCOUS (collana economica), DOLCI DI NATALE DA TUTTO IL MONDO e BREAKFAST E BRUNCH (altra collana). Di quest’ultima fanno parte anche i primi libri realizzati a sei mani: PANE FATTO IN CASA DA TUTTO IL MONDO e CONSERVE SOTTOVETRO.
Credo che la mia passione per la cucina sia cresciuta con me. Sono infatti di Mantova, d’oltre Po, una terra dove cappelletti, tagliatelle, stracotti e così via, sono un vanto per ogni “rasdura” (donna di casa) e non solo. Ho impararto presto a preparare i piatti tradizionali e a riconoscere loro quelle caratteristiche che sono poi andata a ricercare in altre culture: il rispetto per i sapori e i profumi degli ingredienti e la cura nella preparazione. Il pane é stato l’alimento che per primo mi ha avvicinato alla ricerca. Affascinata dalla incredibile quantità di ricette che scaturiscono da pochi e poveri ingredienti, dalle forme e dalla loro simbologia, ho intrapreso una vera e propria incetta di libri provenienti da tutte le parti del mondo. Ed é proprio col primo libro sul pane che Nathalie Aru ed io abbiamo dato il via ad una collaborazione fatta di esperienze diverse e di un’eguale passione. La mia collezione di volumi sulla cucina, inglesi, americani, spagnoli, indiani, é andata via via occupando tutti gli spazi disponibili, dello studio e di casa. In due anni, abbiamo realizzato nove libri e altri sono in preparazione. Tutto é nato come un gioco e ora mi ritrovo, anzi ci troviamo un vero e proprio lavoro in più che ci sta dando grandi e inaspettate soddisfazioni.

Blu e giallo – i colori dominanti
progetto Rossana Reina interior designer.

La progettista ha creato uno spazio vasto e articolato dove ogni ambiente é collegato all’altro senza soluzione di continuità: l’angolo cottura, la zona pranzo e il salotto; il tutto abbracciato da pareti luminose color ‘burro laccato’, che fanno da sfondo discreto a un insieme variopinto e versatile di accessori il cui denominatore comune é la provenienza esotica. E’ un chiaro esempio di ‘world style’: elementi delle più diverse provenienze e tradizioni sono riuniti e abbinati, spesso “reinventati” rispetto alla funzione originaria. I colori dominanti sono il blu Cina e il giallo. Per la cucina i mobili sono stati disegnati su misura, con linee essenziali per non sovraccaricare lo spazio già esiguo e per lo stesso motivo si è scelta una cappa trasparente, mentre le assi “a vista” hanno sostituito i classici armadietti pensili. La luce é data da faretti e candelabri. Nella zona pranzo, al posto del tavolo é stata realizzata un’isola in muratura, il cui ripiano, rivestito da piastrelle vetrificate color pavone, diventa anche un punto di appoggio. Attorno sono sistemati sgabelli di forme e materiali diversi: originalissimi quelli a fiore in velluto giallo, di provenienza nipponica.

Frigorifero Rex, Cucina e lavastoviglie Smeg, Rubinetteria Ideal Standard.

La ricetta
La zuppa del Guatemala
La zuppa del Guatemala ha una indubbia origine centroamericana, e somiglia forse alle bevande originali che potevano gustare gli antichi Maya;
Ricetta per 4 persone
40 g di cacao amaro in polvere; mezzo pollo; 1 litro e mezzo di brodo; 30 g di mandorle in polevere; 200 g di patate dolci; 2 cucchiai di coriandolo tritato; 1 bel pizzico di pepe di Cajenna; 30 g di burro; 2 cucchiai d’olio; 1 cipolla; sale quanto basta.

Mettete sul fuoco una pentola con il brodo e, quando inizia l’ebollizione, buttateci dentro le patate tagliate a cubetti. Lasciate bollire pianissimo per 15 minuti. Fate intanto un soffritto biondo con il burro, l’olio e la cipolla tritata. Lessate il pollo e, quando è cotto, togliete pelle e ossa. Passatelo al tritacarne, aggiungendolo poi al soffritto insieme alla polvere di mandorle. Lasciate cuocere per qualche minuto poi mettete il tutto nel brodo. In un recipiente sciogliete il cacao e il pepe di Cajenna con un po’ di brodo caldo; e quando sono ben disciolti buttate nel brodo anche questi. Fate bollire per 4 o 5 minuti.
A cottura ultimata cospargete con il coriandolo e servite.

 

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